Presentazione Festival della Disperazione. <span>Foto Antonio D'Oria</span>
Presentazione Festival della Disperazione. Foto Antonio D'Oria
Eventi e cultura

Torna ad Andria il Festival della Disperazione: dal 21 al 31 luglio un ricco programma per la V edizione

Ieri la presentazione della kermesse in un'inedita "conferenza stanca" nel chiostro del Seminario Vescovile

Torna per la quinta edizione ad Andria il Festival della Disperazione, che si terrà dal 21 al 31 luglio con un programma ancora più ricco e presentata ieri in una inedita "conferenza stanca" nel chiostro del Seminario Vescovile. La prima novità è l'inedita cornice estiva della manifestazione, ma non cambia l'identità di una rassegna pensata dal Circolo dei Lettori di Andria per riflettere sul sentimento più letterario e attuale che ci sia: la disperazione, il fil rouge di tutta la programmazione assieme all'ironia. Tante le associazioni e realtà del territorio che collaborano alla kermesse: 3Place, Turisti in Puglia-Tout operator, Museo Diocesano "San Riccardo", Aido, La Téranga e tante altre.

«Questi cinque anni sono stati molto belli: siamo partiti con una scommessa, che possiamo considerare vinta già nelle edizioni precedenti. Siamo infatti riusciti – spiega Gigi Brandonisio, responsabile del Festival - a realizzare una kermesse letteraria con un importante successo di pubblico e critica. Quella odierna è un'edizione rocambolesca nata tra mille difficoltà, ma siamo orgogliosi perché è venuto fuori un programma di altissimo livello: sappiamo di chiedere al pubblico uno sforzo nella scelta degli oltre trenta eventi in programma. Questo festival è riuscito a mettere insieme tante realtà del territorio che, speriamo (anche se è una parola "sbagliata" per un festival della Disperazione), aiutino l'evento ad essere un punto di riferimento per l'intera comunità cittadina almeno nell'ultima decade di luglio».

Oltre trenta incontri rendono variegato e corposo il programma del Festival: per citare alcuni esempi, si rifletterà sulla ricerca del senso della vita con Vito Mancuso, dell'indagine sul male con Nicola Lagioia e sulle fake news di tutti i tempi con Pasquale Porro. Spazio anche alla riflessione sulle tematiche ambientali: si presterà attenzione soprattutto all'emergenza climatica e qui entra in gioco l'associazione cittadina 3Place, che ha organizzato una mostra sui rifiuti raccolti durante i numerosi clean up effettuati in città. L'obiettivo è sensibilizzare a limitare l'abbandono dei rifiuti, all'importanza della raccolta differenziata e a modificare i nostri stili di vita per ridurre i rifiuti. L'attenzione sulle catastrofi ambientali sarà focalizzata sugli incontri con esperti come Stella Levantesi, Antonello Provenzale, Sara Segantin, Filippo Bonaventura e Matteo Miluzio.

Debutta nella quinta edizione del Festival la sezione "Pastrocchi", dedicata ai bambini e pensata per rispondere all'esigenza di lavorare con le nuove generazioni, riflettere sul futuro e sul cambiamento dei modelli di identità, sia didattici che culturali. «Si tratta di una sezione dedicata ai più giovani: sperimenteremo nuove modalità didattiche, letterarie, - spiega Brandonisio - teatrali con autori per ragazzi e bambini. È dedicata ai bambini dai 7 anni in su, come accade per i giochi di società non lo targettizziamo eccessivamente ma lo apriamo anche ai più grandi».

Novità assoluta di questa edizione sarà l'Aperipianto, un buffet di prodotti tipici pugliesi che avrà sede sulla balconata della Biblioteca Diocesana durante tutte le giornate della kermesse e sarà curato da Slow Food. «Cerchiamo di unire all'appello disperato della letteratura – spiega Vincenzo Milano, fiduciario della Condotta Slow Food "Castel del Monte" - un appello accorato dei piccoli produttori del territorio e delle piccole attività di quartiere che hanno subito una grossa perdita in questi anni difficili. Cerchiamo di informare/formare i consumatori attraverso una piccola manifestazione fieristica in cui si potranno degustare prodotti locali, grazie alla collaborazione del Comitato Imprese Centro Storico».
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