Biologica-Mente

Sperimentazione animale: questo sconosciuto (parte III)

Tutte le pseudoverità sull’argomento del momento

Anche oggi continuiamo la disamina riguardante la sperimentazione animale:

5) Nella ricerca biomedica si fa un uso indiscriminato degli animali e la regola delle 3R non ha dato risultati. Falso. La sperimentazione animale si è ridotta solo ai casi di stretta necessità nel giro di una decina d'anni. Sulla Gazzetta Ufficiale appaiono, solitamente dopo un anno, i dati raccolti ogni triennio, riguardanti l'uso degli animali nella ricerca biomedica in Italia. Il numero appare notevolmente ridotto dal 1997, anno in cui si è raggiunto il picco di 1.130.536 animali usati e il 2009, in cui il numero si è abbassato a 830.453. I risultati dell'indagine nell'ultimo triennio (2007/2009) sono consultabili al link http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=11A0278700000010110007&dgu=2011-03-05&art.dataPubblicazioneGazzetta=2011-03-05&art.codiceRedazionale=11A02787&art.num=1&art.tiposerie=SG. I numeri pubblicati nei diversi trienni fanno emergere che la maggior parte della ricerca in Italia, oggi, è svolta su ratti e topi, che rappresentano circa il 90% degli animali utilizzati. Per esempio, nel 2009 il numero di gatti impiegati a scopi scientifici si è azzerato, così come il numero di proscimmie e scimmie (Hominoidea) (per approfondire http://www.pierotaglia.net/numeri-della-sperimentazione-italia-1995-2009/). Spesso chi si oppone alla SA utilizza immagini anacronistiche di scimmie, gatti e cani risalenti a più di una quarantina di anni fa, ricorrendo anche a foto in bianco in nero di scienziati dei primi del '900, per far leva sul lato emotivo e psicologico delle persone. C'è da notare che nei dati raccolti nella gazzetta ufficiale non viene menzionato l'utilizzo, nella ricerca di base, di insetti e vermi, anch'essi appartenenti al mondo animale. La Drosophila melanogaster (il moscerino della frutta per intenderci) viene utilizzato come modello genetico, per esempio per malattie umane neurodegenerative come il morbo di Parkinson, la corea di Huntington e il morbo di Alzheimer. Il Caenorhabditis elegans è un nematode (un verme cilindrico che vive da parassita per lo più) e rappresenta un ottimo modello per lo studio della biologia dello sviluppo e dell'apoptosi. Essere contrari alla SA significa anche essere contrari alla ricerca su queste specie. Questo significa che coerentemente non dovremmo più accettare derattizzazioni e disinfestazioni comunali e l'uso di disinfestanti, che ci permettono di vivere tranquillamente nelle nostre città e di sviluppare l'agricoltura per il nostro fabbisogno.

6) Non è eticamente corretto che per la salvezza di persone malate debbano essere sacrificate altre specie viventi. Vero e Falso. L'etica credo sia una questione personale e non applicabile o imponibile a livello universale. Tuttavia opporsi alla SA con questa motivazione, significherebbe, in maniera coerente, non accettare l'idea di vivere in città e impegnarsi ad impedire lo sviluppo dell'agricoltura intensiva per i motivi descritti sopra. Ciò nonostante dovremmo sforzarci di essere vegani e vegetariani e anche di non far uso di nessun tipo di farmaco e cure mediche. E infine, cosa ancora più importante, oltre a non poterci prendere cura di noi stessi e dei nostri cari, non potremmo curare i nostri animali d'affezione, dato che tutti i farmaci e le cure veterinarie seguono lo stesso iter di sperimentazione di quello per gli esseri umani (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=602&area=veterinari&menu=immissione). Basti pensare che, solo nel 2009, circa 8500 animali, appartenenti a diverse specie, sono stati utilizzati per gli studi relativi alle malattie del mondo animale.

Vi lascio con un' interessante intervista ad Angelo Troi, medico veterinario, segretario nazionale del SIVeLP (sindacato italiano veterinari liberi professionisti), che senza sperimentazione animale non potrebbe svolgere il suo lavoro: http://www.tempi.it/il-sindacato-dei-veterinari-sperimentazioni-necessarie-anche-per-curare-gli-animali#.UtJ1MvTuImE.
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