Mercato Andria
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Vita di città

Andria, il Comune detta le regole del Commercio ma è il primo ad essere inadempiente

Nuovo intervento stampa di Savino Montaruli, Unimpresa Bat

"Senza essersi mai dotato del previsto ed obbligatorio Documento Strategico del Commercio; senza aver aggiornato il proprio Piano Comunale del Commercio sulle Aree Pubbliche, ormai da tempo scaduto ed assolutamente anacronistico e obsoleto e senza neppure aver mai convocato la Conferenza Organizzativa Programmatica, il comune di Andria pretende di dettare le regole per il commercio ma facendolo al di fuori di questi strumenti, alimentando il senso di scollamento ma soprattutto dando facilmente e strumentalmente adito ad interventi che potrebbero rivelarsi più di carattere propagandistico che non di reale contrasto, in un contesto da campagna elettorale evidente ed acclarato".

Lo sostiene in un intervento stampa, Savino Montaruli, Presidente di Unimpresa Bat e componente eletto 1^, 3^ e 4^ Consulta della città di Andria.

"Un Comune con una Squadra Annonaria operativa solo in alcune ore della giornata e molto scarsa dal punto di vista numerico pretenderebbe di far rispettare quelle regole che, almeno sulla carta, sono state ribadite perché, in realtà, erano già tutte scritte nelle leggi amministrative ed igienico-sanitarie.
La sottoscrizione della cosiddetta "Intesa" per la riaffermazione delle regole in materia di esposizione all'esterno dei locali di frutta e verdura e la disciplina del commercio in forma itinerante sta dando la possibilità a novelli, intraprendenti e spesso spregiudicati rappresentanti di prepararsi anzitempo a quella campagna elettorale ma senza memoria storica è difficile essere un buon amministratore pubblico piuttosto che un significativo rappresentante sindacale. Tutta una scena per far apparire nuovo ciò che è vecchio, stravecchio e spesso anche ammuffito. Tornando al sistema delle regole, che anch'esso si vorrebbe far apparire nuovo ma è estremamente già ampiamente scritto da anni come da anni erano installati sia i cartelloni pubblicitari e i passi carrabili abusivi che chi doveva vedere non vedeva perché non voleva vedere o perché qualcuno diceva di non vedere, il comune è disastrosamente inadempiente ed è difficile e persino paradossale e ipocrita voler disciplinare talune fattispecie di commercio senza aver prima, come Ente Pubblico, aver adempiuto agli obblighi di legge.

A proposito del commercio itinerante, ad esempio, la norma prevede, all'art. 31, comma 5 della legge regionale 16 aprile 2015, nr. 24 "Codice del Commercio" (Testo coordinato con le modifiche apportate con la legge regionale 9 aprile 2018, n. 12) che: "L'esercizio del commercio in forma itinerante può essere interdetto solo in aree previamente determinate dal comune nell'ambito del documento di cui all'articolo 12, comma 4, lettera d) e per motivi di tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale, di sicurezza nella circolazione stradale, di tutela igienico-sanitaria, di compatibilità estetica o funzionale rispetto all'arredo urbano o per altri motivi di pubblico interesse; così come il comma 6 del medesimo articolo prevede che: "I singoli comuni, anche mediante accordi con altri comuni, possono individuare appositi percorsi e aree ove la permanenza degli operatori itineranti non è sottoposta a vincoli temporali, o a determinate condizioni o in particolari orari."
Ebbene diventa difficile pensare di indottrinare, inculcare regole che debbano essere osservate da terzi se poi le regole non se le è date e non le rispetta chi pretende di emanarle e di farle rispettare da altri. Un piccolo esempio a dimostrazione di quanto la propaganda si sia letteralmente appropriata della politica e di quanto un certo modo di far politica rischia seriamente di abbagliare ma senza illuminare, come sempre e come siamo stati abituati a vedere e a subire", conclude la sua nota Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat e componente eletto 1^, 3^ e 4^ Consulta della città di Andria.
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