Protesta immigrati
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Cronaca

Protesta richiedenti asilo: il centro "Buona Speranza" precisa

Ieri mattina hanno manifestato davanti al comando di polizia municipale

Protesta nella mattinata di ieri davanti al comando dei vigili urbani di Andria, da parte di circa una trentina di richiedenti asilo ospitati dalla confraternita Misericordia di Andria nella struttura di via Vecchia Barletta. I richiedenti asilo, tutti ospitati da circa due settimane in stato di emergenza in alcune tende fornite dalla Prefettura di Barletta Andria Trani, hanno richiesto più celerità nelle procedure di acquisizione dei permessi di soggiorno oltre a condizioni di vita migliori. In particolare la prima richiesta è stata rispetto alle modalità di rilascio del pocket money (buoni acquisto regolarmente erogati quindicinalmente e spendibili in esercizi convenzionati) sino ad arrivare alla richiesta di un incontro con la Prefettura per comprendere i tempi di rilascio dei documenti necessari.

La storia del centro "Buona Speranza" della Misericordia di Andria, tuttavia, nasce nel mese di giugno scorso, allorquando, vista l'emergenza sbarchi che la Puglia ha dovuto fronteggiare, la Prefettura di Barletta Andria Trani ha chiesto all'ente comunale di ricercare una struttura idonea ad ospitare diversi migranti giunti sulle coste pugliesi. Individuata, da parte del Comune, la struttura dell'ex macello ed essendoci già all'interno la Confraternita Misericordia che provvede da tre anni alla salvaguardia e manutenzione ordinaria di parte della struttura e viste le precedenti esperienze da parte dell'associazione in termini di accoglienza, vi è stata la formale richiesta di gestire l'ospitalità nella struttura. Una struttura che sin da subito ha ospitato una cinquantina di richiedenti asilo ed a cui l'associazione andriese ha provveduto nell'adattamento alle condizioni migliori possibili per l'ospitalità, visto che l'ala posteriore dell'ex macello era abbandonata da oltre 15 anni. Una struttura in stato di abbandono che è stata interamente risistemata dall'associazione ed adibita a moduli abitativi.

Centro "Buona Speranza" che sin da subito ha iniziato a lavorare con un ampio dispiego di forze umane tra cui diverse professionalità che si occupano regolarmente della gestione e diversi altri volontari dell'associazione in affiancamento. Operatori, psicologi, mediatori ed interpreti, operatori dell'accoglienza, avvocato, operatore legale e due medici di base. Nel mese di settembre, poi, una nuova richiesta d'emergenza, per ospitare altri 60 immigrati sbarcati sulle coste pugliesi, all'interno di tende messe a disposizione dalla Prefettura stessa. Soluzione d'emergenza in attesa di trovare nuove destinazioni in altri luoghi da parte dei richiedenti asilo. Precisazioni dovute, poi, riguardano in particolare la questione pocket money, sollevata da parte dei migranti stessi: il centro fornisce con regolarità quindicinale quanto spettante e, su indicazione della Prefettura, l'associazione ha fornito negozi convenzionati in cui spendere i pocket money tra cui tabaccheria, abbigliamento, scarpe e telefonia.

Nel centro è in funzione l'ambulatorio solidale, che a breve sarà aperto anche alla cittadinanza nella nuova sede di via Pellegrino Rossi ad Andria, sono regolarmente attive le visite di base oltre, dove necessario, la possibilità di accedere a visite specialistiche. Inoltre, nella sede di via Vecchia Barletta c'è la postazione di Andria 2 del 118 ed è massima l'attenzione verso l'aspetto sanitario. Infine, sono regolarmente in corso le attività quotidiane alle quali gli ospiti partecipano tra cui corsi di italiano ed educazione civica, feste a tema, partite di calcetto, progetti laboratoriali di integrazione ed avvio al lavoro in collaborazione con l'Officina San Domenico di Andria.

Per la lentezza della procedura per l'ottenimento dei documenti, invece, i lavori della Questura sono regolarmente in essere. Ma la stessa Questura si trova a dover occuparsi di migliaia di migranti in tutta la provincia. Pur con il massimo impegno per un rapido disbrigo delle pratiche di ottenimento del primo permesso per richiedenti asilo, il Cas "Buona Speranza", si trova, al pari di tutti gli altri della zona, di fronte ad un pesantissimo rallentamento degli uffici questorili preposti che purtroppo procedono a fatica nella lavorazione delle migliaia di domande d'asilo.
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