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Politica

Andria Bene in Comune, sistema culturale: "Le cose iniziano a cambiare"

In 3 mesi intercettati tutti i finanziamenti possibili e provato a capire quale fosse reale entità dei danni causati dall'amministrazione di centrodestra

«Quando ci siamo candidati sapevamo che, in caso, di vittoria avremmo passato gran parte delle nostre giornate a riparare i disastri lasciati dalla passata amministrazione.
Quello che non ci aspettavamo è che, nel mentre, ci saremmo ritrovati anche a leggere le raffinate considerazioni di coloro che, dopo aver lasciato Andria nelle condizioni che conosciamo, oggi dispensano consigli (evidentemente non potendo più dare il cattivo esempio), forniscono soluzioni riguardo problematiche che avrebbero potuto risolvere benissimo durante i loro dieci anni di sconsiderta gestione della città e, ancora peggio, si permettono di dare giudizi di merito su questi tre mesi di operato».

Lo sottolinea in una nota stampa il movimento civico, Andria Bene in Comune, replicando alle accuse mosse nei giorni scorsi da parte di Gioventù Nazionale.

Tre mesi che abbiamo impiegato, da un lato, ad intercettare tutti finanziamenti possibili e, dall'altro, a provare a capire quale fosse la reale entità dei danni causati dalla precedente amministrazione di centrodestra.
L'ultima polemica messa in scena dagli esimi colleghi dell'opposizione riguarda la gestione del sistema culturale e, più in generale, i giovani della nostra città. Tema che tra l'altro ci sta particolarmente a cuore.
Leggiamo con estremo stupore le lamentele e le rivendicazioni di chi oggi attacca la nostra Amministrazione millantando meriti inesistenti e mirabolanti risultati che avrebbero conseguito negli ultimi dieci anni.
Quello che vediamo noi, invece, sono migliaia di giovani andriesi senza più alcun punto di riferimento. L'Officina San Domenico, un tempo cuore dell'attivismo giovanile di Andria, si ritrova chiusa dopo la scellerata gestione di chi era stato individuato come animatore del luogo dall'allora "illuminata" Amministrazione di centrodestra. L'ex-Mattatoio comunale mai aperto. Il Centro Fornaci, inaugurato due volte e mai entrato in funzione. La pista di pattinaggio in stato di abbandono. Il Festival Internazionale "Castel dei Mondi" rimasto in vita negli ultimi due anni solo perché finanziato dalla Regione Puglia. Le associazioni culturali, sportive e giovanili senza luoghi in cui poter svolgere le loro attività. E potremmo continuare all'infinito.
Una città di 100.000 abitanti che non ha più avuto una programmazione artistica e culturale, senza teatro, senza sale concerti e che, negli ultimi anni, si è limitata ad offrire il suo patrocinio (spesso gratuito) a qualche sporadica (e solo in alcuni casi meritevole) iniziativa privata.
A chi rivendica una spiccata "vitalità" del sistema culturale andriese, consigliamo di farsi un giro in altre realtà per comprendere cosa significhi avere a disposizione un sistema culturale che funziona davvero. Sempre che anch'essi non facciano già parte di quella nutrita schiera di Andriesi che, ogni weekend ed emergenza COVID permettendo, lasciano la nostra città perché "ad Andria non c'è niente da fare".
Nel frattempo, in questi giorni siamo riusciti a candidare Andria al bando nazionale ANCI "Fermenti in Comune", che in caso di vittoria potrebbe garantire agli andriesi una programmazione culturale annuale nella loro città. E non è tutto.
Grazie ai nostri sforzi, il Comune di Andria è risultato vincitore del bando "Luoghi Comuni", attraverso il quale sarà garantita la gestione (e quindi l'apertura) dell'Officina San Domenico per ben due anni.
Senza contare l'attivazione presso la biblioteca comunale dello sportello Eurodesk, e gli altri bandi su cui stiamo lavorando e di cui, prestissimo, lor signori sentiranno parlare. Risultati, ribadiamo, conseguiti in soli 3 mesi di Amministrazione di centrosinistra.
Questi sono i fatti. Tutto il resto è solo il fastidioso ronzio di coloro che devono rassegnarsi all'idea che, finalmente, le cose iniziano a cambiare. E non di certo grazie a loro, ma nonostante loro», conclude la nota di Andria Bene in Comune.
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