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Politica

Legge elettorale, lite in Consiglio Regionale sulla doppia preferenza di genere

Discussione accesa nell'ultima seduta prima delle elezioni, circa 2 mila gli emendamenti presentati

Duro confronto in Consiglio Regionale sulla doppia preferenza di genere, con favorevoli, contrari e non solo. Un argomento posto all'ordine del giorno dell'ultima seduta come ultimo punto in discussione. Il dibattito, iniziato intorno alle 19, ha visto confrontarsi le posizioni di coloro favorevoli all'introduzione della doppia preferenza, con coloro apertamente contrari in questo momento e chi invece si dimostra contrario ad alcuni aspetti e non al tema in sé.

Circa 2 mila gli emendamenti presentati, di cui 1946 di "paternità" di Francesco Ventola di Fratelli d'Italia. Un dibattito giunto ad un momento di stallo intorno alle 20.30, orario in cui la seduta è stata sospesa, per discutere e valutare la possibilità che la maggior parte di questi emendamenti potesse essere ritirata, portando la discussione al dunque analizzando solo quelli "di peso", circa una decina.

Nessun accordo trovato al ritorno in aula dopo circa 2 ore e toni sempre più accesi, con Ventola che pretende che tutti abbiano copia cartacea o digitale di tutti gli emendamenti presentati. I toni si scaldano e si finisce in piena discussione da campagna elettorale. Il nodo diventa la volontà, tramite emendamento dei 5 stelle, di porre l'obbligo alle liste di avere una composizione 60-40 pena l'esclusione.

"Ho presentato un emendamento che prevede l'inammissibilità delle liste che non rispettano la percentuale del 60% e 40%. Ora è previsto solo il pagamento di una sanzione", ha tenuto a sottolineare la consigliera pentastellata Grazia Di Bari durante la pausa.

Alle 23 si iniziano ad esaminare gli emendamenti, in una seduta che andrà avanti ad oltranza.

Con 28 voti a favore e 19 contrari, il Consiglio regionale ha approvato a scrutinio segreto l'emendamento a firma Damascelli-Conca di modifica dell'articolo 6 della legge elettorale vigente, che aggiunge alle cause di ineleggibilità anche "i soggetti nominati a qualunque titolo nella task force della Regione Puglia, che siano alle dirette dipendenze della stessa o che abbiano stipulato contratti di consulenza o collaborazione". Quello votato è il primo dei circa 1950 emendamenti presentati. Attualmente i lavori sono stati nuovamente sospesi su richiesta del capogruppo del Pd Paolo Campo.
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