
Vita di città
L'associazione "Io ci sono!", incontra il nuovo parroco della chiesa di S. Riccardo, don Michelangelo Tondolo
L'impegno del neo Parroco a servire la comunità di questo popoloso quartiere cittadino
Andria - lunedì 8 ottobre 2018
6.36
L'Associazione di Volontariato "Io Ci Sono!", ha voluto incontrare nei giorni scorsi il neo Parroco della Parrocchia San Riccardo, nel popoloso quartiere di San Valentino di Andria.
Don Michelangelo Tondolo, dopo esperienze precedenti a Minervino Murge e nella stessa città di Andria, si presenta alla città ed ai suoi parrocchiani, facendolo in modo semplice ma convinto che tutte le difficoltà del quartiere possano, col tempo e nei giusti modi, trasformarsi in opportunità. Il neo Parroco ha voluto manifestare il suo entusiasmo nell'aver accolto questo impegno al servizio della comunità di questo popoloso quartiere cittadino.
In particolar modo, nell'incontro si è soffermato, del suo rapporto con le istituzioni ma anche delle carenze che ha riscontrato appena arrivato in zona; ha parlato dell'accoglienza calorosa ricevuta dai residenti e parrocchiani e del suo rapporto con il suo predecessore, don Giuseppe Zingaro che per 16 anni è stato punto di riferimento e guida spirituale ed umana delle oltre cinquemila anime che risiedono nel quartiere San Valentino. Un cenno alle Agenzie Educative presenti sul territorio, ricordando che anche all'Istituto comprensivo "Imbriani-Salvemini" è arrivata la nuova Dirigente dott.ssa Celestina Martinelli che già sta profondamente segnando un nuovo percorso formativo e didattico per i tantissimi bambini e ragazzi che frequentano i due Istituti, provenienti anche da altri quartieri cittadini essendo stati negli anni due Istituti Pilota con tantissime iniziative e Progetti all'avanguardia, realizzati nei decenni.
All'incontro hanno preso parte con Savino Montaruli anche gli storici rappresentanti del Comitato di Quartiere San Valentino di Andria, i signori Pietro Carnicelli e Riccardo Anzioso, con l'osservatore civico ed attivista sociale Vincenzo Santovito, i quali hanno ribadito il loro più grande desiderio cioè quello di non dover più vedere i giovani del quartiere scappare via per non tornarvi più e poter, un giorno, vedere realizzate quelle opere per quarant'anni promesse ma mai realizzate se non per meritevoli interventi di privati che con sacrifici hanno dovuto sopperire alle manchevolezze delle Istituzioni e dell'Ente Pubblico.
Don Michelangelo Tondolo, dopo esperienze precedenti a Minervino Murge e nella stessa città di Andria, si presenta alla città ed ai suoi parrocchiani, facendolo in modo semplice ma convinto che tutte le difficoltà del quartiere possano, col tempo e nei giusti modi, trasformarsi in opportunità. Il neo Parroco ha voluto manifestare il suo entusiasmo nell'aver accolto questo impegno al servizio della comunità di questo popoloso quartiere cittadino.
In particolar modo, nell'incontro si è soffermato, del suo rapporto con le istituzioni ma anche delle carenze che ha riscontrato appena arrivato in zona; ha parlato dell'accoglienza calorosa ricevuta dai residenti e parrocchiani e del suo rapporto con il suo predecessore, don Giuseppe Zingaro che per 16 anni è stato punto di riferimento e guida spirituale ed umana delle oltre cinquemila anime che risiedono nel quartiere San Valentino. Un cenno alle Agenzie Educative presenti sul territorio, ricordando che anche all'Istituto comprensivo "Imbriani-Salvemini" è arrivata la nuova Dirigente dott.ssa Celestina Martinelli che già sta profondamente segnando un nuovo percorso formativo e didattico per i tantissimi bambini e ragazzi che frequentano i due Istituti, provenienti anche da altri quartieri cittadini essendo stati negli anni due Istituti Pilota con tantissime iniziative e Progetti all'avanguardia, realizzati nei decenni.
All'incontro hanno preso parte con Savino Montaruli anche gli storici rappresentanti del Comitato di Quartiere San Valentino di Andria, i signori Pietro Carnicelli e Riccardo Anzioso, con l'osservatore civico ed attivista sociale Vincenzo Santovito, i quali hanno ribadito il loro più grande desiderio cioè quello di non dover più vedere i giovani del quartiere scappare via per non tornarvi più e poter, un giorno, vedere realizzate quelle opere per quarant'anni promesse ma mai realizzate se non per meritevoli interventi di privati che con sacrifici hanno dovuto sopperire alle manchevolezze delle Istituzioni e dell'Ente Pubblico.