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Come praticare l’Informatica

Studio e lavoro si articolano tra i meandri del web

«Ah, stai studiando Informatica? Quando puoi passa da me così mi rimetti a posto il pc». Eh già. Dura la vita dello studente di Informatica, scrupoloso come un chirurgo alle prese con un paziente cibernetico.

Ma cos'è l'informatica? Chiediamolo a due addetti al mestiere. «L'informatica è un ecosistema sintetico vastissimo» dice Giuseppe, analista e progettista software. «L'informatica è vista dalla maggior parte della gente come scienza pratica e spesso confusa con l'assistenza tecnica a computer e cellulari. In realtà si tratta piuttosto di una scienza teorica volta alla risoluzione di problemi di varia natura e, per questo, decisiva per il progresso e lo sviluppo» risponde invece Riccardo, attualmente impegnato in uno stage formativo presso un'azienda coratina.

Analisi, matematica discreta, calcolo numerico… Per tutti quelli che rispondevano sbuffando al solito «la matematica non è un'opinione» tutta questa terminologia specifica appare velata da una mistica incomprensibilità.

Ma serve davvero una laurea magistrale o una specialistica per trovare un buon impiego nel settore? «La laurea in Informatica non sempre è un requisito fondamentale richiesto nei colloqui di lavoro. Spesso non è chiaro se sia sufficiente la triennale oppure se sia preferibile anche la magistrale e in altri casi si pone di più l'accento su eventuali esperienze lavorative precedenti» sottolinea Riccardo, che ha ricevuto un sacco di «arrivederci, le faremo sapere» proprio per mancanza di pratica.

Ogni ramo informatico presuppone una formazione diversa ad esempio, come sottolinea Giuseppe «in quello sistemistico, a meno che tu non abbia frequentato un'università riconosciuta a livello internazionale, tipo quella di Pisa, non si ricevono le basi necessarie per svolgere il proprio lavoro». In questo caso un prerequisito fondamentale è sicuramente un corso e una certificazione presso multinazionali del settore, tipo Cisco, Microsoft, NetasQ che detengono uno standard de facto delle tecnologie maggiormente utilizzate nel mondo del lavoro. La laurea, insomma, è un valore aggiunto, «senza l'università adesso non avrei delle basi solide per poter svolgere il mio lavoro» ci tiene a precisare Giuseppe, «questo distingue un qualsiasi diplomato in informatica e un laureato».

Ma quando un lavoro riesci a trovarlo devi fare i conti col portafoglio. Dopo l'odissea di contratti di tirocini formativi, quando il lavoro arriva, non sempre ripaga con giustizia gli sforzi passati.

«In un periodo nero, in cui ho visto il fallimento di tante aziende, il licenziamento di tanti operai, non posso ritenermi soddisfatto del mio stipendio" ci dice Giuseppe "ma certamente è una gran soddisfazione dire di poter lavorare».
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