Politica
Nino Marmo ritira la candidatura a Presidente della Regione
«Troppe ambiguità. Alla mia richiesta di primarie è seguito il silenzio»
Puglia - venerdì 9 gennaio 2015
20.13
Nino Marmo, il primo concorrente alla corsa verso la Presidenza della Regione Puglia, ha annunciato con una nota la scelta di rinunciare a tale carica. Dopo l'annuncio dello scorso mese di settembre, infatti, e le successive, ripetute sollecitazioni rivolte dall'attuale Vice Presidente del Consiglio regionale al centro destra pugliese per celebrare le primarie di coalizione, fissate il 23 novembre 2014 e poi annullate, ecco la lettera con la quale Marmo spiega le motivazioni della sua decisione.
«La mia candidatura alle Primarie per la Presidenza della Regione Puglia, del settembre scorso, nasceva dall'amore per la nostra terra e dalla voglia di dare concretezza alla decisione presa a giugno, da tutto il centrodestra, di utilizzare tale strumento per la scelta del candidato. Ero convinto allora, così come oggi, in questo momento storico, che aprirsi al confronto con i cittadini e stimolarne la partecipazione fosse l'unica strada utile per costruire l'alternativa al centrosinistra e, al tempo stesso, offrire nuova linfa a una coalizione, la nostra, ormai apatica e chiusa in se stessa. In questi dieci anni, in Regione e in Terra di Bari, abbiamo dilapidato un capitale politico fatto di affidabilità e buon governo. E visto crescere personaggi come Vendola, Emiliano e Decaro che, nel frattempo, registravano vittorie e costruivano un sistema di potere che è servito solo ad assicurare interessi di parte, ma che una credibile e organizzata alleanza avrebbe potuto spazzare via facilmente. Troppe ambiguità. La scelta delle primarie sembrava, finalmente, aprire le porte a una nuova stagione per la Puglia e porre le basi per la ricostruzione del centrodestra. Porte che però sono state ben presto chiuse a doppia mandata nelle stanze del potere di Roma e Bari. Più volte, dopo la mia candidatura, ho invocato il confronto con gli esponenti della nostra coalizione, invitandoli a candidarsi e a sostenere con me le primarie. La risposta è stata il silenzio. Un silenzio ottuso e assordante che, si badi bene, non ha nuociuto al candidato Marmo, ma alla Puglia e a tutti quei pugliesi, che guardavano al centrodestra con speranza e ottimismo, ansiosi di voltare pagina. Ancora una volta - prosegue il Vice Presidente del Consiglio regionale - non siamo stati in grado di dare risposte adeguate e tempestive, fortificando le tesi di chi ci accusa di non meritare la fiducia degli elettori. Le primarie del 23 novembre sono state lasciate morire e nessuno ha avuto il coraggio di dire qualcosa. Si è preferito alimentare una serie di "tavoli" che non hanno deciso nulla salvo farci dipingere dagli organi d'informazione come confusi e in balia di veti contrapposti. Sinceramente non ritengo onesto e giusto dare ai pugliesi un tale, brutto, spettacolo.
Per questo - continua Nino Marmo - rimetto la mia candidatura nelle mani del partito e attendo che sia trovata al più presto una degna soluzione. Non cercherò scorciatoie per accedere alle stanze romane, direttamente o attraverso noti circoli ristretti, per elemosinare benedizioni come altri fanno. Non si può essere candidato, sacrificato alla sconfitta, che poi passa all'incasso magari per una candidatura in lista bloccata. Io desidero conquistare sul campo il mio ruolo. Spero di essere informato se si svolgeranno le primarie. Non ho mai inteso la mia candidatura come mera ambizione personale o per garantirmi qualche posizione, ma come spirito di servizio per i pugliesi. La Puglia è una splendida terra, il cui grido di dolore è inascoltato, ma al momento, gli unici che sono in campo per raccogliere tale grido sono proprio i suoi carnefici. Io, per parte mia, continuerò a battermi con ogni mezzo per proporre una visione differente. Poco importa se lo farò come persona chiamata a gestire la cosa pubblica o da privato cittadino. La Politica fa parte di noi a prescindere dalle cariche che rivestiamo. La Politica è passione. La politica è dare, ognuno nel suo piccolo, il proprio contributo, per realizzare qualcosa di grande per la propria comunità. Spero - conclude Marmo - che la mia parte politica, nel prendere le decisioni alle quali è chiamata, si ricordi di questo grande insegnamento. Perché prima di essere politici, siamo cittadini pugliesi».
«La mia candidatura alle Primarie per la Presidenza della Regione Puglia, del settembre scorso, nasceva dall'amore per la nostra terra e dalla voglia di dare concretezza alla decisione presa a giugno, da tutto il centrodestra, di utilizzare tale strumento per la scelta del candidato. Ero convinto allora, così come oggi, in questo momento storico, che aprirsi al confronto con i cittadini e stimolarne la partecipazione fosse l'unica strada utile per costruire l'alternativa al centrosinistra e, al tempo stesso, offrire nuova linfa a una coalizione, la nostra, ormai apatica e chiusa in se stessa. In questi dieci anni, in Regione e in Terra di Bari, abbiamo dilapidato un capitale politico fatto di affidabilità e buon governo. E visto crescere personaggi come Vendola, Emiliano e Decaro che, nel frattempo, registravano vittorie e costruivano un sistema di potere che è servito solo ad assicurare interessi di parte, ma che una credibile e organizzata alleanza avrebbe potuto spazzare via facilmente. Troppe ambiguità. La scelta delle primarie sembrava, finalmente, aprire le porte a una nuova stagione per la Puglia e porre le basi per la ricostruzione del centrodestra. Porte che però sono state ben presto chiuse a doppia mandata nelle stanze del potere di Roma e Bari. Più volte, dopo la mia candidatura, ho invocato il confronto con gli esponenti della nostra coalizione, invitandoli a candidarsi e a sostenere con me le primarie. La risposta è stata il silenzio. Un silenzio ottuso e assordante che, si badi bene, non ha nuociuto al candidato Marmo, ma alla Puglia e a tutti quei pugliesi, che guardavano al centrodestra con speranza e ottimismo, ansiosi di voltare pagina. Ancora una volta - prosegue il Vice Presidente del Consiglio regionale - non siamo stati in grado di dare risposte adeguate e tempestive, fortificando le tesi di chi ci accusa di non meritare la fiducia degli elettori. Le primarie del 23 novembre sono state lasciate morire e nessuno ha avuto il coraggio di dire qualcosa. Si è preferito alimentare una serie di "tavoli" che non hanno deciso nulla salvo farci dipingere dagli organi d'informazione come confusi e in balia di veti contrapposti. Sinceramente non ritengo onesto e giusto dare ai pugliesi un tale, brutto, spettacolo.
Per questo - continua Nino Marmo - rimetto la mia candidatura nelle mani del partito e attendo che sia trovata al più presto una degna soluzione. Non cercherò scorciatoie per accedere alle stanze romane, direttamente o attraverso noti circoli ristretti, per elemosinare benedizioni come altri fanno. Non si può essere candidato, sacrificato alla sconfitta, che poi passa all'incasso magari per una candidatura in lista bloccata. Io desidero conquistare sul campo il mio ruolo. Spero di essere informato se si svolgeranno le primarie. Non ho mai inteso la mia candidatura come mera ambizione personale o per garantirmi qualche posizione, ma come spirito di servizio per i pugliesi. La Puglia è una splendida terra, il cui grido di dolore è inascoltato, ma al momento, gli unici che sono in campo per raccogliere tale grido sono proprio i suoi carnefici. Io, per parte mia, continuerò a battermi con ogni mezzo per proporre una visione differente. Poco importa se lo farò come persona chiamata a gestire la cosa pubblica o da privato cittadino. La Politica fa parte di noi a prescindere dalle cariche che rivestiamo. La Politica è passione. La politica è dare, ognuno nel suo piccolo, il proprio contributo, per realizzare qualcosa di grande per la propria comunità. Spero - conclude Marmo - che la mia parte politica, nel prendere le decisioni alle quali è chiamata, si ricordi di questo grande insegnamento. Perché prima di essere politici, siamo cittadini pugliesi».