
Attualità
Retribuzioni accessorie comunali in ritardo: si procede per vie legali
A dare la notizia è il Sindacato CSA Regioni Autonomie Locali
Andria - lunedì 26 giugno 2017
17.54
Ancora nessuna retribuzione per il personale comunale che rimane in attesa dei salari di retribuzione accessoria per l'anno 2015, incluse le somme retributive residuali del progetto 2014 spettanti al personale di polizia locale.
Le scadenze di tali pagamenti non sono state rispettate dall'amministrazione: essa stessa, infatti, aveva assunto formalmente l'impegno con un accordo sindacale siglato il 29 marzo con il CSA, la RSU e tutte le altre Sigle Sindacali, di pagare al personale comunale le spettanze retributive accessorie relative all'anno 2015, entro la mensilità di maggio.
La Segreteria del Sindacato CSA Regioni Autonomie Locali, nelle persone di Sebastiano Zonno e dell'avv. Raffaella Scamarcio, comunica dunque la riattivazione dello stato di agitazione del personale, (come già preannunciato all'assemblea molto partecipata di tutto il personale, che ha presieduto lo scorso 8 giugno nella sala consiliare) non essendo stati corrisposti nemmeno in questa mensilità a tutto il personale comunale i salari di retribuzione accessoria per l'anno 2015, incluse le somme retributive residuali del progetto 2014 spettanti al personale di Polizia municipale. L'Organizzazione sindcaler CSA, avendo già predisposto il ricorso al Prefetto, ha ottenuto dall'assemblea il mandato per rivolgersi all'autorità predetta con la sottoscrizione di parecchi dipendenti.
Il Consiglio RSU nel frattempo ha convocato il sindacato in data odierna per chiedere la sottoscrizione, insieme alle altre Sigle Sindacali e alla RSU, lo stesso ricorso al Prefetto che il CSA stava inoltrando per il personale, al fine di avviare le conseguenti e necessarie procedure di raffreddamento dei conflitti per il mancato rispetto degli accordi contrattuali nonché delle leggi e dei regolamenti.
Il CSA informa il personale, come già riferito in assemblea, che si darà corso invece alle vie legali per il recupero delle residuali somme accessorie del progetto 2014 spettante al personale di Polizia municipale e per la restituzione ai dipendenti interessati della trattenuta del 2,5 in quota TFR sull'80% della retribuzione, ritenuta indebita da diverse pronunce giudiziali ed illegittima dalla Corte Costituzionale, in ragione della violazione dei principi costituzionali di cui all'artt. 3 e 36 della Costituzione.
Le scadenze di tali pagamenti non sono state rispettate dall'amministrazione: essa stessa, infatti, aveva assunto formalmente l'impegno con un accordo sindacale siglato il 29 marzo con il CSA, la RSU e tutte le altre Sigle Sindacali, di pagare al personale comunale le spettanze retributive accessorie relative all'anno 2015, entro la mensilità di maggio.
La Segreteria del Sindacato CSA Regioni Autonomie Locali, nelle persone di Sebastiano Zonno e dell'avv. Raffaella Scamarcio, comunica dunque la riattivazione dello stato di agitazione del personale, (come già preannunciato all'assemblea molto partecipata di tutto il personale, che ha presieduto lo scorso 8 giugno nella sala consiliare) non essendo stati corrisposti nemmeno in questa mensilità a tutto il personale comunale i salari di retribuzione accessoria per l'anno 2015, incluse le somme retributive residuali del progetto 2014 spettanti al personale di Polizia municipale. L'Organizzazione sindcaler CSA, avendo già predisposto il ricorso al Prefetto, ha ottenuto dall'assemblea il mandato per rivolgersi all'autorità predetta con la sottoscrizione di parecchi dipendenti.
Il Consiglio RSU nel frattempo ha convocato il sindacato in data odierna per chiedere la sottoscrizione, insieme alle altre Sigle Sindacali e alla RSU, lo stesso ricorso al Prefetto che il CSA stava inoltrando per il personale, al fine di avviare le conseguenti e necessarie procedure di raffreddamento dei conflitti per il mancato rispetto degli accordi contrattuali nonché delle leggi e dei regolamenti.
Il CSA informa il personale, come già riferito in assemblea, che si darà corso invece alle vie legali per il recupero delle residuali somme accessorie del progetto 2014 spettante al personale di Polizia municipale e per la restituzione ai dipendenti interessati della trattenuta del 2,5 in quota TFR sull'80% della retribuzione, ritenuta indebita da diverse pronunce giudiziali ed illegittima dalla Corte Costituzionale, in ragione della violazione dei principi costituzionali di cui all'artt. 3 e 36 della Costituzione.