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Vita di città
Fase 2, il Senato approva la mozione per il sostegno al lavoro delle donne
Assuntela Messina "Subito un piano straordinario e un importante cambio di paradigma che porti ad un protagonismo diretto"
Andria - mercoledì 13 maggio 2020
17.27
L'Aula del Senato ha detto sì alle mozioni sulla parità di genere e il sostegno all'occupazione femminile. Interventi per facilitare la conciliazione lavoro famiglia, nuove norme sullo smart-working, congedi parentali più lunghi, un numero telefonico per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco, e misure per far emergere il lavoro nero di colf e badanti.
«La crisi che viviamo ha sconvolto le vite di tutti ma potrebbe avere le conseguenze peggiori sulle donne, più esposte al rischio di perdere il lavoro o rinunciarvi per conciliare le tante esigenze di gestione della famiglia. Non possiamo permettere che l'attuale emergenza comporti un ridimensionamento del ruolo e della funzione delle donne nel lavoro e nella società. Ecco perché è fondamentale pensare oggi alle soluzioni che consentiranno alle donne di non dover fare un passo indietro domani», commenta la senatrice Assuntela Messina.
«Mettere le donne al centro delle prospettive di cambiamento e crescita è il più grande acceleratore per la ripresa che abbiamo a disposizione. Con le colleghe Senatrici del PD e della maggioranza, abbiamo presentato una mozione, approvata oggi dall'aula del Senato, per vincolare il Governo a un impegno serio nei confronti delle donne», aggiunge Messina.
Ecco le richieste:
- sostegno alle donne lavoratrici, prevedendo strumenti di programmazione concreti per la riorganizzazione del sistema scolastico e di ogni servizio alla famiglia e favorendo la diffusione dello smart working;
- il prolungamento e il rafforzamento dei congedi parentali di maternità e paternità già riconosciuti, rendendoli paritari e fruibili obbligatoriamente da entrambi i genitori;
- il riconoscimento di un bonus baby-sitting per figli fino a 14 anni di età;
- il riconoscimento pieno della figura del caregiver universale;
- il potenziamento delle misure di sostegno, in termini economici e di servizi, per le famiglie con figli, con disabili o anziani non autosufficienti;
- la destinazione e l'utilizzo di beni confiscati alle mafie in favore delle imprese femminili;
- l'adozione, per la prima volta in Italia, di una vera "Strategia nazionale per la parità di genere", per colmare i persistenti divari di genere nel mondo del lavoro, a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni, e per sviluppare il pieno potenziale femminile nelle imprese, nella politica e nella società, nonché di conseguire un equilibrio di genere a livello decisionale e politico.