Striscione marcia Libera Andria
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Cronaca

Casa Santa Croce: un bene confiscato alla Mafia diventa "accoglienza"

Lunedì 30 giugno alle 10,30 l'inaugurazione: progetto in collaborazione con Libera e Migrantes

Un bene confiscato alla mafia è divenuto un bene restituito all'accoglienza nella città di Andria. E' il lungo percorso della "Casa Santa Croce" che dopo quattro anni vedrà domani mattina, lunedì 30 giugno a partire dalle 10,30, l'inaugurazione ufficiale e l'inizio dell'attività. «L'inaugurazione della casa "Santa Croce" rappresenta un ulteriore piccolo passo, ma molto concreto sul cammino che per il Presidio Libera di Andria propugna nel territorio sin dalla sua costituzione». Ha detto Vito Leonetti, presidente di Andria del Presidio dell'associazione voluta da Don Ciotti, protagonista della presentazione del progetto: «Ad Andria il Presidio, sin dalla sua costituzione nell'ottobre 2008 - dice ancora Vito Leonetti - ha cominciato a lavorare sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alla malavita (legge n° 109/96) che prevede l'assegnazione dei patrimoni di provenienza illecita a quei soggetti, associazioni, cooperative, Comuni, Provincie, Regioni, in grado di restituirli alla cittadinanza tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro».

In città sono stati otto i terreni e gli immobili sequestrati alla malavita e consegnati al Comune di Andria nel periodo 1998-2008 di cui solo due subito riassegnati ad enti ed associazioni tra cui un appartamento in via Stefano Jannuzzi adibito a sede di varie Associazioni di volontariato e la villa sita in Parco d'Excelsis assegnata alla Cooperativa Sociale "Zenit". Dalla nascita di Libera ad Andria, poi, già assegnato ​un Terreno in Contrada Scinati di ha 3.99 di natura ortalizio, aggiudicato alla Cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra con la conduzione della Cooperativa Sant'Agostino di Andria per la produzione di diversi ortaggi tra cui rape, piselli, cavoli, spinaci, insalata pomodori nonché olio extra vergine di oliva.

Ora l'approdo a "Casa Santa Croce" il cui lungo iter burocratico è partito nel febbraio 2010 in cui la palazzina, con delibera di Giunta comunale n° 29 (giunta Zaccaro), è stata candidata al Bando Regione Puglia "Libera il bene", finalizzato a finanziare le spese di ristrutturazione, l'adeguamento, la messa in funzione di un bene confiscato nel territorio regionale, nonché a coprire le spese di gestione del primo anno di attività per il suo utilizzo. Al bando comunale, invece, quale unico partecipante, ha risposto, proponendosi come soggetto gestore, l'associazione di promozione sociale "Migrantes". Il servizio essenziale previsto nel progetto è alloggio sociale notturno per cittadini residenti e non, senza fissa dimora ed alloggio temporaneo in mini appartamenti per famiglie residenti che versano in momentanea condizione di fragilità socio-economica. Il 30 novembre 2010 la Regione Puglia con determinazione del servizio innovazione n° 58 pubblicata sul b.u.r. n° 184 del 09/12/2010 ha ammesso a finanziamento la proposta progettuale di Andria per un importo di €. 825.000, di cui € 742.500 con fondi Fers e €. 82.500 con fondi comunali. In sede di progettazione per imprevisti tecnici, dovuti alla stato di palazzina totalmente abusiva e mai condonata, senza il deposito presso il Genio Civile dei calcoli strutturale e dei disegni progettuali e costruttivi, l'attuale Giunta Comunale, al fine di poter portare a termine la fase progettuale e non perdere i finanziamenti europei, ha dovuto integrare la somma necessaria con la Delibera di Giunta Comunale n° 362 del 09 dicembre 2011 con un incremento del finanziamento di pertinenza comunale di 314mila euro in aggiunta agli 82.500 già stanziati.

«L'aspetto importante e significativo che ci preme evidenziare - conclude Vito Leonetti - è che il raggiungimento di questi due significativi e lusinghieri risultati nasce dalla sinergia e dal comune impegno di istituzioni connotate politicamente in modo diverso: la Regione guidata da Vendola e le amministrazioni comunali Zaccaro (Centrosinistra) prima e Giorgino (Centrodestra) sin ad oggi. Quando è in ballo lo sviluppo socio-economico del territorio le ideologie partitiche dovrebbero essere, come avvenuto in questi casi in Andria, lasciate in ombra ed andrebbero solo utilizzate le potenzialità comuni per perseguire insieme il bene della cittadinanza».

Restano ancora quattro i beni assegnati al Comune di Andria e che potrebbero essere recuperati tramite un nuovo bando ad evidenza pubblica: Un terreno agricolo sito in c.da Parco Excelsis (mq 3'052), un terreno con estensione di mq 19'908 e fabbricato rurale di mq. 58 e sua area di pertinenza scoperta avente superficie di mq 133, sito in c.da Murge di Toro, un terreno avente estensione di mq. 5.355 con fabbricato rurale di mq.55 sito in c.da Monte Carafa, una villa e fondo rustico sito in c.da Monte Faraone.
  • presidio di libera andria
  • Associazione Migrantes
  • casa accoglienza santa croce
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