Decervellamento
Madre e figlio
Predisposizione naturale alla relazione
martedì 7 maggio 2013
0.12
Sin dalla nascita il neonato porta con sé una spiccata tendenza a cercare, stabilire e mantenere il rapporto umano e, il rapporto che instaura con la figura materna, riveste una fondamentale importanza. Durante i primi sei mesi di vita, infatti, il bambino, in un ricco scambio di interazioni con la madre, farà propri modelli che gli consentiranno di muoversi e orientarsi nel mondo delle relazioni. Lo scambio che avviene, all'interno di questa relazione, si configura come un dialogo in cui ognuno dei partecipanti ha delle specifiche competenze.
La madre comunica attraverso il volto, la voce, il corpo e le mani. Il volto costituisce un canale privilegiato per l'invio dell'informazione emotiva: le espressioni facciali che la mamma mostra al bambino sono più durature, più marcate, ripetitive e stereotipate in modo che il bambino sia più facilitato nella loro familiarizzazione. Anche lo sguardo ha un ruolo importante. La mamma fissa il proprio bambino più a lungo e coordina lo sguardo con la parola, tutto ciò accompagnato da movimenti della testa.
Un altro aspetto fondamentale è legato allo spazio interpersonale tra madre e bambino. La mamma non mantiene una distanza, così come avviene tra adulti, ma entra nello spazio del bambino, lo coccola, lo bacia e lo stringe a sé. Il bambino, a sua volta, ha una predisposizione naturale a orientarsi verso la madre: l'attenzione selettiva per il volto, la capacità precoce di fissare lo sguardo, la capacità innata di mostrare le emozioni di base sono alcuni tra i principali strumenti che usa nella relazione. Si crea così una sintonizzazione tra madre e bambino che rappresenta la prima e fondamentale occasione di comunicazione emotiva condivisa.
Il contesto diadico, quindi, è un'occasione unica di apprendimento della condivisione emotiva in cui l'emozione organizza l'esperienza.
La madre comunica attraverso il volto, la voce, il corpo e le mani. Il volto costituisce un canale privilegiato per l'invio dell'informazione emotiva: le espressioni facciali che la mamma mostra al bambino sono più durature, più marcate, ripetitive e stereotipate in modo che il bambino sia più facilitato nella loro familiarizzazione. Anche lo sguardo ha un ruolo importante. La mamma fissa il proprio bambino più a lungo e coordina lo sguardo con la parola, tutto ciò accompagnato da movimenti della testa.
Un altro aspetto fondamentale è legato allo spazio interpersonale tra madre e bambino. La mamma non mantiene una distanza, così come avviene tra adulti, ma entra nello spazio del bambino, lo coccola, lo bacia e lo stringe a sé. Il bambino, a sua volta, ha una predisposizione naturale a orientarsi verso la madre: l'attenzione selettiva per il volto, la capacità precoce di fissare lo sguardo, la capacità innata di mostrare le emozioni di base sono alcuni tra i principali strumenti che usa nella relazione. Si crea così una sintonizzazione tra madre e bambino che rappresenta la prima e fondamentale occasione di comunicazione emotiva condivisa.
Il contesto diadico, quindi, è un'occasione unica di apprendimento della condivisione emotiva in cui l'emozione organizza l'esperienza.