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Professioni Sanitarie: domande in calo del 11,5%

Meno iscrizioni per assistenti sanitari ed infermieri professionali

Sembravano essere la roccaforte della disoccupazione giovanile in Italia. Eppure, negli ultimi due anni, anche le famigerate Professioni Sanitarie hanno subito un calo di iscrizioni e occupazione. Secondo il Rapporto Alma Laurea, curato da Angelo Mastrillo, rispetto allo scorso anno accademico (-3,1%), il numero di domande è diminuito del 11,5%, con uno scarto di 13.753 iscrizioni rispetto alle 119.654 del 2012/2013.

Rimane tuttavia invariato a 27.338 il numero dei posti disponibili in tutti gli atenei italiani a conferma che il calo delle iscrizioni è dovuto principalmente alla disillusione di quelli che «dopo tre anni ho il lavoro assicurato». La riduzione interessa trasversalmente quasi tutte le regioni italiane: nella sola Puglia le iscrizioni alle 22 Professioni Sanitarie registrano un calo del 11,2%.

Mastrillo evidenzia le cause del netto ribasso: «ad oggi ci sono numerosi disoccupati a 3 anni di laurea. Tutto questo porta a dover riflettere sull'opportunità che già dal prossimo AA 2014-15 si valutino con attenzione i criteri finora considerati per il fabbisogno formativo. Fra questi il tasso di turnover, che da oltre 15 anni viene stimato al 5-6%, perché legato alla compensazione dell'alta mortalità scolastica che, in alcuni casi arrivava al 40% a causa della mancata selezione in alcuni Corsi, specie per Infermieristica al Nord dove il numero delle domande presentate era addirittura inferiore rispetto ai posti a bando».

I Corsi di Laurea più afflitti dal calo di iscrizioni sono quelli afferenti al ramo dell'ortottica (-30,5% domande), assistenza sanitaria (-27,1%), tecnica di riabilitazione pediatrica (-21,9%), infermieristica (-16,4%) e infermieristica pediatrica (-15,5%). Non a caso, quest'ultimo ramo di specializzazione risulta uno fra i più interessati al calo di richiesta in ambito lavorativo: dal 92% del 2007 al 55% del 2011. Il calo più eclatante, infine, è quello del Tecnico Radiologo con un gap di 45 punti, scendendo dal 93% di occupabilità del 2007 al 48% del 2011.
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