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Territorio

Puglia al top in enogastronomia con +10,9%

632 prodotti biodiversi e 233 Bandiere del Gusto MIPAAF

Circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della presentazione del 2018 anno del Cibo del ministro Dario Franceschini e del ministro Maurizio Martina.

E' l'enogastronomia il cavallo di battaglia della Puglia turistica extra-alberghiera che ha registrato, secondo gli ultimi dati 2016 diffusi da ISTAT, rispetto all'anno precedente, un + 10,9% rispetto alla crescita del 4,2% in Italia (Fonte dati Istat), elemento utile alla tanto agognata destagionalizzazione dell'offerta turistica.

La Puglia può contare su 233 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 9 prodotti DOP (5 oli extravergini, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola) e 29 vini DOC, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione. E' tra le prime 3 regioni produttrici di cibo biologico con 4.803 produttori e la prima per numero di trasformatori con 1.796 operatori.

"La Puglia può contare – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – su 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali - del Gargano e dell'Alta Murgia - e l'8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull'altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile".

L'offerta enogastronomica rappresenta – spiega la Coldiretti – ormai una primaria motivazione di viaggio in Italia con quasi uno straniero su quattro (23%) che riconosce nell'Italia il Paese della buona cucina, il 16% ai monumenti a pari merito con la moda, il 15% della pittura/scultura e il 7% del design e il 5% della musica e del teatro secondo una ricerca Ipsos per Enit. E il 59% dei turisti stranieri continua a comprare prodotti italiani una volta rientrato in patria, una tendenza – precisa Coldiretti – che riguarda il 25,9% dei visitatori francesi, il 22,5% di quelli tedeschi e il 16,9% di quelli del Regno Unito secondo una ricerca Bit/Bocconi. Mentre il 36% degli italiani in vacanza acquista prodotti alimentari tipici come souvenir da riportare a casa o da regalare ad amici e parenti, secondo l'indagine Coldiretti/Ixe'.

"Le prenotazioni si sono allungate oltre il mese di agosto – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – segno che la Puglia è riuscita, anche grazie all'agriturismo, a destagionalizzare le presenze, attirando i turisti con il cibo, il paesaggio curato, l'offerta di attività ricreativa ricreative in azienda, come i corsi di cucina, le masserie didattiche. Le nostre masseria storiche sono predilette da gruppi familiari con bambini sotto i 10 anni perché possono giocare liberamente all'aria aperta, così come le strutture offrono ospitalità agli animali, rifiutati in molti alberghi. Il periodo di permanenza negli agriturismi si è allungato dai 2/3 giorni del 2016 anche fino a 7 e 8 giorni per la bellezza de territorio, gli eventi e il buon cibo, leva trainante per il turismo pugliese, complice il bel tempo che ha caratterizzato anche i ponti di maggio e giugno".

La grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell'ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli è testimoniata quotidianamente dall'affluenza nei 90 Mercati di Campagna Amica regionali che contano 4.500 giornate di apertura, 850 produttori coinvolti, 22mila giornate lavorative (tra lavoro autonomo e dipendente), 2.500 tonnellate di prodotto commercializzato.
  • coldiretti
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