Vita di città
Lavori SP2 Andria-Canosa, due varianti per raggiungere in sicurezza il borgo di Montegrosso
Incontro pubblico ieri pomeriggio a Palazzo di Città con il prof. Pasquale Colonna, progettista dell'opera
Andria - giovedì 11 febbraio 2021
11.02
Due possibili soluzioni in cantiere per realizzare lo svincolo utile per raggiungere in sicurezza l'abitato di Montegrosso. E' il tema alla base di un incontro pubblico svoltosi ieri pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Andria, in merito ai lavori di ammodernamento e allargamento a quattro corsie che stanno interessando il tratto della ex Strada Provinciale 231 (oggi SP2) che da Andria conduce a Canosa di Puglia. Un appuntamento promosso dal presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Vurchio, e al quale hanno partecipato alcuni consiglieri comunali assieme al sindaco Giovanna Bruno. Presente anche il presidente della Provincia Bat, Bernardo Lodispoto, dal momento che l'opera in corso di realizzazione è a cura proprio della sesta provincia.
Ad illustrare le varianti progettuali è stato il prof. Pasquale Colonna, progettista dell'opera, esponendo la fattibilità di una soluzione (potenziamento dello svincolo per Minervino Murge) e dell'altra (sottopasso all'altezza della SP12 per Barletta): «Dal punto di vista funzionale le due alternative sono equivalenti: entrambe consentono tutti i movimenti in ingresso e in uscita tra la Strada Provinciale 2 e il Borgo di Montegrosso. La differenza sta nella posizione dei due svincoli: uno sarebbe completamente nuovo, in una zona più vicina verso Andria, l'altro invece è il potenziamento di uno svincolo già esistente che attualmente non consente certe manovre».
Cambiano, ovviamente, anche i costi: per la soluzione completamente nuova sarebbero necessari circa 16 milioni di euro, molto meno invece per l'altra già esistente. «Ci sono tempistiche che possono consigliare l'una o l'altra alternativa – spiega il prof. Colonna – e possiamo già dire che lo svincolo nuovo comporta una serie di problematiche sul territorio, a livello idraulico ma non solo. Lavorare su uno svincolo già esistente è più semplice dal punto di vista delle autorizzazioni, ma il percorso per gli abitanti di Montegrosso sarebbe leggermente più lungo di 1500 metri (circa due minuti di percorrenza). E' una soluzione comunque più facilmente realizzabile, sia per la possibilità di reperire le risorse finanziarie dal momento che costa meno sia per reperire più rapidamente le autorizzazioni, l'altra alternativa comporta invece tempi più lunghi per entrambe le cose. Per la scelta restano da fare valutazioni politiche, perché comunque è la politica a decidere, ma soprattutto umane, in quanto bisogna pensare prioritariamente al bene della comunità».
Direttamente interessati dal progetto sono i residenti del borgo di Montegrosso, in rappresentanza dei quali ha partecipato all'incontro pubblico Giacomo Bonizio, esponendo le difficoltà quotidiane che vivono gli abitanti della borgata e le aziende del territorio. I percorsi alternativi per raggiungere Andria da Montegrosso e viceversa, ovvero la vecchia strada di Minervino Murge e la SP43 che collega il borgo al SS. Salvatore, versano in condizioni precarie (che peggiorano con il maltempo): non mancano purtroppo gli incidenti, né lunghe code di macchine quando si incrociano due mezzi pesanti in una strada decisamente stretta con grandi difficoltà e rischi nell'effettuare manovre.
Ad illustrare le varianti progettuali è stato il prof. Pasquale Colonna, progettista dell'opera, esponendo la fattibilità di una soluzione (potenziamento dello svincolo per Minervino Murge) e dell'altra (sottopasso all'altezza della SP12 per Barletta): «Dal punto di vista funzionale le due alternative sono equivalenti: entrambe consentono tutti i movimenti in ingresso e in uscita tra la Strada Provinciale 2 e il Borgo di Montegrosso. La differenza sta nella posizione dei due svincoli: uno sarebbe completamente nuovo, in una zona più vicina verso Andria, l'altro invece è il potenziamento di uno svincolo già esistente che attualmente non consente certe manovre».
Cambiano, ovviamente, anche i costi: per la soluzione completamente nuova sarebbero necessari circa 16 milioni di euro, molto meno invece per l'altra già esistente. «Ci sono tempistiche che possono consigliare l'una o l'altra alternativa – spiega il prof. Colonna – e possiamo già dire che lo svincolo nuovo comporta una serie di problematiche sul territorio, a livello idraulico ma non solo. Lavorare su uno svincolo già esistente è più semplice dal punto di vista delle autorizzazioni, ma il percorso per gli abitanti di Montegrosso sarebbe leggermente più lungo di 1500 metri (circa due minuti di percorrenza). E' una soluzione comunque più facilmente realizzabile, sia per la possibilità di reperire le risorse finanziarie dal momento che costa meno sia per reperire più rapidamente le autorizzazioni, l'altra alternativa comporta invece tempi più lunghi per entrambe le cose. Per la scelta restano da fare valutazioni politiche, perché comunque è la politica a decidere, ma soprattutto umane, in quanto bisogna pensare prioritariamente al bene della comunità».
Direttamente interessati dal progetto sono i residenti del borgo di Montegrosso, in rappresentanza dei quali ha partecipato all'incontro pubblico Giacomo Bonizio, esponendo le difficoltà quotidiane che vivono gli abitanti della borgata e le aziende del territorio. I percorsi alternativi per raggiungere Andria da Montegrosso e viceversa, ovvero la vecchia strada di Minervino Murge e la SP43 che collega il borgo al SS. Salvatore, versano in condizioni precarie (che peggiorano con il maltempo): non mancano purtroppo gli incidenti, né lunghe code di macchine quando si incrociano due mezzi pesanti in una strada decisamente stretta con grandi difficoltà e rischi nell'effettuare manovre.