
Territorio
Xylella a Bisceglie, Oronzo Milillo: «Serve maggiore consapevolezza e collaborazione»
Le parole del Presidente della Federazione regionale degli ordini agronomi e forestali di Puglia ai microfoni di BisceglieViva
Andria - venerdì 27 giugno 2025
15.20
Risale a martedì 24 giugno la notizia di un focolaio di ulivi infetti da Xylella fastidiosa a Bisceglie. Attualmente la zona infetta si trova sotto sorveglianza fino a 2,5 km circostanti, con l'obiettivo di tracciare la presenza eventuale di ulteriori piante infette. Molte le conseguenze che chiaramente ne potrebbero derivare, tuttavia fondamentale in queste situazioni affidarsi alle parole degli esperti. Ad illustrare la situazione ai microfoni di Viva Network Oronzo Antonio Milillo, Presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Puglia.
«Abbiamo notizia di alberi colpiti da Xylella a Minervino e Monopoli, che non sono città confinanti con Bisceglie. Il batterio si sposta per poche centinaia di metri al giorno, quindi, è da ipotizzare che ci sia un vettore che abbia trasportato per strada inconsapevolmente il batterio stesso. È un'ipotesi che ci deve far riflettere - ha dichiarato -. Se l'ipotesi non dovesse essere quella, ma che ci sia invece uno spostamento "naturale" del vettore probabilmente avremmo dovuto trovare, o troveremo a seguito delle analisi, zona intermedie di contagio, quindi l'allerta è massima».
Fondamentali sono le tempistiche entro cui bisogna rispondere al rischio Xylella: «La chiave è la tempestività. Gli strumenti normativi ci sono, le indicazioni europee parlano chiaro: per contenere il batterio, bisogna intervenire in tempi rapidi. Attualmente la scienza ci dice che dobbiamo eradicare le piante colpite, non abbiamo altre soluzioni che ci vengono consegnate dai manuali scientifici, l'importante è farlo nei tempi giusti per evitare che il contagio si espanda». Eradicare un albero, tuttavia, non è mai una scelta facile da prendere, anche se c'è in gioco la salvezza di migliaia e migliaia di ulivi. Da qui l'importanza della consapevolezza e della preparazione anche culturale all'emergenza: «Va sensibilizzato l'agricoltore che quotidianamente vive la terra a seguire le buone norme, così come i decreti delineano. È importante che gli stessi sappiano come poter muoversi in caso di un attacco, bisogna sensibilizzare tutti affinché le procedure e le buone norme siano applicate e come poter essere indennizzati nel caso in cui ci sia bisogno di eradicare - ha raccontato il Presidente Milillo -. Chi perde una pianta, perde parte della propria storia e del proprio lavoro».
A giocare un ruolo fondamentale nei primi momenti dalla scoperta di piante infette dal batterio della Xylella, il dialogo trasversale tra i diversi attori ed enti istituzionali e territoriali: «La prima cosa da fare è incontrarsi. Agricoltori, enti pubblici, tecnici e cittadini devono sentirsi parte dello stesso fronte. Il verde pubblico va gestito con attenzione: gli agricoltori come i privati, nella sempre maggiore consapevolezza applicano le linee guida per poter evitare la diffusione del batterio, ma deve esserci una cura del verde pubblico costante, perché se gli interventi sono carenti si rischia di danneggiare un intero comparto che è trainante per l'economia del territorio. Va inoltre ricordato che il vettore non si muove solo sugli alberi d'ulivo ma ha delle varianti che si muovono anche su altre colture».
«La Xylella non è un problema lontano. È qualcosa che ci riguarda tutti, ed è solo con la responsabilità condivisa che possiamo contenerla e sconfiggerla» ha poi concluso Milillo.
«Abbiamo notizia di alberi colpiti da Xylella a Minervino e Monopoli, che non sono città confinanti con Bisceglie. Il batterio si sposta per poche centinaia di metri al giorno, quindi, è da ipotizzare che ci sia un vettore che abbia trasportato per strada inconsapevolmente il batterio stesso. È un'ipotesi che ci deve far riflettere - ha dichiarato -. Se l'ipotesi non dovesse essere quella, ma che ci sia invece uno spostamento "naturale" del vettore probabilmente avremmo dovuto trovare, o troveremo a seguito delle analisi, zona intermedie di contagio, quindi l'allerta è massima».
Fondamentali sono le tempistiche entro cui bisogna rispondere al rischio Xylella: «La chiave è la tempestività. Gli strumenti normativi ci sono, le indicazioni europee parlano chiaro: per contenere il batterio, bisogna intervenire in tempi rapidi. Attualmente la scienza ci dice che dobbiamo eradicare le piante colpite, non abbiamo altre soluzioni che ci vengono consegnate dai manuali scientifici, l'importante è farlo nei tempi giusti per evitare che il contagio si espanda». Eradicare un albero, tuttavia, non è mai una scelta facile da prendere, anche se c'è in gioco la salvezza di migliaia e migliaia di ulivi. Da qui l'importanza della consapevolezza e della preparazione anche culturale all'emergenza: «Va sensibilizzato l'agricoltore che quotidianamente vive la terra a seguire le buone norme, così come i decreti delineano. È importante che gli stessi sappiano come poter muoversi in caso di un attacco, bisogna sensibilizzare tutti affinché le procedure e le buone norme siano applicate e come poter essere indennizzati nel caso in cui ci sia bisogno di eradicare - ha raccontato il Presidente Milillo -. Chi perde una pianta, perde parte della propria storia e del proprio lavoro».
A giocare un ruolo fondamentale nei primi momenti dalla scoperta di piante infette dal batterio della Xylella, il dialogo trasversale tra i diversi attori ed enti istituzionali e territoriali: «La prima cosa da fare è incontrarsi. Agricoltori, enti pubblici, tecnici e cittadini devono sentirsi parte dello stesso fronte. Il verde pubblico va gestito con attenzione: gli agricoltori come i privati, nella sempre maggiore consapevolezza applicano le linee guida per poter evitare la diffusione del batterio, ma deve esserci una cura del verde pubblico costante, perché se gli interventi sono carenti si rischia di danneggiare un intero comparto che è trainante per l'economia del territorio. Va inoltre ricordato che il vettore non si muove solo sugli alberi d'ulivo ma ha delle varianti che si muovono anche su altre colture».
«La Xylella non è un problema lontano. È qualcosa che ci riguarda tutti, ed è solo con la responsabilità condivisa che possiamo contenerla e sconfiggerla» ha poi concluso Milillo.