Attualità
Terapie per i bambini autistici, Montepulciano: «Lodevole l'iniziativa dell'on. D'Ambrosio»
Una riflessione di Nicola Montepulciano, ecologista-conservazionista e Terapista della Riabilitazione
Andria - lunedì 4 maggio 2020
6.07
Plaudo all'iniziativa dell'on. Giuseppe D'Ambrosio di inviare richiesta al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e al Presidente della Ragione Puglia, Michele Emiliano, per dare la possibilità di trattamenti molto costanti ai bambini autistici. Non possono essere privati della terapia riabilitativa pena regressione del loro comportamento.
La ricerca scientifica sullo spettro dell'autismo (la parola "spettro" sta a significare che esistono varie forme di autismo) ha riconosciuto l'importanza della continuità riabilitativa, che, tuttavia, per avere efficacia, deve essere eseguita da tecnici, cioè da terapisti altamente specializzati. E' diritto dei genitori sapere se i terapisti ai quali vengono affidati bambini autistici, siano specializzati e dove abbiano frequentato corsi di specializzazione. Da qualche anno, fra i metodi utili per la riabilitazione dei soggetti autistici, vi è l'idroterapia, che pare dare qualche altro buon risultato, purché eseguita da terapisti specializzati nel trattamento dell'autistico in acqua.
Fatte queste precisazioni, vi sono alcune considerazioni. I bambini autistici hanno bisogno di contatti con la realtà, non basta, cioè, la frequentazione di istituti idonei, hanno bisogno di frequentare, vivere la città come, e forse più, di tutti gli altri bambini o ragazzi. Passeggiare per la città, entrare nei negozi, bar, etc., avere contatti in qualche modo con i coetanei, frequentare spazi verdi, godere di parco-giochi idonei insieme ad altri bambini è molto importante. Ma, a parte la improvvida mancanza di trattamento riabilitativo del momento, nella nostra città da sempre mancano strutture pubbliche favorevoli a questi bambini. Non è mai esistito un parco-giochi strutturato in modo tale da favorire l'integrazione fra tutti i bambini. Si è giunti, purtroppo, a realizzare, in una vasta area dell'ex villa comunale, un'area attrezzata per cani. Si è pensato ai cani e non ai bambini in difficoltà. Non è questa una grandissima vergogna?
E' vero che bisogna rispettare tutte le forme di vita, ma vi sono priorità e queste vanno a chi si trova in disagio fisico quanto psichico. Se uno ama avere animali lo deve fare a proprie spese e non della comunità. Chi ama tenere gli uccelli in casa, i gatti lo fa a proprie spese. Chi ama i cavalli e li vuole cavalcare va in un maneggio, paga e soddisfa i suoi desideri. Chi ama allevare conigli, galline a livello amatoriale, si cerca uno spazio idoneo e provvede di tasca propria. Perciò i canisti devono procurarsi a proprie spese una zona per i propri cani. Per quel che ne so i cani in appartamento non possono godere di ambiente adatto. Molte mamme mi riferiscono che non portano i loro figli, e fanno bene, nella ex villa ora diventata canile comunale, per la presenza di moltissimi cani in tutta la sua estensione, pineta compresa, ed è piena di escrementi canini, come tutta la città. Non vi pare questa una grandissima vergogna?
La ricerca scientifica sullo spettro dell'autismo (la parola "spettro" sta a significare che esistono varie forme di autismo) ha riconosciuto l'importanza della continuità riabilitativa, che, tuttavia, per avere efficacia, deve essere eseguita da tecnici, cioè da terapisti altamente specializzati. E' diritto dei genitori sapere se i terapisti ai quali vengono affidati bambini autistici, siano specializzati e dove abbiano frequentato corsi di specializzazione. Da qualche anno, fra i metodi utili per la riabilitazione dei soggetti autistici, vi è l'idroterapia, che pare dare qualche altro buon risultato, purché eseguita da terapisti specializzati nel trattamento dell'autistico in acqua.
Fatte queste precisazioni, vi sono alcune considerazioni. I bambini autistici hanno bisogno di contatti con la realtà, non basta, cioè, la frequentazione di istituti idonei, hanno bisogno di frequentare, vivere la città come, e forse più, di tutti gli altri bambini o ragazzi. Passeggiare per la città, entrare nei negozi, bar, etc., avere contatti in qualche modo con i coetanei, frequentare spazi verdi, godere di parco-giochi idonei insieme ad altri bambini è molto importante. Ma, a parte la improvvida mancanza di trattamento riabilitativo del momento, nella nostra città da sempre mancano strutture pubbliche favorevoli a questi bambini. Non è mai esistito un parco-giochi strutturato in modo tale da favorire l'integrazione fra tutti i bambini. Si è giunti, purtroppo, a realizzare, in una vasta area dell'ex villa comunale, un'area attrezzata per cani. Si è pensato ai cani e non ai bambini in difficoltà. Non è questa una grandissima vergogna?
E' vero che bisogna rispettare tutte le forme di vita, ma vi sono priorità e queste vanno a chi si trova in disagio fisico quanto psichico. Se uno ama avere animali lo deve fare a proprie spese e non della comunità. Chi ama tenere gli uccelli in casa, i gatti lo fa a proprie spese. Chi ama i cavalli e li vuole cavalcare va in un maneggio, paga e soddisfa i suoi desideri. Chi ama allevare conigli, galline a livello amatoriale, si cerca uno spazio idoneo e provvede di tasca propria. Perciò i canisti devono procurarsi a proprie spese una zona per i propri cani. Per quel che ne so i cani in appartamento non possono godere di ambiente adatto. Molte mamme mi riferiscono che non portano i loro figli, e fanno bene, nella ex villa ora diventata canile comunale, per la presenza di moltissimi cani in tutta la sua estensione, pineta compresa, ed è piena di escrementi canini, come tutta la città. Non vi pare questa una grandissima vergogna?