Biologica-Mente

L'insospettabile carenza

Scoperta la relazione tra l’assorbimento del ferro e i difetti neurologici

Anche nel nostro organismo possiamo soffrire di carenze che non immagineremmo mai. Il nostro corpo può soffrire la mancanza, non solo delle ben conosciute carenze affettive o vitaminiche, ma anche di elementi insospettabili. È quanto venuto alla luce dagli studi del team finanziato da Telethon dell'IRCCS ospedale San Raffaele Milano della professoressa Sonia Levi, responsabile dell'Unità Proteomica del metabolismo del ferro. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista The Journal of Experimental Medicine.

La ferritina è una proteina di forma globulare e che gestisce l'immagazzinamento del ferro all'interno del nostro organismo. Si trova principalmente nel fegato, nella milza e nel midollo osseo. Il solo nucleo proteico, non legato a nessun atomo di ferro, si chiama apoferritina. Il ferro svolge importantissime funzioni, come per esempio la formazione del gruppo eme, cioè la parte non proteica di molte proteine fondamentali come l'emoglobina. Senza il ferro quest'ultima non sarebbe in grado di legare l'ossigeno e trasportarlo ai vari tessuti. Quindi risulta essere di fondamentale importanza la regolazione di questo elemento. L'assorbimento a livello della mucosa intestinale è influenzato dalla concentrazione di ferro già presente nell'organismo. Se vi è carenza di ferro, la sintesi di apoferritina è bassa, la proteina lega pochi atomi di ferro e di conseguenza quest'ultimo è libero di circolare nel sangue, legato alla propria proteina di trasporto; se c'è un sovraccarico di ferro nell'organismo, c'è una grande sintesi di apoferritina impedendo, in questo modo, la circolazione di ferro libero nel sangue, dove si potrebbe legare ad altre proteine inattivandole o provocandone disfunzioni. È noto già da tempo come l'accumulo di ferro sia coinvolto nell'insorgenza di diverse patologie come quelle neurodegenerative. La carenza di ferro provoca, invece, ulteriori problemi neurologici che si possono manifestare anche con convulsioni.

I dati raccolti dal team hanno dimostrato come la mancanza di ferritina, dovuta a una mutazione nel gene stesso individuata per la prima volta, causi una carenza di ferro. Questo provocherebbe un aumento dello stress ossidativo con conseguenti danni cellulari, soprattutto a livello nervoso e si manifesterebbe con dei deficit neurologici. Durante lo studio è stata utilizzata una tecnica innovativa chiamata "riprogrammazione cellulare diretta" in cui partendo da una biopsia di tessuti prelevati dal braccio dei pazienti, le cellule sono state riprogrammate per diventare neuroni, difficilmente ottenibili da pazienti in vita.

La ricerca e la nuova tecnica rappresentano un grande traguardo nella conoscenza e nella comprensione del ruolo del ferro in patologie neuronali, ad oggi ancora poco conosciute.
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