Decervellamento
Mal di Natale
Felicità, tristezza, regali, riflessioni
martedì 18 dicembre 2012
Natale. Freddo, mandarini, luci, dolci, tradizioni, stelle rosse e pacchetti luccicanti. Non è solo questo. Per molti il Natale a volte non è proprio una festa ed essere infelice a Natale ci sembra un paradosso. Negli altri giorni i sentimenti tristi sembrano meno continui e tollerabili. E' proprio il contrasto con l'ideale perfetto della "felicità natalizia" che rende in questi giorni più severo il tormento. Inoltre il Natale porta con sé inevitabili considerazioni su se stessi, sull'anno che è passato e sulle proprie relazioni intime, con bilanci non sempre positivi.
Quali fattori possono contribuire alla tristezza di Natale? Il periodo compreso tra Natale e Capodanno è uno dei più stressanti dal punto di vista psicofisico: l'aumento degli stimoli emotivi (difficoltà a stare con la famiglia, ricordi di celebrazioni passate, pressione sociale per i consumi eccessivi, attese non realizzate) e i cambiamenti nella routine quotidiana combinati con gli eccessi alimentari possono costituire una miscela critica per la nostra persona.
I sintomi più comuni della tristezza da festività sono: mal di testa, cambiamenti nell'appetito, difficoltà nel concentrarsi, diminuzione dell'interesse in attività che normalmente portano piacere, tristezza persistente, senso di "vuoto", pessimismo e sfiducia nel futuro. Talora queste sensazioni accompagnano tutto il periodo, per poi svanire finite le festività.
E ci chiediamo: com'è possibile difendersi dalla tristezza da feste? Ecco qualche utile consiglio. Importante è imparare ad accettare che non siamo davvero obbligati a professare felicità, stare attenti agli eccessi, non stravolgere i nostri ritmi abituali. Inoltre fare attenzione a non formulare propositi di cambiamenti estremi dopo Capodanno, ma porsi obiettivi realistici da raggiungere gradualmente. Infine basilare può essere cercare di capire i motivi veri della tristezza e renderli risorsa, punto di partenza per iniziare a lavorare su se stessi.
Quali fattori possono contribuire alla tristezza di Natale? Il periodo compreso tra Natale e Capodanno è uno dei più stressanti dal punto di vista psicofisico: l'aumento degli stimoli emotivi (difficoltà a stare con la famiglia, ricordi di celebrazioni passate, pressione sociale per i consumi eccessivi, attese non realizzate) e i cambiamenti nella routine quotidiana combinati con gli eccessi alimentari possono costituire una miscela critica per la nostra persona.
I sintomi più comuni della tristezza da festività sono: mal di testa, cambiamenti nell'appetito, difficoltà nel concentrarsi, diminuzione dell'interesse in attività che normalmente portano piacere, tristezza persistente, senso di "vuoto", pessimismo e sfiducia nel futuro. Talora queste sensazioni accompagnano tutto il periodo, per poi svanire finite le festività.
E ci chiediamo: com'è possibile difendersi dalla tristezza da feste? Ecco qualche utile consiglio. Importante è imparare ad accettare che non siamo davvero obbligati a professare felicità, stare attenti agli eccessi, non stravolgere i nostri ritmi abituali. Inoltre fare attenzione a non formulare propositi di cambiamenti estremi dopo Capodanno, ma porsi obiettivi realistici da raggiungere gradualmente. Infine basilare può essere cercare di capire i motivi veri della tristezza e renderli risorsa, punto di partenza per iniziare a lavorare su se stessi.