
Vita di città
Falchi Grillai crescono a Palazzo Ducale
Da diversi anni la famiglia Spagnoletti aiuta questa specie volatile a nidificare e crescere
Andria - venerdì 29 giugno 2018
Alcuni giorni fa i Volontari Federiciani, guidati dal prof. Francesco Martiradonna, hanno provveduto al recupero di un Falco Grillaio presso Palazzo Ducale. Perché proprio Palazzo Ducale? Il motivo è molto semplice: da tempo lo storico edificio è divenuto un luogo prediletto da questi volatili per nidificare e crescere. Una dimora fissa, insomma: a prendersi cura di questa specie animale tipica del nostro territorio è la famiglia Spagnoletti-Zeuli, in particolare il dott. Ascanio Spagnoletti-Zeuli e suo figlio Nicola, con la collaborazione del dott. Di Gioia.
Con l'aiuto anche della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) che si occupa dei volatili in genere e in particolar modo delle specie protette, la famiglia Spagnoletti ha provveduto a sistemare sul tetto di Palazzo Ducale due nidi artificiali per favorire la crescita dei falchi. Da alcuni anni, dunque, la storica famiglia proprietaria di Palazzo Ducale contribuisce alla cura e conservazione di questa specie volatile, favorendone la nidiata in un luogo di assoluta tranquillità.
In passato, come spiegatoci dal dott. Ascanio Spagnoletti-Zeuli nel corso di una nostra intervista, questi volatili nidificavano sui campanili del Duomo e della chiesa di San Francesco: un punto storicamente molto gettonato dai falchi, in possesso di un sistema geosatellitare incorporato, fornito da Madre Natura, che consente loro di tornare a nidificare nello stesso posto dove da generazioni avevano trovato il nido, tranne se questi posti non sono più occupabili. Infatti nel restauro dei campanili non si è tenuto conto di questa esigenza, ossia lasciando dei buchi nelle pietre sui quali si reggevano le impalcature medievali; avendoli occlusi, i falchi non hanno più trovato la tana originaria. Poichè il sistema di geolocalizzazione dei falchi indicava quella zona, i volatili si sono sistemati in luoghi circostanti, tra molte difficoltà legate alla convivenza con altre colonie di uccelli. I falchi nidificano in primavera, allevano i piccoli in estate e in autunno, con i venti, ritornano alle terre di provenienza.
«La specie dei falchi grillai sembrava perduta - spiega il dott. Ascanio Spagnoletti-Zeuli, - invece ci fa molto piacere essere riusciti a conservarli: l'inquinamento, i restauri e tanti altri fattori li avevano scacciati dai luoghi d'origine. Questi animali hanno comunque scelto la città, poichè è più vivibile rispetto alle campagne dove è maggiore l'inquinamento dovuto ai pesticidi. Quello che abbiamo nella nostra zona è il falco grillaio, che si ricollega alla tradizione della falconeria medievale. I falchi emigrano nel Medio oriente (il cui allevamento è praticato soprattutto tra i ceti più abbienti n.d.r.), per certi aspetti come le rondini, compiono viaggi molto lunghi sulla spinta dei venti di scirocco nel periodo primaverile».
Con l'aiuto anche della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) che si occupa dei volatili in genere e in particolar modo delle specie protette, la famiglia Spagnoletti ha provveduto a sistemare sul tetto di Palazzo Ducale due nidi artificiali per favorire la crescita dei falchi. Da alcuni anni, dunque, la storica famiglia proprietaria di Palazzo Ducale contribuisce alla cura e conservazione di questa specie volatile, favorendone la nidiata in un luogo di assoluta tranquillità.
In passato, come spiegatoci dal dott. Ascanio Spagnoletti-Zeuli nel corso di una nostra intervista, questi volatili nidificavano sui campanili del Duomo e della chiesa di San Francesco: un punto storicamente molto gettonato dai falchi, in possesso di un sistema geosatellitare incorporato, fornito da Madre Natura, che consente loro di tornare a nidificare nello stesso posto dove da generazioni avevano trovato il nido, tranne se questi posti non sono più occupabili. Infatti nel restauro dei campanili non si è tenuto conto di questa esigenza, ossia lasciando dei buchi nelle pietre sui quali si reggevano le impalcature medievali; avendoli occlusi, i falchi non hanno più trovato la tana originaria. Poichè il sistema di geolocalizzazione dei falchi indicava quella zona, i volatili si sono sistemati in luoghi circostanti, tra molte difficoltà legate alla convivenza con altre colonie di uccelli. I falchi nidificano in primavera, allevano i piccoli in estate e in autunno, con i venti, ritornano alle terre di provenienza.
«La specie dei falchi grillai sembrava perduta - spiega il dott. Ascanio Spagnoletti-Zeuli, - invece ci fa molto piacere essere riusciti a conservarli: l'inquinamento, i restauri e tanti altri fattori li avevano scacciati dai luoghi d'origine. Questi animali hanno comunque scelto la città, poichè è più vivibile rispetto alle campagne dove è maggiore l'inquinamento dovuto ai pesticidi. Quello che abbiamo nella nostra zona è il falco grillaio, che si ricollega alla tradizione della falconeria medievale. I falchi emigrano nel Medio oriente (il cui allevamento è praticato soprattutto tra i ceti più abbienti n.d.r.), per certi aspetti come le rondini, compiono viaggi molto lunghi sulla spinta dei venti di scirocco nel periodo primaverile».