j(1).jpg)
Attualità
I medici di famiglia protestano a luci spente anche ad Andria
La medicina di famiglia rischia di sparire. Questo è il pericolo reale. Molteplici le cause di questo disastro
Andria - venerdì 16 dicembre 2022
12.41
Luci spente negli ambulatori medici. Un gesto "simbolico" per denunciare la grave situazione in cui versa la medicina del territorio nel nostro Paese. È quanto accaduto ieri pomeriggio negli studi medici di Famiglia della AslBat aderenti alla Fimmg (Federazione Nazionale Medici Medicina Generale)
«Assistiamo ad una grave crisi di vocazione di giovani verso la medicina di famiglia. In Italia su 100 medici, 18 sono medici generici e 79 gli specialisti, in casa nostra nel Comune di Spinazzola ad esempio si è dovuto ricorrere all'aumento degli assistiti a carico dei medici di famiglia in servizio per mancanza di medici disponibili a sostituire quelli andati in pensione e difficoltà crescenti si incontrano in altre città del nostro territorio» si legge nella nota diramata del dottor Benedetto Delvecchio, segretario provinciale della Fimmg (Federazione Nazionale Medici Medicina Generale) della Provincia Barletta Andria Trani.
Nel 2019 in Italia lavoravano 42.428 medici di famiglia. L'anno scorso il dato è sceso a 40.250. Non si è riusciti cioè a sostituire 2.178 professionisti, il 5%. Questo ha fatto sì che appunto circa 2,7 milioni di persone siano rimaste senza dottore e si siano così dovute spostare su un medico diverso. Nel 2021 hanno lasciato in 3.337 e sono entrati in 973. Nei primi sei mesi di quest'anno, a dimostrazione che la tendenza proseguirà, i due dati sono stati 2.173 e 226 (Dati Agenas).
In Puglia tra il 2018 e il 2022 sono andati in pensione 1140 medici di famiglia. Tra il 2018 e il 2028 saranno 2593.
Molteplici le cause di questo disastro, fa sapere il dott. Benedetto Delvecchio, tra cui una politica di programmazione fallimentare che ha precluso la professione ai giovani e non ha previsto il picco pensionistico.
La pensa alla stessa maniera Dr. Berardino Leonetti, internista, medico di medicina generale, oncologo di Andria, aderente anche lui alla Fimmg, che ha postato provocatoriamente sul suo profilo personale le immagine di ieri sera del suo ambulatorio a lume di candela.
«La Fimgg ha indetto questa giornata di protesta, con questo gesto simbolico, che tanto simbolico non è, perché noi abbiamo avuto la possibilità di parlare con i pazienti ed informarli di quello che sta accadendo. Quello che non passa, anche se mediaticamente viene denunciato, è che la medicina di famiglia rischia di sparire. Questo è il pericolo reale. È in estinzione» dichiara il dott. Berardino Leonetti e spiega «Sono stati ridotti il numero di accessi alla facoltà di medicina con il numero chiuso e non incentivando la triennale di accesso alla medicina di famiglia. Hanno depotenziato attraverso un contributo ridicolo per ogni medico che vuole fare questa sorta di tirocinio di pre incarico di medicina generale, per cui il collega per sopravvivere scegli altre strade. Ed ecco che i medici anziani vanno in pensione e si inaridisce il territorio di presenza dei medici di famiglia» e aggiunge «In qualche parte stanno già ovviando, perché i medici che vanno via lasciano pazienti scoperti. Per cui stanno aumentando i massimali, oltre ai 1500 di cui abbiamo per legge. Stanno dando la possibilità di aumentare a 2000 e anche più».
E questo non è un rischio per la professione oltre che per il paziente?
«Esatto. Soddisfare le esigenze e avere la responsabilità di oltre 1500 pazienti, soprattutto in periodi critici, come il covid o nei mesi come questi, dove aumentano le malattie da raffreddamento. È davvero arduo. Se poi aggiungiamo che abbiamo pazienti veramente seri che rischiano di essere depotenziati, oppure una distrazione da parte nostra nel seguirli. Inoltre, chi ha una fragilità grave viene sommerso da chi è in sala d'attesa con patologie minori ma che ha pari diritti. Questo è il sistema che ci stritola» e precisa «Il rischio medico legale è altissimo, perché gli errori sono dietro l'angolo. Viviamo in questo contesto e non va bene».
Oltre a questo rischio qual è la cosa che spaventa ancor di più?
«L'iniziativa di ieri più che simbolica è salvavita, perché se si continua, con l'indebolimento del sistema sanitario nazionale, il futuro sarà la medicina messa in mano ai privati, alle assicurazioni. Questo è ciò che maggiormente ci spaventa» e conclude «Il clima di sfiducia tra medico e paziente può diventare pericoloso. Una delle indicazioni che a me piace tanto, non è medico generico ma medico di fiducia e ancor più medico di famiglia. Perché io credo ancora nella relazione medico e paziente e noi abbiamo un grande privilegio che è fortissimo: quello che i pazienti credono ancora in noi».
«Assistiamo ad una grave crisi di vocazione di giovani verso la medicina di famiglia. In Italia su 100 medici, 18 sono medici generici e 79 gli specialisti, in casa nostra nel Comune di Spinazzola ad esempio si è dovuto ricorrere all'aumento degli assistiti a carico dei medici di famiglia in servizio per mancanza di medici disponibili a sostituire quelli andati in pensione e difficoltà crescenti si incontrano in altre città del nostro territorio» si legge nella nota diramata del dottor Benedetto Delvecchio, segretario provinciale della Fimmg (Federazione Nazionale Medici Medicina Generale) della Provincia Barletta Andria Trani.
Nel 2019 in Italia lavoravano 42.428 medici di famiglia. L'anno scorso il dato è sceso a 40.250. Non si è riusciti cioè a sostituire 2.178 professionisti, il 5%. Questo ha fatto sì che appunto circa 2,7 milioni di persone siano rimaste senza dottore e si siano così dovute spostare su un medico diverso. Nel 2021 hanno lasciato in 3.337 e sono entrati in 973. Nei primi sei mesi di quest'anno, a dimostrazione che la tendenza proseguirà, i due dati sono stati 2.173 e 226 (Dati Agenas).
In Puglia tra il 2018 e il 2022 sono andati in pensione 1140 medici di famiglia. Tra il 2018 e il 2028 saranno 2593.
Molteplici le cause di questo disastro, fa sapere il dott. Benedetto Delvecchio, tra cui una politica di programmazione fallimentare che ha precluso la professione ai giovani e non ha previsto il picco pensionistico.
La pensa alla stessa maniera Dr. Berardino Leonetti, internista, medico di medicina generale, oncologo di Andria, aderente anche lui alla Fimmg, che ha postato provocatoriamente sul suo profilo personale le immagine di ieri sera del suo ambulatorio a lume di candela.
«La Fimgg ha indetto questa giornata di protesta, con questo gesto simbolico, che tanto simbolico non è, perché noi abbiamo avuto la possibilità di parlare con i pazienti ed informarli di quello che sta accadendo. Quello che non passa, anche se mediaticamente viene denunciato, è che la medicina di famiglia rischia di sparire. Questo è il pericolo reale. È in estinzione» dichiara il dott. Berardino Leonetti e spiega «Sono stati ridotti il numero di accessi alla facoltà di medicina con il numero chiuso e non incentivando la triennale di accesso alla medicina di famiglia. Hanno depotenziato attraverso un contributo ridicolo per ogni medico che vuole fare questa sorta di tirocinio di pre incarico di medicina generale, per cui il collega per sopravvivere scegli altre strade. Ed ecco che i medici anziani vanno in pensione e si inaridisce il territorio di presenza dei medici di famiglia» e aggiunge «In qualche parte stanno già ovviando, perché i medici che vanno via lasciano pazienti scoperti. Per cui stanno aumentando i massimali, oltre ai 1500 di cui abbiamo per legge. Stanno dando la possibilità di aumentare a 2000 e anche più».
E questo non è un rischio per la professione oltre che per il paziente?
«Esatto. Soddisfare le esigenze e avere la responsabilità di oltre 1500 pazienti, soprattutto in periodi critici, come il covid o nei mesi come questi, dove aumentano le malattie da raffreddamento. È davvero arduo. Se poi aggiungiamo che abbiamo pazienti veramente seri che rischiano di essere depotenziati, oppure una distrazione da parte nostra nel seguirli. Inoltre, chi ha una fragilità grave viene sommerso da chi è in sala d'attesa con patologie minori ma che ha pari diritti. Questo è il sistema che ci stritola» e precisa «Il rischio medico legale è altissimo, perché gli errori sono dietro l'angolo. Viviamo in questo contesto e non va bene».
Oltre a questo rischio qual è la cosa che spaventa ancor di più?
«L'iniziativa di ieri più che simbolica è salvavita, perché se si continua, con l'indebolimento del sistema sanitario nazionale, il futuro sarà la medicina messa in mano ai privati, alle assicurazioni. Questo è ciò che maggiormente ci spaventa» e conclude «Il clima di sfiducia tra medico e paziente può diventare pericoloso. Una delle indicazioni che a me piace tanto, non è medico generico ma medico di fiducia e ancor più medico di famiglia. Perché io credo ancora nella relazione medico e paziente e noi abbiamo un grande privilegio che è fortissimo: quello che i pazienti credono ancora in noi».