incidente con intervento del servizio 118
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Politica

Rete emergenza - urgenza: prosegue il botta e risposta tra Nino Marmo (FI) e Mario Conca (M5S)

Un sistema particolarmente importante per la comunità regionale che necessita di alcuni aggiustamenti

Prosegue il botta e risposta a suon di comunicati stampa tra il capogruppo consiliare di Forza Italia alla Regione, Nino Marmo ed il collega pentastellato Mario Conca sul servizio 118 e più in generale sulla rete di emergenza-urgenza regionale. Ecco quindi la nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo.

"Sono a disagio nel dover replicare alle affermazioni del consigliere regionale del M5S Conca che non perde una sola occasione per ribadire, con frequenza quasi quotidiana, la sua più profonda ignoranza in merito a cosa sia un Sistema di Emergenza Territoriale 118.
Conca, infatti, ignora completamente che:
-un Sistema 118 è un Sistema ipercomplesso di Sanità che richiede necessariamente un indirizzo unitario ed un coordinamento unitario a livello regionale. La macrostruttura che viene identificata dal legislatore per governare l'alta complessità in Sanità è quella del Dipartimento (Guzzanti, 1994) ed è proprio l'organizzazione Dipartimentale, da noi peraltro proposta agli atti regionali, che prevede la figura di un Direttore di Dipartimento e di un Consiglio di Dipartimento quale organo di "governo clinico condiviso tra gli attori reali, effettivi delle attività del Sistema" che assicura, istituzionalmente, l'uniformità ed il profilo di alta qualità complessiva del macrosistema. Nulla a che vedere con la "centrale unica", in merito a cui parla senza cognizione Conca;
-il DM 70 individua un bacino di utenza minimo per la sussistenza di una CO118 di 600.000 abitanti, per cui per la Puglia vi è, nel contesto di una ripartizione complessiva per la popolazione regionale, spazio anche per la realizzazione di una CO118 per la provincia di BT;
-i revisori della spesa sanitaria della spending review non hanno dimostrato alcun risparmio di spesa in merito alla chiusura (effettuata senza nessuna evidenza scientifica e nessun criterio giustificativo) delle CO118 italiane;
-la Centrale Operativa - Servizio di Emergenza Territoriale 118 non è un "call center" quanto un centro direzionale, ossia un'unità operativa complessa, avente responsabilità di appropriatezza e di risultato (DL 502/92), che gestisce centinaia di unità di personale complessivamente assegnato, in numero molto maggiore di qualsiasi unità operativa complessa rinvenibile in ambito ospedaliero, che ben merita, essa stessa, il riconoscimento di valenza dipartimentale (dipartimento del territorio), considerato che all'interno di ciascuna di esse lavora, per ciascuna provincia, una quantità di personale di proporzioni molto maggiori rispetto al numero di operatori degli altri dipartimenti di ciascuna ASL messi insieme;
-non si può entrare nella pubblica amministrazione senza un concorso pubblico e non si può fare un concorso senza che il MIUR abbia istituito lo specifico profilo professionale dell'autista - soccorritore. Illudere del contrario migliaia di soccorritori - a fini evidentemente elettorali - è uno spregevole, mero prenderli in giro;
-il volontariato è, a tutt'oggi, la "colonna vertebrale" del Sistema 118 nazionale e non può essere di continuo dileggiato e pubblicamente offeso, pretendendo a gran voce il posto di lavoro, obiettivo per il cui raggiungimento finale è, invece, attivamente impegnata la Commissione Salute della Conferenza Stato Regioni. Il problema è dunque garantire, con indispensabili controlli, che il volontariato sia volontariato e non lavoro nero;
-occorrerebbe informarsi, tanto per non precipitare ulteriormente nella già pessima figura, anche delle posizioni tenute dal proprio partito: proprio il suo M5S sta contestando, in ogni modo possibile e immaginabile, la realizzazione dell'AREu Sicilia, ennesima fotocopia del progettino calato ad arte in Puglia da Milano.
Ricevo, infine, inviti molto più autorevoli rispetto a quello invocato dal signor Conca di recarmi in visita ai Sistemi 118 regionali che costituiscono, già ora, dati alla mano, un Sistema di reale eccellenza a livello nazionale di cui la Puglia e i pugliesi devono essere fieri. Infine, vorrei informare il collega che la posizione che sto portando avanti sul tema non è stata elaborata dal sottoscritto, ma dalla Società Italiana Sistema 118".

E pronta arriva la risposta sulla rete emergenza - urgenza da parte di Mario Conca (M5S):

"Mi spiace che il consigliere Marmo abbia sprecato il suo prezioso tempo nel citarmi norme che già conosco, ma non leggo alcuna smentita in merito a quanto gli avevo rappresentato, ovvero il finto volontariato delle associazioni che gestiscono le postazioni del 118, che in realtà è a tutti gli effetti lavoro nero. Lo ripeto, serve un coordinamento regionale, che nulla c'entra con la centrale unica e l'agenzia unica, per garantire l'omogeneità dei servizi della rete dell'emergenza - urgenza che oggi non c'è". Lo dichiara il consigliere del M5S Mario Conca rispondendo al capogruppo di Forza Italia Nino Marmo.

"Bisogna al più presto dare seguito alla mozione approvata all'unanimità in Consiglio Regionale - continua il pentastellato - che istituisce la centrale interforze con un numero unico per le emergenze (il 112) come esiste all'estero, che di certo non andrebbe gestita come fatto nelle sperimentazioni avvenute in alcune regioni italiane, con il doppio passaggio dai carabinieri. È chiaro che l'attesa si allunga di 40 secondi se raddoppiano i Call Center. È evidente che il consigliere Marmo non ha approfondito il tema, ma quando vuole approfondire sa dove trovarmi. Oggi le 5 centrali pugliesi per inviare pazienti in nosocomi di altre Asl devono chiamare l'altra centrale oppure direttamente l'ospedale, quando convenzionati come la Mater Dei, per conoscere l'attesa al triage a causa dell'attuale sistema fatto da centrali operative e associazioni slegate tra loro. Non si può continuare in questo modo. Le associazioni - prosegue Conca - vanno lasciate solo per la gestione del trasporto secondario e non per quella dell'emergenza urgenza: è inaccettabile che i fondi pubblici vadano a finte onlus, che in realtà tengono sotto scacco gli autisti soccorritori che non denunciano per paura dei licenziamenti. In questo modo si continua solo ad alimentare il lavoro senza tutele e a pagare volontari che a causa di turni massacranti mettono a rischio la loro incolumità e quella dei pazienti. Vorrà scusarmi il collega Marmo se gli rispondo solo ora - conclude - ma sono da due giorni al forum del Mediterraneo sulla Salute per aggiornarmi e confrontarmi con gli attori principali della sanità pugliese, onde evitare di utilizzare il copia incolla come ha fatto lui nel rispondermi andando fuori traccia".
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