
Vita di città
Controlli ad Andria, Matera: "Siamo sulla strada giusta"
L'assessore condivide la campagna dei fruttivendoli di Confcommercio
Andria - martedì 5 marzo 2019
10.15
"Talvolta ti chiedi se ne valga veramente la pena, soprattutto nei momenti in cui credi che il tuo impegno non venga apprezzato. Poi scopri che in realtà sei sulla strada giusta per avere una città più ordinata e sana. Ringrazio la Confcommercio e tutta la categoria dei fruttivendoli per la lodevole iniziativa che spero venga condivisa da tutti, in nome soprattutto della nostra salute. Noi andremo avanti per combattere l'inciviltà, l'abusivismo commerciale e per il dominio delle regole e dell'ordine", lo scrive l'assessore Pierpaolo Matera alla Polizia Locale condividendo un post pubblicato nelle scorse ore su Facebook dalla Confcommercio Andria che lancia insieme alla Fida, la categoria dei fruttivendoli una campagna per la sana esposizione della merce.
"I fruttivendoli aderenti alla FIDA Confcommercio Andria - si legge nel post - hanno deciso di lanciare una campagna per sensibilizzare i propri colleghi alla copertura della merce esposta al di fuori della propria attività, per coniugare esigenze del commercio ed interessi dei consumatori. Un primo passo verso il cambiamento".
Dunque, sembrerebbe che stia tornando il sereno tra le parti dopo le polemiche anche accese dei giorni scorsi in cui da una parte i fruttivendoli non ci stavano ad essere considerati "gli avvelenatori della città" e dall'altra Matera che respingeva al mittente queste accuse.
"I fruttivendoli aderenti alla FIDA Confcommercio Andria - si legge nel post - hanno deciso di lanciare una campagna per sensibilizzare i propri colleghi alla copertura della merce esposta al di fuori della propria attività, per coniugare esigenze del commercio ed interessi dei consumatori. Un primo passo verso il cambiamento".
Dunque, sembrerebbe che stia tornando il sereno tra le parti dopo le polemiche anche accese dei giorni scorsi in cui da una parte i fruttivendoli non ci stavano ad essere considerati "gli avvelenatori della città" e dall'altra Matera che respingeva al mittente queste accuse.