raccolta olive
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Bene l'export per i prodotti dell'agroalimentare pugliese. In calo solo l'olio d'oliva

Sono i dati riferiti al primo semestre del 2019, ma già si guarda ad una ripartenza degli scambi con l'estero per il nostro olio

Tante luci ed una sola ombra. Per l'export dell'agroalimentare pugliese i dati semestrali confermano il trend positivo: solo per l'olio d'oliva purtroppo anche a causa della scarsezza della produzione il dato è negativo.

Cresce infatti in Puglia nei primi sei mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente l'export della pasta del 5,6%, del 7,7% di frutta e ortaggi conservati, del 2,5% per il vino, mentre sono in calo del 9,3% le esportazioni degli oli per effetto della diminuzione brusca della produzione olearia per effetto delle gelate e della Xylella nel 2018. E' Coldiretti Puglia a commentare i dati Istat sulle esportazioni, mentre è attesa una piena ripartenza degli scambi con l'estero dell'olio extravergine di oliva in una campagna ottima per qualità e quantità in recupero dell'80% rispetto al crollo del 2018.

"E' il successo dell'export legato a precisi distretti produttivi, con Foggia che fa la parte da leone in Puglia, vive una crescita tangibile grazie soprattutto agli sbocchi in Germania e negli Stati Uniti di ortofrutta e conserve che registrano una crescita del 16%", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"Oltre agli scambi storici e consolidati verso la Germania – aggiunge il presidente Muraglia - la Puglia si è imposta negli ultimi anni in Tunisia, Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia. La specializzazione strutturale dell'ortofrutticoltura pugliese, legata alla spiccata vocazione pedoclimatica, flessibilità e tradizione imprenditoriale, consente di proporre una amplissima gamma di prodotti, supportata dalle grandi performance produttive. Tutto ciò va tutelato e promosso sui mercati italiani e mondiali".

Ancora bassa invece la capacità di esportazione in Cina, Russia, Giappone – dice Coldiretti Puglia - un tema su cui impattano problematiche di conservazione degli alimenti, complessità logistica e lontananza dei mercati.
"L'olio è il terzo prodotto pugliese più esportato – precisa il presidente Muraglia – e rappresenta il 9% dell'export di olio dall'Italia. La Puglia produce oltre il 50% dell'olio extravergine di oliva italiano, con un grande sforzo da parte di olivicoltori e frantoiani di arrivare sui mercati nazionali ed esteri con un prodotto di alta qualità e una rinnovata immagine e visibilità, rispondendo alla crescente domanda mondiale su cui incide la maggiore consapevolezza degli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva, provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che anche negli USA è attento alla qualità della propria alimentazione", commenta il presidente Muraglia.
Le esportazioni di prodotti agroalimentari dalla Puglia agli Stati Uniti sono aumentate di quasi il 2% nei primi 6 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre l'export dell'agroalimentare pugliese in Russia ha perso oltre 160milioni di euro in 5 anni, a causa dell'embargo totale sancito dalla Russia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014.
"Si registra un crollo del 78% in valore dell'agroalimentare esportato, passato da 55 milioni di euro nel 2014 ad 11 milioni di euro nel 2019 – conclude il presidente Muraglia - un blocco dell'export, dunque, molto dannoso per la Puglia".
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