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Xylella: oggi l'espianto dell'ulivo infetto a Minervino. Sorveglianza nella zona infetta

Necessario per eliminare la fonte di inoculo e arrestare l'avanzata del batterio killer

L'espianto dell'ulivo infetto da Xylella oggi a Minervino Murge nella provincia della BAT è necessario per eliminare la fonte di inoculo e arrestare l'avanzata del batterio killer, ma sono urgenti anche le lavorazioni artificiali contro la 'sputacchina', il vettore allo stadio giovanile, o le misure fitosanitarie contro l'insetto adulto, anche da parte degli enti pubblici come Comune, Consorzi di Bonifica, ANAS , Demanio, che devono pulire campi abbandonati, strade e cigli stradali pubblici e demaniali incolti e pieni dei famigerati sputi dell'insetto vettore 'sputacchina' che inoculando la malattia è responsabile dell'avanzata della malattia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alle pratiche di espianto dell'ulivo infetto nel focolaio puntiforme sito in agro di Minervino Murge (BT) costituito da una zona infetta di 50 metri.

Va incluso anche Minervino Murge nell'elenco dei comuni delle province di Bari, Taranto e Brindisi dove vanno effettuate le lavorazioni obbligatorie, tra cui arature, fresature, erpicature o trinciature per ridurre la popolazione della sputacchina, l'insetto vettore della Xylella, che si stima riesca a percorrere in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori.

E' stata effettuata un'attività di sorveglianza rafforzata dell'area di 400 m attorno alla zona infetta, finalizzata a verificare la presenza di ulteriori piante infette e di conseguenza l'estensione dell'area infetta, con l'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia che ha istituito l'area delimitata per "Xylella fastidiosa sottospecie pauca – Minervino Murge", costituita da n. 1; zona cuscinetto di 2,5 km di raggio attorno alla zona infetta.

«Al netto degli spostamenti che l'insetto vettore riesce a fare autonomamente con i propri arti posteriori – afferma Coldiretti Puglia - è ancora da accertare la distanza percorsa dalla sputacchina, spesso anche di svariati chilometri, che resta attaccata ad auto e camion, a dimostrazione di quanto il rischio che l'infezione continui a 'camminare' sia reale. La sputacchina nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa – aggiunge Coldiretti Puglia - esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte».

«Pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria, monitoraggi delle piante non solo visivi e dell'insetto vettore 'la sputacchina', campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, nuovi strumenti per la individuazione precoce di nuovi focolai, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, sono – conclude Coldiretti Puglia – l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione».

«Risultano contaminati quasi 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata in provincia di Bari sono determinanti monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione – conclude Coldiretti Puglia - su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto».
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