
Vita di città
Tasse comunali non pagate per oltre 24 mln di euro, l'amaro commento delle opposizioni
I pareri del segretario cittadino del PD, Giovanni Vurchio e del consigliere regionale Sabino Zinni
Andria - domenica 5 gennaio 2020
07.00
L'anno nuovo è appena cominciato, ma la città di Andria deve già "fare i conti" con l'ennesimo, disastroso buco finanziario, relativo ai mancati pagamenti di tributi locali che comprendono TARI, IMU, TASI e passi carrabili: un ammanco totale di ben 24 milioni di euro. Numeri alla mano - presentati specificamente in un nostro articolo tre giorni fa - si evince una spaventosa evasione tributaria nella città di Andria, un problema aggravatosi sempre di più in questi anni sia per l'incapacità gestionale della macchina amministrativa che per le mancanze dei cittadini andriesi.
Lo sottolineano con forza anche le opposizioni, che commentano la grave situazione finanziaria: «Questo rendiconto è il simbolo della totale distrazione avuta dall'amministrazione, - afferma il segretario cittadino del PD, dottor Giovanni Vurchio - che pensava solo ad occupare poltrone piuttosto che preoccuparsi della comunità e governare la città in maniera organizzata. Non tutta la colpa va ai cittadini per questa situazione di mancati pagamenti, anche se questo comportamento di evasione non deve assolutamente rappresentare la comunità andriese. Siamo stati costretti – sottolinea amaramente Vurchio - a fare delle anticipazioni di cassa alla Tesoreria quando invece potevamo incassare i soldi che i cittadini dovevano al Comune per il pagamento dei tributi.
Oltre al danno, anche la beffa: numerosi cittadini hanno ricevuto avvisi di pagamento relativi persino al 2013, che dovrebbero essere andati in prescrizione, ai quali si aggiungono erroneamente altre cartelle dove invece il pagamento è stato già effettuato. Mi auguro che alla prossima amministrazione della città – prosegue il segretario cittadino del PD in vista delle prossime amministrative tra necessità e nuove proposte - ci sia il Partito Democratico, che dovrà fare poche cose ma fondamentali: tra le priorità, la riorganizzazione della macchina amministrativa e rimettere economicamente in moto questa città incentivando, per esempio, il progresso della Zona PIP, far riemergere l'edilizia privata, riavviare l'occupazione cittadina e accrescere la cultura sul nostro territorio».
Anche il consigliere regionale dottor Sabino Zinni è intervenuto sulla delicata questione sostenendo che «la macchina amministrativa, nello specifico l'ufficio tributi, ha dovuto subire l'assenza di una guida e programmazione politica sul fronte delle entrate comunali. "Dopo aver oltre 8 anni svuotato e demotivato le risorse umane dell'ufficio tributi, non si può pretendere oggi, - prosegue il Notaio Zinni - che solo con l'innesto di alcune nuove risorse si risolvano gli annosi problemi. L'ufficio tributi doveva essere un presidio costante della politica mentre è diventato il simbolo del fallimento politico dell'amministrazione Giorgino. Quindi possiamo solo ringraziare l'abnegazione avuta in questi anni dal personale dell'Ufficio che ha in ogni caso garantito al nostro Comune le entrate fiscali con regolarità».
Il problema dell'evasione, fenomeno che interessa tutti i comuni e non solo Andria, va combattuto agendo su più fronti, innanzitutto «attraverso un lavoro di natura "culturale" sui cittadini-contribuenti, - sottolinea Zinni - i quali devono sapere che pagare le tasse è un obbligo di tutti e che ciò che non paga l'evasore verrà pagato da qualche altro cittadino, il quale pagherà più del dovuto. Chiaramente il Comune deve rispondere con chiarezza e far capire ai cittadini come vengono utilizzate le risorse pagate con i tributi. Quindi deve esserci una risposta di trasparenza ma anche di efficienza dell'uso delle risorse comunali. Ad esempio – sottolinea ancora Zinni - se chiediamo ai cittadini il pagamento della TARI dobbiamo rendere efficiente il servizio di raccolta dei rifiuti e non vedere Andria con zone letteralmente abbandonate e piene di rifiuti.
L'altro fronte è quello di potenziare e formare le risorse umane che sono destinate alla gestione dei tributi locali e alla lotta all'evasione. Quest'ultima si fa attraverso una programmazione seria ed incisiva, che innanzitutto faccia capire ai cittadini che i controlli ci sono, e che conviene pagare correttamente il dovuto disincentivando le pratiche scorrette. Gli strumenti e le banche dati per conoscere quanto un singolo cittadino deve pagare ci sono, devono solo essere correttamente utilizzate e gestite», conclude il Notaio Zinni.
Lo sottolineano con forza anche le opposizioni, che commentano la grave situazione finanziaria: «Questo rendiconto è il simbolo della totale distrazione avuta dall'amministrazione, - afferma il segretario cittadino del PD, dottor Giovanni Vurchio - che pensava solo ad occupare poltrone piuttosto che preoccuparsi della comunità e governare la città in maniera organizzata. Non tutta la colpa va ai cittadini per questa situazione di mancati pagamenti, anche se questo comportamento di evasione non deve assolutamente rappresentare la comunità andriese. Siamo stati costretti – sottolinea amaramente Vurchio - a fare delle anticipazioni di cassa alla Tesoreria quando invece potevamo incassare i soldi che i cittadini dovevano al Comune per il pagamento dei tributi.
Oltre al danno, anche la beffa: numerosi cittadini hanno ricevuto avvisi di pagamento relativi persino al 2013, che dovrebbero essere andati in prescrizione, ai quali si aggiungono erroneamente altre cartelle dove invece il pagamento è stato già effettuato. Mi auguro che alla prossima amministrazione della città – prosegue il segretario cittadino del PD in vista delle prossime amministrative tra necessità e nuove proposte - ci sia il Partito Democratico, che dovrà fare poche cose ma fondamentali: tra le priorità, la riorganizzazione della macchina amministrativa e rimettere economicamente in moto questa città incentivando, per esempio, il progresso della Zona PIP, far riemergere l'edilizia privata, riavviare l'occupazione cittadina e accrescere la cultura sul nostro territorio».
Anche il consigliere regionale dottor Sabino Zinni è intervenuto sulla delicata questione sostenendo che «la macchina amministrativa, nello specifico l'ufficio tributi, ha dovuto subire l'assenza di una guida e programmazione politica sul fronte delle entrate comunali. "Dopo aver oltre 8 anni svuotato e demotivato le risorse umane dell'ufficio tributi, non si può pretendere oggi, - prosegue il Notaio Zinni - che solo con l'innesto di alcune nuove risorse si risolvano gli annosi problemi. L'ufficio tributi doveva essere un presidio costante della politica mentre è diventato il simbolo del fallimento politico dell'amministrazione Giorgino. Quindi possiamo solo ringraziare l'abnegazione avuta in questi anni dal personale dell'Ufficio che ha in ogni caso garantito al nostro Comune le entrate fiscali con regolarità».
Il problema dell'evasione, fenomeno che interessa tutti i comuni e non solo Andria, va combattuto agendo su più fronti, innanzitutto «attraverso un lavoro di natura "culturale" sui cittadini-contribuenti, - sottolinea Zinni - i quali devono sapere che pagare le tasse è un obbligo di tutti e che ciò che non paga l'evasore verrà pagato da qualche altro cittadino, il quale pagherà più del dovuto. Chiaramente il Comune deve rispondere con chiarezza e far capire ai cittadini come vengono utilizzate le risorse pagate con i tributi. Quindi deve esserci una risposta di trasparenza ma anche di efficienza dell'uso delle risorse comunali. Ad esempio – sottolinea ancora Zinni - se chiediamo ai cittadini il pagamento della TARI dobbiamo rendere efficiente il servizio di raccolta dei rifiuti e non vedere Andria con zone letteralmente abbandonate e piene di rifiuti.
L'altro fronte è quello di potenziare e formare le risorse umane che sono destinate alla gestione dei tributi locali e alla lotta all'evasione. Quest'ultima si fa attraverso una programmazione seria ed incisiva, che innanzitutto faccia capire ai cittadini che i controlli ci sono, e che conviene pagare correttamente il dovuto disincentivando le pratiche scorrette. Gli strumenti e le banche dati per conoscere quanto un singolo cittadino deve pagare ci sono, devono solo essere correttamente utilizzate e gestite», conclude il Notaio Zinni.