la protesta delle aziende di noleggio pullman
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Attualità

Da Andria arriva la protesta delle aziende di noleggio pullman

Centinaia di autobus e veicoli a noleggio con conducente manifestano a Bari

Si è tenuta questa mattina, in tutte le regioni italiane la manifestazione nazionale di protesta civile da parte di tutte le aziende di noleggio pullman e mezzi con conducente (così detti NCC), in merito alla grave emergenza economica che ha colpito questo importante settore lavorativo.
Tutte le aziende pugliesi di autobus turistici, tra cui anche le aziende di Andria con i propri bus quali Vassallucci, Capurso e Carbone, si sono riunite a Bari, con i propri mezzi allo stadio San Nicola per raggiungere il centro del capoluogo regionale con un centinaio di autobus e decine di minibus con percorso in fila indiana, manifestando il proprio sconcerto e disappunto con slogan e clacson in maniera pacifica.

Al temine della manifestazione, una rappresentanza incontrerà le istituzioni della Regione Puglia alle quali saranno esposti i disagi e le gravi difficoltà economiche che sta attraversando il comparto del trasporto con autobus, a causa dell'emergenza Covid-19.
Le aziende chiedono aiuti economici concreti per fronteggiare le spese ed pagamenti che si accumulano giorno per giorno, aggravando la crisi in atto a fronte di mancati incassi. Si richiedono regole chiare sulle modalità e sul distanziamento e sul numero dei viaggiatori che, diminuendo, porterebbero come conseguenza minori incassi alle imprese regionali, con le inevitabili ripercussioni di aumenti tariffari che graverebbero sulle tasche degli utenti e pendolari.

In sostanza, le aziende chiedono così di poter riprendere a lavorare serenamente, chiedendo ai propri clienti di affidarsi alla professionalità degli operatori turistici, diffidando quindi di organizzatori non fiscalmente registrati, che non possono fornire le stesse garanzie di una regolare agenzia viaggi di trasporto.

"Non può essere dimenticato un settore come il nostro che offre lavoro a tanti autisti e dipendenti e che produce un indotto su tutto il territorio nazionale, in particolare sul versante turistico", il disappunto che sarà consegnato ai vertici istituzionali regionali.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale indipendente Mario Conca.
"Questa mattina ho partecipato alla manifestazione organizzata da una folta delegazione di NCC, oltre cento autobus, Van e auto, che si sono dati appuntamento nei parcheggi dello stadio San Nicola per gridare a gran voce la situazione tragica in cui versano 500 aziende pugliesi che danno lavoro a tremila famiglie, al netto dell'indotto. Grandi invisibili che hanno lasciato in rimessa oltre duemila mezzi da fine febbraio, azzerando i loro fatturati, e che rischiano di ripartire a marzo 2021, salvo recrudescenze virali ottombrine. Zero gite scolastiche, zero pellegrinaggi parrocchiali, zero crocieristi da portare in giro per le località turistiche, zero tour per far soggiornare i corregionali in giro per le capitali d'Europa, zero incoming internazionale, zero trasferimenti da e per aeroporti e porti, insomma, un blocco totale che sta mettendo a grave rischio la sopravvivenza di centinaia di attività trentennali. Il governo centrale, per questa categoria che interconnette l'infrastruttura turistica nazionale, non ha previsto aiuti né con il Cura Italia né con il decreto Rilancio, al netto delle 600 euro, per chi li ha avuti, ma che sono pochissima cosa per chi ha costi fissi per decine di migliaia di euro mensili. La stragrande maggioranza dei dipendenti sono senza stipendio da febbraio perché la cassa integrazione non è ancora arrivata. La regione Puglia, a differenza di altre regioni italiane che hanno assicurato un contributo di 2000 euro, non ha previsto agevolazioni. Avrebbero potuto eliminare per un anno il bollo, avrebbero potuto incontrarli preventivamente come dovrebbe fare un bravo amministratore, avrebbero potuto prevedere contributi una tantum, avrebbero potuto rassicurarli prospettandogli la possibilità di essere impiegati per garantire il distanziamento sociale alla ripartenza delle scuole, etc...
Niente di tutto ciò, ed è per questo che sono arrabbiati. Sono preoccupati per il futuro assai incerto perché non si comprende quando si ritornerà alla normalità ante Covid-19, sono disperati per il presente che è diventato pesantissimo. Tutti loro si erano dedicati durante l'inverno, come fanno ogni anno, alla preparazione dei mezzi per affrontare la nuova stagione che comincia con i viaggi di istruzione, prosegue con i viaggi di piacere dalla Puglia alla volta del mondo e l'incoming turistico che riempie le nostre strutture ricettive. Decine e decine di migliaia di euro per farsi trovare pronti a partire con la macchina tirata a lucido e il serbatoio pieno. Invece no, si sono ritrovati all'improvviso in un inferno fatto di leasing da bloccare, caparre da non rischiare di perdere per gli acquisti in itinere, di mutui in ammortamento, di riba per ricambi, di insoluti, di cambiali, di fatture per pagare il gasolio acquistato per riempire le cisterne in previsione della stagione alle porte, di solleciti da parte delle tappezzerie per gli interni rifatti, etc..
La politica deve preoccuparsi di questi imprenditori e professionisti del trasporto viaggiatori su strada, deve aiutarli in tutti i modi ad attraversare il guado e le sabbie che da dorate sono diventate mobili e rischiano di inghiottirli per sempre. È troppo comodo far finta che non esistano, sono loro che accompagnano con le guide turistiche gli stranieri che arrivavano nella nostra bellissima regione, sono loro che assicurano la mobilità occasionale, sono loro che ci accompagnano alla scoperta delle bellezze italiane ed europee. Forza e coraggio ragazzi!
"

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