lotta alle Agromafie
lotta alle Agromafie
Enti locali

Agromafie: la Bat 3^ in Puglia per criminalità

Coldiretti: "In Puglia 2.489 terreni in mano alla mafia. In fumo 2,37 mld per mancato utilizzo"

Dei 26.200 terreni su tutto il territorio nazionale nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano, tra l'altro, l'associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione, in Puglia ben 2.489 (il 9,5%) sono in mano alla mafia, anche perché il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi.

E' quanto afferma Coldiretti Puglia in occasione della XXIII^ Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, partecipando con la delegazione di imprese agricole, guidate da Direttore e Presidente di Coldiretti della Capitanata, Pilati e De Filippo, alla manifestazione odierna a Foggia.

Il Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, evidenzia che tra i 20 ed i 25 miliardi di euro vengono sprecati per il mancato utilizzo dei beni confiscati sulla base delle stime dall'Istituto nazionale degli amministratori giudiziari (Inag). In Puglia, dunque, vanno inutilmente in fumo tra l'1,9 e i 2,37 miliardi di euro a causa di inadempienze, procedure farraginose, lungaggini burocratiche. La Dia ha avviato un monitoraggio e i report che ne raccolgono i risultati denunciano molte irregolarità con moltissimi beni che risultano ancora occupati o dai mafiosi stessi o da loro parenti e prestanome. I criminali che non vengono sgomberati dagli immobili godono persino del vantaggio di non dover pagare le tasse sul bene, poiché sequestrato. Senza dimenticare che i beni di fatto non riutilizzati, anche quando non sono più direttamente a disposizione dei soggetti mafiosi, comunicano all'esterno il permanere del loro controllo sul territorio.

"Il fronte dell'illegalità è sempre più ampio – tira le somme il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all'attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio (furto, abigeato, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, ecc) rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali. Capitolo a parte merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio 'made in Puglia', a danno dell'imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori".

Al vertice della piramide criminale si colloca, e non potrebbe essere diversamente, il mix di reati e di situazioni di illegalità strisciante che maggiormente devastano e destabilizzano la sana imprenditoria agricola ed agroalimentare della Puglia.

"Impressionanti i dati relativi ai furti di olive e addirittura alberi nelle campagne pugliesi – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - un fenomeno che preoccupa e non poco che colpisce soprattutto gli imprenditori olivicoli di Bari e della BAT, vittime di razzie di olive come diamanti, dunque, ad opera di squadre organizzate che riescono a raccogliere in meno di 30 minuti anche 60 chilogrammi di prodotto che valgono circa 100 euro. Al furto di olive si associa anche quello delle attrezzature. Il prodotto sottratto alimenta una filiera illegale che provoca danni economici ma anche rischi per la salute, oltre alla condizione di forte pericolo per gli imprenditori olivicoli".

Il settore agroalimentare, che ha dimostrato in questi anni non solo di poter resistere alla crisi, ma di poter crescere e rafforzarsi anche in un quadro congiunturale complessivamente difficile, è diventato di conseguenza ancor più appetibile sul piano dell'investimento. La capacità di attrazione dei capitali legali da parte della malavita - sottolinea l'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare - è ben evidenziata dall'attività della Guardia di Finanza che fa notare come le mafie non limitano la loro attività solo all'accaparramento dei terreni agricoli, ma spaziano in tutto l'indotto, arrivando a operare direttamente nelle attività di trasporto e di stoccaggio della merce, nell'intermediazione commerciale e nella determinazione dei prezzi. Supera i 402,5 milioni di euro il valore dei sequestri, effettuati dallo SCICO della GdF, comminati alle organizzazioni criminali nel comparto agroalimentare tra maggio 2014 e febbraio 2015. La Camorra risulta molto interessata al segmento della ristorazione, in quanto mostra una particolare propensione a reimpiegare proventi illeciti mediante l'acquisizione di attività ristorative, soprattutto bar e ristoranti. Cosa Nostra spazia dal business offerto dalle attività ristorative alla gestione di attività agricole e di commercializzazione dei prodotti da essa derivanti. La 'Ndrangheta appare maggiormente rivolta sia all'acquisizione di vasti appezzamenti di terreno e alla gestione di società operanti nel settore agricolo sia al conseguimento illecito di contributi comunitari in materia di politica agricola. Il grado di controllo e penetrazione territoriale della Sacra Corona Unita in Puglia, invece, pur mantenendosi significativamente elevato, risulta inferiore che altrove.

L'intensità dell'associazionismo criminale è elevata nel Mezzogiorno, ma il grado di penetrazione è forte e stabile anche al Centro e al Nord. Si denota una forte presenza di tipo associazionistico anche sul versante adriatico (Pescara: 71,4; Foggia: 67,4; Brindisi: 51,6) e risulta elevata la numerosità delle province pugliesi: Barletta-Andria-Trani (40,9), Bari (40,9), Taranto (39,4) e Lecce (37,4).
m PHOTOm PHOTOm PHOTOm PHOTO
  • coldiretti
Altri contenuti a tema
Per il XXV Aprile oltre 10mila pugliesi, ma anche tanti stranieri, hanno trascorso la festa in agriturismo Per il XXV Aprile oltre 10mila pugliesi, ma anche tanti stranieri, hanno trascorso la festa in agriturismo A vincere sono anche i percorsi di oleoturismo ed enoturismo
Consumo della terra: cementificazione, fotovoltaico selvaggio e cambiamenti climatici minacciano la produzione agricola Consumo della terra: cementificazione, fotovoltaico selvaggio e cambiamenti climatici minacciano la produzione agricola Nella BAT quasi 74 ettari di suolo consumato
Allarme gelate per ortaggi, frutta e vigneti per le province Bat, Foggia e Bari Allarme gelate per ortaggi, frutta e vigneti per le province Bat, Foggia e Bari Ad affermarlo è la Coldiretti Puglia, in riferimento alla morsa del freddo repentino che ha stretto la Puglia
Criticità carburante agricolo ad Andria: Coldiretti Puglia chiede l'intervento del Prefetto Riflesso Criticità carburante agricolo ad Andria: Coldiretti Puglia chiede l'intervento del Prefetto Riflesso A denunciare la grave criticità della situazione è la stessa organizzazione degli agricoltori pugliesi
In Puglia raddoppia in 10 anni il vigneto bio con 4.420 operatori In Puglia raddoppia in 10 anni il vigneto bio con 4.420 operatori È quanto afferma Coldiretti Puglia, con l’analisi sulla base dei dati Sinab
Peronospora: anche per il territorio di Andria riconosciuto lo stato di calamità Peronospora: anche per il territorio di Andria riconosciuto lo stato di calamità Secondo Coldiretti oltre 1/3 produzioni perse nel 2023 in Puglia
Pasquetta: Più gettonati picnic e gite fuori porta. In agriturismo passeggiate in uliveti e boschi didattici Pasquetta: Più gettonati picnic e gite fuori porta. In agriturismo passeggiate in uliveti e boschi didattici Analisi di Coldiretti Puglia per la Pasquetta, che evidenzia la voglia di evasione dei cittadini in occasione del Lunedì dell’Angelo
E' allarme siccità in Puglia con campi a secco: a rischio 1/3 Made in Italy a tavola E' allarme siccità in Puglia con campi a secco: a rischio 1/3 Made in Italy a tavola Stanno già spigando i campi di grano con un anticipo di 1 mese
© 2001-2024 AndriaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
AndriaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.