Incidente ferroviario
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Cronaca

Disastro ferroviario, lo strazio delle vittime

Continua la solidarietà dei pugliesi, molti giovani tra le vittime

Il giorno dopo la tragedia arriva lo strazio maggiore. Dopo un'intera notte in cui i Vigili del Fuoco hanno lavorato per rimuovere lentamente le affilate lamiere, oggi è il giorno delle lacrime delle famiglie di chi ha perso la vita nell'immane tragedia di ieri.

L'identificazione delle salme a Bari - Per procedere all'identificazione i parenti delle vittime sono all'istituto di Medicina Legale di Bari dove sono state allestite tende e punti di assistenza a cura della Protezione civile per accogliere i congiunti delle vittime del disastroso incidente ferroviario di ieri mattina nelle campagne di Andria. I primi arrivati sono stati fatti entrare nell'aula dell'istituto anche perché all'esterno le temperature sono già elevate. «Ci sono molti giovani tra le vittime - racconta ai giornalisti Maria Storelli del gruppo di psicologi mobilitati per sostenere i familiari nel momento forse più doloroso di questo dramma, il riconoscimento legale delle salme - noi proviamo a immedesimarci nello stato d'animo di queste persone che stanno ancora cercando di capire se i loro cari sono morti. Poi bisogna essere pronti nel momento in cui le loro flebili speranze impatteranno, speriamo di no, con il momento del riconoscimento. Ma non fatemi dire altro, anche per noi non è facile».

Soccorsi e solidarietà - Intanto tantissime persone anche stamattina affollano i padiglioni di Ematologia, la Banca del Sangue, distante pochi metri dall'obitorio, per rispondere all'appello e donare il sangue. E' stata calorosa la risposta solidale dei pugliesi, che si sono riversati in massa nei centri trasfusionali del territorio, tra cui anche Barletta. Intanto i Vigili del Fuoco e la Polizia - all'opera di notte sul luogo dell'impatto - hanno recuperato la scatola nera di uno dei due convogli, l'altra è andata in frantumi: dall'apparecchiatura sarà possibile ricostruire gli ultimi momenti di corsa fino al momento dell'impatto, e si saprà la velocità a cui viaggiavano i treni e se c'è stato qualche tentativo di frenata.

Chi sono le vittime - Non saranno facili le procedure di riconoscimento legale per alcune delle 22 salme a Bari, all'Istituto di Medicina legale del Policlinico, la 23esima salma si trova invece ad Andria: «Per molti sarà possibile solo un riconoscimento indiretto, a causa delle condizioni di alcuni dei deceduti - racconta uno dei medici ai cronisti dell'AGI - L'impatto è stato terrificante». Tra i parenti c'e' molta compostezza pur con i volti rigati di lacrime. Solo qualche lieve momento di tensione all'ingresso dove gli addetti alla sicurezza cercano di filtrare gli ingressi, preoccupati di contenere il numero delle persone. Intanto Gabriele Zingaro, 25enne di Andria che in un primo momento era stato dato per disperso, sarebbe tra le vittime: tornava da Bari, dopo una medicazione per una piccola ferita a una mano. "Era quasi arrivato a casa" mormorano sgomenti i parenti. Poi c'è nonna Donata, morta salvando la vita al nipote Samuele, il bambino di 6 anni che è stato tratto in salvo dai Vigili del Fuoco mentre era incastrato tra le lamiere.

Giovani e lavoratori, pendolari del Sud - Tra le prime vittime identificate c'è Fulvio Schinzari, 59 anni, il vicequestore aggiunto della Polizia di Stato Fulvio Schinzari. Come tanti pendolari viaggiava da Andria, dove viveva con moglie e figlie, a Bari. Nato a Galatina, in provincia di Lecce, per circa dieci anni - dal 1991 al 2000 - era stato funzionario al Commissariato di Barletta, poi era passato al Commissariato di Canosa di Puglia e alla Questura di Bari. Nel tempo libero era un grande appassionato di poesia e partecipava a numerosi eventi culturali, accompagnato dai suoi versi. Stava raggiungendo l'ufficio a Bari da Andria per prendere servizio dopo un periodo di ferie. Ha perso la vita anche il giovanissimo Antonio Summo, 15enne di Ruvo di Puglia: un giovanotto bravo, con la passione per la musica. Addio anche a Francesco Tedone, studente coratino di 17 anni: era appena tornato dal Giappone dove aveva trascorso un anno di vita grazie a una importante borsa di studio. Jolanda Inchingolo, 25enne di Andria, ha perso la vita mentre progettava la vita insieme al suo fidanzato, con cui sta già organizzando il matrimonio: è stata riconosciuta da un anello con una pietra nera, che portava sempre al dito. Nell'impatto è morto anche Enrico Castellano, 72enne nato a Ostuni e residente a Torino dove era dirigente del Banco di Napoli: era atterrato a Bari per andare a trovare il figlio in occasione del compleanno del nipotino. Patty Carmineo era estetista: viveva ad Andria ma si recava ogni giorno a Bari per lavorare, «era un angelo» piangono i parenti. Ha perso la vita anche Alessandra Bianchino, una tranese ma residente ad Andria: la giovane lavorava al centro salesiano di Andria. Sul treno c'era anche Julia Favale, docente di conversazione in lingua straniera: non rispondeva più al suo cellulare e sembra confermato anche il suo nome tra i deceduti.

Il dramma di chi muore per lavoro - Negli attimi in cui si punta il dito sulla causa dell'errore umano, anche la Ferrotramviaria piange la morte dei suoi lavoratori: hanno perso la vita infatti i due capotreni ed entrambi i macchinisti. Uno di loro era Pasquale Abbasciano, macchinista originario di Andria, prossimo alla pensione: ieri dopo il lavoro, avrebbe dovuto raggiungere la figlia ad Andria, impegnata coi preparativi per il suo matrimonio. ​Non era a bordo dei treni, ma tra le vittime c'è anche Giuseppe Acquaviva, contadino che stava lavorando nel suo terreno quando è stato tragicamente colpito da uno dei pezzi di lamiera.

Una preghiera per le vittime - Intanto oggi e domani, a Corato, sono previsti due momenti di preghiera per le vittime della tragedia. Questa sera, nella Chiesa Evangelica Valdese della Città, a cominciare dalle ore 20.00, è previsto un momento di preghiera con letture bibliche "per esprimere - spiega il Pastore Francesco Carri, della Chiesa Evangelica Valdese - vicinanza, solidarietà alle famiglie colpite dall'immane tragedia. Un sentito abbraccio a tutte le famiglie cui è stato tolto un affetto, una presenza o coinvolte in casi di famigliari feriti". Mentre, domani sera, 14 luglio 2016, sempre a Corato, nella Chiesa Matrice, alle ore 20.00, le parrocchie della Città si ritroveranno nella preghiera. "L'unica cosa che possiamo fare in questo momento - afferma Don Giuseppe Lobascio, Vicario Episcopale per Corato - più che le parole è la preghiera per esprimere vicinanza e solidarietà alle vittime e alle famiglie colpite, perché il Signore voglia far sentire la sua presenza e il suo aiuto e non far perdere la speranza".
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