Decervellamento

Oggi mi sento depressa!

L'importanza della scelta delle parole

Quante volte ci sarà capitato di ascoltare l'affermazione: «oggi mi sento depressa!». Ma ciò di cui si parla è davvero depressione, o è un errore nella scelta dei termini che descrivono i nostri stati d'animo? Proviamo a definirne il significato e a decidere se usare ancora quest'affermazione.
Con il termine depressione s'intende definire un disturbo psichico di tipo affettivo, cioè che riguarda l'umore del soggetto. Essa può assumere la forma di un singolo episodio transitorio (episodio depressivo) oppure di un vero e proprio disturbo (disturbo depressivo).

Un episodio depressivo si caratterizza attraverso molteplici sintomi, i quali (cinque o più) devono essere presenti, contemporaneamente, per un periodo di due settimane, per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. I sintomi sono: umore depresso; marcata diminuzione di interesse o piacere in tutte, o quasi tutte, le attività; significativa perdita di peso senza essere a dieta, o aumento di peso o diminuzione o aumento dell'appetito; insonnia o ipersonnia; agitazione o rallentamento psicomotorio; faticabilità o mancanza di energia; sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati; ridotta capacità di pensare o di concentrarsi o indecisione; pensieri di morte, ricorrente ideazione suicidarla senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l'ideazione di un piano specifico per commettere suicidio. Tali sintomi devono causare un disagio significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti; non devono essere dovuti ad effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale. Infine, non devono essere giustificati da un'esperienza di lutto.

Al di là dei criteri diagnostici, nella singolarità e unicità di ognuno, la depressione può acquisire un significato: qualcosa nel mondo interno della persona cambia, portando a sentire o a non sentire più come prima riflessioni, sensazioni e percezioni. Lo spazio si riduce al luogo che si occupa, e si perde la volontà di "muoversi" altrove.
Che ne dite se provassimo ad usare altre parole?
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