Carabinieri di Andria
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Cronaca

Sequestrati beni a trafficante di droga, sigilli per un valore di 500 mila euro. IL VIDEO

Nel mirino un 45enne andriese, in azione i carabinieri su richiesta della Dda

Un appartamento di lusso, completo di arredi, impianti tecnologici e suppellettili, in zona centralissima di Andria, un conto corrente bancario e un'autovettura di grossa cilindrata, del valore complessivo stimato di circa 500.000,00 euro.

I Carabinieri della Compagnia di Andria hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro beni, ai sensi dell'art. 22, comma 1, d.lgs. n. 159 del 2011 emesso dal Tribunale di Bari – Sezione III in funzione di Tribunale della prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti del pregiudicato L. L., 45enne del luogo, detto "Leo u' gruss" o "Panzù", attualmente sottoposto agli arresti domiciliari a Parma.

Le indagini patrimoniali, svolte dai Carabinieri di Andria, col coordinamento della DDA di Bari, hanno avuto inizio a partire dal marzo 2017, alla luce dei precedenti penali e giudiziari da cui è gravato l'uomo, i quali, hanno fatto emergere l'estrema pericolosità sociale dello stesso avendo posto in essere condotte criminali dall'anno 2000 sino all'attualità. Dall'analisi del casellario giudiziario e dalle informazioni di polizia, di fatto, è emerso che l'unica attività e fonte di lucro a cui il proposto si dedicava con dedizione e costanza era stato lo smercio di sostanze stupefacenti. Significativa, nel soggiorno dell'abitazione, una gigantografia di Al Pacino tratta dal film "Scarface".

Il 45enne, in particolare, è stato ritenuto dalla magistratura barese, sulla scorta delle indagini svolte dai Carabinieri di Andria, l'organizzatore del mercato del narcotraffico andriese, per cui risulta attualmente imputato ai sensi dell'art. 74 DPR 309/90: per quel delitto. All'esito del giudizio abbreviato è stato condannato alla pena di anni quattordici di reclusione con sentenza del 21.4.2017 del GUP del Tribunale di Bari, colpevole del reato di cui all'art. 74, co. 1^, d.p.r. 309/90 ascritto al capo a) di imputazione, con la qualifica di "organizzatore". Il sodalizio di cui il L. L. faceva parte è stato attivo in tutto il nord-barese tra gli anni 2008-2012, riuscendo ad ottenere introiti dal mercato della droga di assoluto riguardo, al punto che ogni sodale riceveva uno stipendio fino ad anche 11 mila euro al mese. Il gruppo criminale, specializzato nello smercio di cocaina e marijuana è stato sgominato dai militari del Comando Provinciale CC di Bari nell'ottobre 2015, allorché 13 persone finirono in carcere.

Gli accertamenti patrimoniali avviati nei confronti del 45enne hanno evidenziato come lo stesso abbia nel tempo mantenuto un tenore di vita notevolmente superiore alle proprie reali possibilità economico-finanziarie e capacità reddituali, nonostante i modesti redditi dichiarati risultati al limite della soglia di sopravvivenza, facendo ritenere che le stesse fossero il frutto di attività illecite.

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