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Politica

Comune: il rebus della revoca della Presidente del consiglio

I consiglieri della maggioranza di centro destra chiedono la cancellazione del consiglio del 21 marzo

Il Consiglio comunale ad Andria torna dopo oltre 100 giorni dall'ultima volta e si riunirà il 21 marzo, forse, per discutere della mozione presentata dalla maggioranza di centro destra della revoca del ruolo alla presidente dell'assise cittadina, Pasqua Laura Di Pilato.

Per la cronaca, oltre a questo punto all'ordine del giorno, anche gli indirizzi per l'individuazione del tracciato alternativo all'attuale, della strada comunale che attraversa l'area privata della masseria "Quadrone". Dicevamo forse il 21 marzo, perché nella riunione dei capigruppo convocata proprio per calendarizzare l'approdo in aula del provvedimento, i rappresentanti della maggioranza premevano affinché si rinviasse questo punto ad aprile mentre la presidente Di Pilato, evidentemente, ha ritenuto che non ci fossero i tempi e che bisognava andare in consiglio, convocandolo appunto per il 21 marzo.

Si può ipotizzare che la maggioranza abbia tentato di far slittare la decisione a dopo la delicata assise sul bilancio, il quale deve essere approvato entro fine marzo. Quindi il centro destra avrà avuto timore di non avere più i numeri per il via libera, a causa di possibili fratture create proprio dalla vicenda Di Pilato. Ma non è finita qui, perché spunta ora una richiesta di revoca del consiglio inviata alla Presidente Di Pilato ed al Sindaco Giorgino dai capigruppo della maggioranza firmata da tutti -ad accezione di Stefania Alita di "Noi con Salvini" che non era presente- nella quale scrivono "nessuna determinazione è stata presa dalla conferenza sospesa immotivatamente dalla Di Pilato nonostante fosse ancora in corso la discussione. La stessa ha dichiarato chiusa la seduta in totale spregio delle norme statutarie e regolamentari e a sua completa discrezione ha convocato il consiglio".

I capigruppo della maggioranza di centro destra a Palazzo di Città, Di Noia, Lorusso, Frisardi, Fisfola, Di Vincenzo, Sansonna e Sgaramella, rimproverano alla Di Pilato non solo l'impossibilità di discutere l'inserimento di altri punti all'ordine del giorno, ma anche la cassazione della proposta di deliberazione sul "Principio di fraternità nello Statuto comunale", presentata dalla consigliera Sabina Leonetti.

Quindi la vicenda della revoca della Di Pilato, si complica ulteriormente. Se dovesse tenersi comunque il consiglio comunale per il 21 marzo, ma la seduta dovesse andare deserta, si tornerà in aula con questo argomento dopo una settimana.
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