Anna Aloysi sorella di una delle 23 vittime del disastro ferroviario Andria Corato del 12 luglio 2016
Anna Aloysi sorella di una delle 23 vittime del disastro ferroviario Andria Corato del 12 luglio 2016
Vita di città

«Mia sorella uccisa tre volte» parla Anna Aloysi sorella di una delle 23 vittime

Al dolore per la scomparsa della sorella si aggiunge un ulteriore dolore, la scomparsa della salma. Anna Aloysi chiede giustizia

«Mia sorella uccisa tre volte» dichiara Anna Aloysi, sorella di una delle 23 vittime del disastro ferroviario Andria Corato e fondatrice dell''associazione "Anna Aloysi – incidente ferroviario Andria Corato 12 luglio 2016"

Sono trascorsi esattamente sette anni dal quel tragico incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 nelle campagne tra le stazioni di Andria e di Corato, al km 51 della ferrovia Bari-Barletta. Una collisione frontale fra due treni della società Ferrotramviaria che causò la morte di 23 persone e il ferimento di 57 passeggeri. Si è trattato del più grave disastro ferroviario mai avvenuto in Puglia.

«Mia sorella non ha avuto giustizia. Uccisa, ancora una volta, dall'umiliazione di una sentenza vergognosa che tre settimane fa circa ha liquidato la strage con due condanne e quattordici assoluzioni. È vergognoso. Mia sorella non ha avuto giustizia così come le altre vittime in questo caso. Uccisa per la terza volta. La prima quando è salita su quel treno, la seconda quando è sparita, dal Cimitero di Andria, la salma di mia sorella ad Andria e ora la terza volta con questa sentenza vergognosa» racconta Anna Aloysi.

Un dolore inconsolabile quello di Anna Aloysi che spiega «Non posso più piangere sulla tomba della mia amata sorella Maria, portata via due anni fa dalla cappella di famiglia in circostanze misteriose e mai più restituita a noi familiari» prosegue «Quando mi è stato comunicato che è sparita la salma, ero incredula. Non avrei mai immaginato tutto questo» e aggiunge «Il cimitero di Andria è recidivo in questo, è già successo un'episodio simile nel 2008 dove sia il Comune che la ditta San Riccardo furono costretti al risarcimento del danno per la sparizione di una salma. Così come accade ora per la salma di mia sorella. Ad oggi non è stata ancora ritrovata. Attualmente c'è un'indagine in corso. La cosa che mi ferisce anche è che nessuno mi ha mostrato le sue dimostranze. Sono profondamente addolorata» prosegue Anna Aloysi.

«Io voglio che mia sorella torna nella cappella privata della famiglia Aloysi. Mia sorella è sparita per la terza volta, non so dove si trova attualmente. Prima di spostare la salma avrebbero dovuto chiedere il consenso agli eredi. In questo caso sono io la sua erede e non ho mai firmato nulla. Ribadisco che non è stata eseguita correttamente la procedura, diversamente da quanto fanno intendere. Da parte del Cimitero non c'è stata mai alcuna comunicazione. E ad oggi nessuno si è fatto avanti e o avanzato scuse. Attendo fiducia nella giustizia, attendo di sapere dove è finita mia sorella e la restituzione della salma, mia sorella ha diritto di riposare in pace».
Anna Aloysi sorella di una delle 23 vittime del disastro ferroviario Andria Corato del 12 luglio 2016
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