UniverCity

L’università all’epoca dello spotted

Pettegolezzi e indignati affollano le pagine facebook

«Ti ho visto martedì mattina al Dipartimento di Chimica, sei bellissima». «Prof *** spero che tu possa morire investito!». Lo spotted, dall'inglese to spot (avvistare), è la nuova moda che imperversa sulle bacheche facebookiane senza risparmiare nessuno: docenti, assistenti, aspiranti leccapiedi (o presunti tali), belle dame-sans merci nei panni di studentesse ingenue, bellocci di turno, amanti o amati alla ricerca dell'anima gemella avvistata il giorno prima in giacca di pelle e con l'iPhone in mano.

Ma come nasce lo spotted? Siamo nel Regno Unito, precisamente all'University of London, quando nel 2010 uno studente crea dal nulla il sito #spottedUNIVERSITY.com, una vera e propria piattaforma dove lasciare messaggi zeppi d'amore e ormoni destinati ad ignare fanciulle inglesi. Nel giro di due mesi il sito raggiunge 250.000 unità ma, a seguito di reclami e proteste, viene subito chiuso. L'idea frivola non è andata completamente perduta: attualmente si moltiplicano a vista d'occhio le pagine di spotted che non fungono soltanto da Cupido ma, peggio ancora, da capri espiatori per giovani frustrati. Gli amministratori delle pagine su fb, divise in facoltà di appartenenza, ricevono centinaia di messaggi: pubblicità, critiche, segnalazioni di disservizi universitari. Molto spesso è facile riscontrare casi di evidente cyber bullismo, soprattutto a causa dell'anonimato del messaggio, postati diettamente dall'admn della pagina senza nessun riferimento al mittente.

Ce n'è per tutti i gusti: Spotted Uniba, Poliba, Policlinico Uniba, Giurisprudenza. Sembra ormai impossibile sfuggire dall'occhio imperscrutabile che giudica il nostro abbigliamento punendoci con un bel «ma dove vai con quei leggins leopardati: dimagrisci!». «The big brother is watching you» direbbe il caro vecchio Orwell. Anche fuori dal mondo universitario: palestre, biblioteche, piazze ed altri luoghi d'aggregazione giovanile hanno ormai una pagina destinata al gossip. Nel caso della nostra città, è stata creata il 23 marzo la pagina Fb di Spotted: Biblioteca G. Ceci Andria con un centinaio di «mi piace», molti fra i quali muti osservatori o, al limite, commentatori. Altrettanto vuota è la bacheca di Spotted Andria, il cui ambizioso fine è quello di agglomerare messaggi subliminari più o meno criptici.

Spotted è ormai dovunque, si insinua nelle scuole, nei luoghi pubblici, persino nei mezzi di trasporto: Spotted Ferrotranviaria è ormai seguitissima con i suoi 1.320 fans molto più spesso stanchi dei ritardi o dei disservizi che in preda a cotte fulminanti per altri ignari viaggiatori.
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