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Politica
La caduta di Giorgino & co., Nino Marmo: «Dal sindaco solo menzogne»
Il consigliere comunale di Forza Italia replica alle dichiarazioni odierne del Primo cittadino
Andria - giovedì 18 aprile 2019
16.19
Nella conferenza stampa di questa mattina, il sindaco Nicola Giorgino ha indicato nomi e cognomi degli esponenti di Forza Italia che hanno tradito il mandato elettorale. Ma il consigliere Nino Marmo non ci sta e replica: «Forza Italia si è assunta la responsabilità di bloccare la devastazione che il sindaco Giorgino ha procurato alla città di Andria soprattutto sulla situazione finanziaria: un disastro che ci ha tenuto nascosto per anni e che abbiamo scoperto solo l'anno scorso. Gli abbiamo dato la possibilità di provvedere al Piano di Riequilibrio Finanziario, ma in tutti questi anni il sindaco ha vissuto solo nella menzogna. E mentre le finanze comunali non erano più sotto controllo, lui si è divertito a fare e disfare Giunte a suo piacimento: un fatto assolutamente negativo che la città gli rimprovera. Noi abbiamo tenuto fede al patto di lealtà con la città e non con coloro i quali non hanno rispettato i cittadini andriesi».
Secondo il Primo cittadino andriese, inoltre, la votazione del Piano di Rientro comporta la votazione consequenziale del Bilancio in quanto sovrapposizioni delle stesse idee. Ma il consigliere Nino Marmo replica ancora: «Se è vero che il bilancio doveva essere la fotocopia del Piano di Riequilibrio, poteva essere approvato a fine dicembre, mentre il sindaco ha menato il can per l'aia senza tener conto di quanto affermato dalla Corte dei Conti in diverse ordinanze, ossia riscuotere i tributi e organizzare un ufficio apposito che funzionasse a dovere. Chi ha rispettato la città? Noi che abbiamo svelato a verità oppure quelli che hanno continuato a tenerla nascosta?».
Secondo il Primo cittadino andriese, inoltre, la votazione del Piano di Rientro comporta la votazione consequenziale del Bilancio in quanto sovrapposizioni delle stesse idee. Ma il consigliere Nino Marmo replica ancora: «Se è vero che il bilancio doveva essere la fotocopia del Piano di Riequilibrio, poteva essere approvato a fine dicembre, mentre il sindaco ha menato il can per l'aia senza tener conto di quanto affermato dalla Corte dei Conti in diverse ordinanze, ossia riscuotere i tributi e organizzare un ufficio apposito che funzionasse a dovere. Chi ha rispettato la città? Noi che abbiamo svelato a verità oppure quelli che hanno continuato a tenerla nascosta?».