Politica
Giovanni Vurchio: «Mia infelice espressione usata come strumento mediatico»
Il segretario cittadino del PD risponde alle accuse di Raimondo Lima, segretario provinciale di Fratelli d'Italia
Andria - martedì 18 giugno 2019
10.08
«Che dovessi diventare bersaglio dei simpatizzanti del partito "Fratelli d'italia" potevo aspettarmelo, che il mio pensiero politico fosse travisato come una offesa al gentil sesso, ed in particolare alla figura della "casalinga", non l'avrei mai immaginato». Non si è fatta attendere la risposta di Giovanni Vurchio, segretario cittadino del Partito Democratico, dopo le accuse rivoltegli per una presunta affermazione sessista nei confronti di Giorgia Meloni, leader di "Fratelli d'Italia". «Direi che il segretario provinciale del partito "Fratelli d'Italia" è stato abilissimo nell'utilizzare una mia infelice espressione come strumento mediatico e ci è riuscito benissimo. Qualora avessi ingenerato tale significato, sono pronto a chiedere pubblicamente scusa a tutte le donne comprese quelle che mi circondano anche perché ho, da sempre, considerato il loro ruolo fondamentale sia nella società che all'interno della famiglia.
Le donne sono protagoniste autorevoli e responsabili dello sviluppo sociale e mai, dico mai, avrei potuto offenderle, vanno sempre e comunque rispettate. Fatta questa doverosa premessa, Cara segretaria Meloni, saremo sempre molto lontani culturalmente perché io vivo la politica con passione e le critiche "strumentali" mi fanno perdere a volte la pazienza. E' vero, ho fatto una "battuta offensiva" ma rivolta al solo personaggio politico racchiuso nella sua persona, perché quando sento parlare di "argomenti mediocri" dinanzi alle grandi difficoltà giornaliere delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie è impossibile restare inermi, è impossibile non immedesimarsi in quelle difficoltà, è impossibile continuare a notare un modo di fare "politica di solo fango e di poca sostanza".
Lei fa la critica agli altri partiti quando è parte integrante di un centro destra che è alla guida di un paese in virtù di un contratto, lei deve rivolgersi, dunque, a quella frangia di politica che, se c'è zero crescita e siamo in recessione, se la disoccupazione aumenta e le politiche assistenzialistiche non sono sempre uno strumento utile alla crescita di un paese, lo dobbiamo solo al vostro governo. Aldilà del personale pensiero politico, quando verrà ad Andria spero di salutarla di persona. Le auguro un buon lavoro per noi italiani».
Le donne sono protagoniste autorevoli e responsabili dello sviluppo sociale e mai, dico mai, avrei potuto offenderle, vanno sempre e comunque rispettate. Fatta questa doverosa premessa, Cara segretaria Meloni, saremo sempre molto lontani culturalmente perché io vivo la politica con passione e le critiche "strumentali" mi fanno perdere a volte la pazienza. E' vero, ho fatto una "battuta offensiva" ma rivolta al solo personaggio politico racchiuso nella sua persona, perché quando sento parlare di "argomenti mediocri" dinanzi alle grandi difficoltà giornaliere delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie è impossibile restare inermi, è impossibile non immedesimarsi in quelle difficoltà, è impossibile continuare a notare un modo di fare "politica di solo fango e di poca sostanza".
Lei fa la critica agli altri partiti quando è parte integrante di un centro destra che è alla guida di un paese in virtù di un contratto, lei deve rivolgersi, dunque, a quella frangia di politica che, se c'è zero crescita e siamo in recessione, se la disoccupazione aumenta e le politiche assistenzialistiche non sono sempre uno strumento utile alla crescita di un paese, lo dobbiamo solo al vostro governo. Aldilà del personale pensiero politico, quando verrà ad Andria spero di salutarla di persona. Le auguro un buon lavoro per noi italiani».