Ventata di freschezza giovanile all’interno della Masseria San Vittore. <span>Foto Riccardo Di Pietro</span>
Ventata di freschezza giovanile all’interno della Masseria San Vittore. Foto Riccardo Di Pietro
Religioni

Ventata di freschezza giovanile all’interno della Masseria San Vittore

Il gruppo scout di Canosa presta volontariato nel progetto diocesano “Senza Sbarre”

Ventata di freschezza giovanile all'interno della Masseria San Vittore di Andria. Il gruppo scout di Canosa presta volontariato nel progetto diocesano "Senza Sbarre". Don Riccardo Agresti responsabile del progetto "Senza Sbarre" nel ringraziare Don Michele Malcangio ed il gruppo scout di Canosa di Puglia ha sottolineato: "Con la presenza di questi giovani c'è stata una ventata di freschezza giovanile all'interno della nostra masseria. Con il loro entusiasmo ed il loro desiderio di essere pionieri del cambiamento di mentalità all'interno della nostra società, hanno voluto partecipare appassionatamente alle attività svolte nella nostra comunità. La mentalità di oggi è includere coloro che hanno sbagliato, invece sono sempre loro, i giovani, che non fanno differenza ma che cercano appunto di scavare nel cuore di chi si è perso. La loro presenza ha dato vitalità, soprattutto tenerezza e carezza a ciascuno di noi che va avanti nella ferialità di un progetto molto ampio, perché stare accanto a chi si è intriso di una mentalità di odio, di conflittualità nel confronto del prossimo è di grande gioia. La presenza degli scout di Canosa di Puglia, con l'assistente spirituale don Michele Malcangio, rappresentano il segno della speranza anche nella nostra Diocesi. Con l'auspicio che tanti possano seguire le orme di diverse comunità che hanno intrapreso questa complementarietà del progetto "Senza Sbarre" voluto fortemente dal nostro Vescovo Mons. Luigi Mansi".

Don Michele Malcangio, parroco della chiesa Maria SS. Assunta di Canosa con il gruppo scout che vive in questa parrocchia ma che abbraccia un pò tutte le realtà della città, hanno messo a disposizione il loro tempo prestando servizio di volontariato al progetto Diocesano "Senza Sbarre".
Don Michele ha tenuto a sottolineare: "Da sempre lo scoutismo indirizza i propri ragazzi quando arrivano ad una certa età ad intraprendere il servizio di volontariato e a far conoscere realtà particolari. Ci è stata data la possibilità di poter scoprire quello che sta nell'ambito della Diocesi ed in particolare il progetto "Senza Sbarre". In genere siamo andati fuori regione dove c'era la possibilità di conoscere situazioni caratteristiche.
Abbiamo avuto l'opportunità di avere il contatto con questa realtà, difficile da poter far conoscere da vicino. In genere si è portati ad etichettare e definire in maniera decisiva la persona che sbaglia, di quello che era il suo passato e invece è diventata la possibilità di potersi incontrare, conoscere le persone con insistenza e lavorando al loro fianco vivendo in maniera diversa la propria coscienza di fronte a questo problema".

Salvatore Morra, capo scout del gruppo di Canosa di Puglia, dopo un incontro con Don Riccardo Agresti ed il dott. Giannicola Sinisi, ha inserito nella programmazione annuale delle loro attività l'interessante opportunità di poter prestare servizio all'interno del Progetto, dove i ragazzi dai 16 ai 21 anni avrebbero potuto vivere una settimana di vero e proprio servizio, perché tra le caratteristiche del gruppo scout c'è proprio il vivere la strada, la comunità ed il servizio di volontariato nel senso di vivere con slancio i tempi della comunità. La loro attività si svolge iniziando dal mattino con sveglia alle 5,30 e dopo aver fatto colazione si inizia il servizio in base a quelli che sono i bisogni della collettività, svolgendoli insieme al resto di coloro che vivono all'interno della Masseria.
Morra ha sottolineato: "Il nostro scopo è quello di far vivere ai ragazzi una esperienza di comunità e di opportunità con chi soggiorna all'interno della struttura. Riferire ai ragazzi che c'è una possibilità di riscatto, c'è una possibilità di vivere una vita al di là di quelli che sono gli errori che una persona ha commesso, al di là del pregiudizio che i ragazzi possono avere nei confronti di questa persona. Se poi attraverso il lavoro questa idea entra attraverso le mani con la produzione dei taralli e di quello che effettivamente vive questa comunità ben venga. Dalle mani perché noi siamo convinti che questo è essere scout: diciamo sempre che lo scoutismo passa dai piedi, nel senso che solo camminando si può vivere un determinato approccio alla vita. La cosa principale è di far vivere ai ragazzi l'esperienza di chi ha creduto in queste persone: di don Riccardo Agresti, di Don Vincenzo Giannelli e del dott. Giannicola Sinisi e di tutti i volontari e volontarie che qui si offrono liberamente per spirito di servizio liberandosi da quei pregiudizi che molto spesso abbiamo nei confronti di chi si è trovato in un momento difficile della propria vita. A sbagliare quindi c'è la possibilità di riscatto ed è bello educarsi al fallimento e dare un'alternativa".
34 fotoVentata di freschezza giovanile all’interno della Masseria San VittoreRiccardo Di Pietro
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