
Politica
Consiglio comunale: "A. A. A. Maggioranza allo sbando cerca capri espiatori per la sua incapacità"
Il resoconto di quello che accaduto ieri sera, durante il consiglio comunale
Andria - martedì 17 giugno 2025
19.00 Comunicato Stampa
"La solita sceneggiata si è ripetuta oggi in Consiglio Comunale. Quelli che da mesi litigano su poltrone, incarichi e candidature - incapaci persino di tenere unita la propria sgangherata maggioranza - oggi hanno raggiunto l'apice del paradosso: accusare, tra gli altri, anche l'Intergruppo e i consiglieri indipendenti di essere responsabile del loro ennesimo fallimento".
Lo sottolineano, i consiglieri comunali Michele Bartoli, Michele Coratella, Vincenzo Coratella, Michele Di Lorenzo, Gianluca Grumo e Vincenzo Montrone.
"È curioso osservare come il numero di sigle che aggiungono pomposamente ai loro comunicati sia diventato inversamente proporzionale al numero di consiglieri che ancora sostengono questa amministrazione. Una legge matematica impietosa che dimostra come stiano cercando disperatamente di nascondere, dietro una moltiplicazione di acronimi, il progressivo sfaldamento del loro progetto politico. La verità è semplice e imbarazzante per questa amministrazione: all'appello mancavano ben SETTE consiglieri eletti nelle file della maggioranza e, quindi, non avevano nemmeno il numero minimo di consiglieri previsti per legge per discutere. Eppure, con la solita faccia tosta, provano a ribaltare la realtà: il loro caos diventa sempre colpa degli altri. Siamo stanchi di questa falsa narrazione. La città è stanca. Gli andriesi sono stanchi. Questi signori sono gli stessi che scappano dai dibattiti scomodi - come dimostrato con la fuga durante la discussione sui dehors - quando i consiglieri di maggioranza abbandonarono l'aula facendo venir meno il numero legale ed ora si ergono a paladini della partecipazione. La loro inaffidabilità istituzionale non si limita alle aule consiliari".
"Quando noi organizziamo convegni e momenti di approfondimento - come quello sul centro storico e sulla qualità urbana che avrebbe dovuto preparare il terreno alla discussione di oggi - ecco spuntare scuse infantili e pretestuose per non partecipare. Un tentativo goffo e trasparente di delegittimazione che, anziché danneggiare noi, rivela solo la loro paura del confronto e l'assoluta mancanza di argomenti. La loro ipocrisia raggiunge vette inarrivabili: organizzano tavoli tecnici per poi ignorarne gli esiti, si riempiono la bocca con parole come sostenibilità, biodiversità, ma non sanno spiegare in aula un singolo argomento con cognizione di causa. E mentre la città ha bisogno di risposte concrete, loro si perdono in sterili guerre tra correnti e nel culto della personalità verso una sindaca sempre più isolata che sta raccogliendo quello che ha seminato in questi anni: confusione, incertezza, litigi, false aspettative… Noi eravamo e siamo pronti al confronto sulla LR 36, anzi, saremmo curiosi di sentire finalmente un discorso coerente dalla maggioranza su questo tema. Ma non si può dialogare con chi cambia le regole a proprio piacimento, usa gli strumenti tecnici come paravento per l'improvvisazione, e tratta le istituzioni come un bancomat per ambizioni personali. Quanto alla loro retorica sull'"andare avanti", ci permettiamo di chiedere: verso dove? Se non siete capaci nemmeno di garantire il funzionamento base del Consiglio, se la vostra unica "visione" è l'accaparramento di poltrone, se trasformate ogni seduta in un teatrino di accuse pretestuose, allora la risposta è semplice: non state andando da nessuna parte. La città merita di meglio che questi tristi show autogestiti. Noi continueremo a fare il nostro dovere, con coerenza e preparazione", conclude la nota Michele Bartoli, Michele Coratella, Vincenzo Coratella, Michele Di Lorenzo, Gianluca Grumo e Vincenzo Montrone.
Lo sottolineano, i consiglieri comunali Michele Bartoli, Michele Coratella, Vincenzo Coratella, Michele Di Lorenzo, Gianluca Grumo e Vincenzo Montrone.
"È curioso osservare come il numero di sigle che aggiungono pomposamente ai loro comunicati sia diventato inversamente proporzionale al numero di consiglieri che ancora sostengono questa amministrazione. Una legge matematica impietosa che dimostra come stiano cercando disperatamente di nascondere, dietro una moltiplicazione di acronimi, il progressivo sfaldamento del loro progetto politico. La verità è semplice e imbarazzante per questa amministrazione: all'appello mancavano ben SETTE consiglieri eletti nelle file della maggioranza e, quindi, non avevano nemmeno il numero minimo di consiglieri previsti per legge per discutere. Eppure, con la solita faccia tosta, provano a ribaltare la realtà: il loro caos diventa sempre colpa degli altri. Siamo stanchi di questa falsa narrazione. La città è stanca. Gli andriesi sono stanchi. Questi signori sono gli stessi che scappano dai dibattiti scomodi - come dimostrato con la fuga durante la discussione sui dehors - quando i consiglieri di maggioranza abbandonarono l'aula facendo venir meno il numero legale ed ora si ergono a paladini della partecipazione. La loro inaffidabilità istituzionale non si limita alle aule consiliari".
"Quando noi organizziamo convegni e momenti di approfondimento - come quello sul centro storico e sulla qualità urbana che avrebbe dovuto preparare il terreno alla discussione di oggi - ecco spuntare scuse infantili e pretestuose per non partecipare. Un tentativo goffo e trasparente di delegittimazione che, anziché danneggiare noi, rivela solo la loro paura del confronto e l'assoluta mancanza di argomenti. La loro ipocrisia raggiunge vette inarrivabili: organizzano tavoli tecnici per poi ignorarne gli esiti, si riempiono la bocca con parole come sostenibilità, biodiversità, ma non sanno spiegare in aula un singolo argomento con cognizione di causa. E mentre la città ha bisogno di risposte concrete, loro si perdono in sterili guerre tra correnti e nel culto della personalità verso una sindaca sempre più isolata che sta raccogliendo quello che ha seminato in questi anni: confusione, incertezza, litigi, false aspettative… Noi eravamo e siamo pronti al confronto sulla LR 36, anzi, saremmo curiosi di sentire finalmente un discorso coerente dalla maggioranza su questo tema. Ma non si può dialogare con chi cambia le regole a proprio piacimento, usa gli strumenti tecnici come paravento per l'improvvisazione, e tratta le istituzioni come un bancomat per ambizioni personali. Quanto alla loro retorica sull'"andare avanti", ci permettiamo di chiedere: verso dove? Se non siete capaci nemmeno di garantire il funzionamento base del Consiglio, se la vostra unica "visione" è l'accaparramento di poltrone, se trasformate ogni seduta in un teatrino di accuse pretestuose, allora la risposta è semplice: non state andando da nessuna parte. La città merita di meglio che questi tristi show autogestiti. Noi continueremo a fare il nostro dovere, con coerenza e preparazione", conclude la nota Michele Bartoli, Michele Coratella, Vincenzo Coratella, Michele Di Lorenzo, Gianluca Grumo e Vincenzo Montrone.