Decervellamento
Un'altra genitorialità
La famiglia omosessuale
martedì 2 aprile 2013
In molti Paesi occidentali sono presenti nuclei familiari omosessuali con figli. Una coppia omosessuale è interessata da una genitorialità differente, da un modo differente di essere genitori. A questo proposito delle domande sorgono spontanee: avere due madri e due padri potrebbe creare problemi nello sviluppo emotivo e relazionale dei figli? Fino a che punto i ruoli paterno e materno possono essere interscambiabili.
Studi attuali sembrano dimostrare che i genitori omosessuali sono in grado di svolgere in modo adeguato la funzione di genitore, non ostacolando i figli nell'identificazione sessuale senza spingerli verso l'omosessualità. La figura materna e quella paterna sono intercambiabili per le cure, le attenzioni che possono donare ai figli e per il coinvolgimento affettivo. Restano, invece, dubbi sull'intercambiabilità dei ruoli nel processo d'identificazione nel corso dello sviluppo. I due genitori dello stesso sesso dovranno affrontare momenti cruciali e importanti: prima, verso i 3-4 anni, quando il piccolo si chiederà perché ha due madri o due padri e gli altri no; poi, verso gli 8-13 anni, quando il ragazzo avrà la necessità e curiosità di conoscere le dinamiche relazionali di persone di sesso diverso da quello rappresentato dai suoi genitori. Il ragazzo avrà tutto il diritto di chiedersi come si comportano gli uomini, se in casa avrà due mamme; o viceversa se ha due papà.
Potrebbe essere cosa non semplice, ma la coppia omosessuale dovrà avere tanta sensibilità e apertura per mostrare al proprio figlio che non esiste un unico modello, quello loro, ma che esistono anche famiglie eterosessuali. Questa è una difficoltà che molte coppie decidono di affrontare e superare amplificando la propria famiglia a modelli maschili esterni come: nonni, zii, amici. Scelta oculata che si rivela essere molto utile.
Una cosa comunque appare chiara: essere omosessuale non preclude il desiderio di essere genitore e la capacità di svolgere il ruolo genitoriale sia nei confronti dei figli avuti nell'ambito di una relazione eterosessuale, sia nei confronti di quelli che si vorrebbe avere, o adottare, laddove le leggi lo consentano.
Studi attuali sembrano dimostrare che i genitori omosessuali sono in grado di svolgere in modo adeguato la funzione di genitore, non ostacolando i figli nell'identificazione sessuale senza spingerli verso l'omosessualità. La figura materna e quella paterna sono intercambiabili per le cure, le attenzioni che possono donare ai figli e per il coinvolgimento affettivo. Restano, invece, dubbi sull'intercambiabilità dei ruoli nel processo d'identificazione nel corso dello sviluppo. I due genitori dello stesso sesso dovranno affrontare momenti cruciali e importanti: prima, verso i 3-4 anni, quando il piccolo si chiederà perché ha due madri o due padri e gli altri no; poi, verso gli 8-13 anni, quando il ragazzo avrà la necessità e curiosità di conoscere le dinamiche relazionali di persone di sesso diverso da quello rappresentato dai suoi genitori. Il ragazzo avrà tutto il diritto di chiedersi come si comportano gli uomini, se in casa avrà due mamme; o viceversa se ha due papà.
Potrebbe essere cosa non semplice, ma la coppia omosessuale dovrà avere tanta sensibilità e apertura per mostrare al proprio figlio che non esiste un unico modello, quello loro, ma che esistono anche famiglie eterosessuali. Questa è una difficoltà che molte coppie decidono di affrontare e superare amplificando la propria famiglia a modelli maschili esterni come: nonni, zii, amici. Scelta oculata che si rivela essere molto utile.
Una cosa comunque appare chiara: essere omosessuale non preclude il desiderio di essere genitore e la capacità di svolgere il ruolo genitoriale sia nei confronti dei figli avuti nell'ambito di una relazione eterosessuale, sia nei confronti di quelli che si vorrebbe avere, o adottare, laddove le leggi lo consentano.