
Attualità
Strage Ferroviaria Corato-Andria, il servizio de "Le Iene"
Nessuna risposta dai vertici di Ferrotramviaria dopo la sentenza in appello di assoluzione
Andria - lunedì 6 ottobre 2025
10.48
Ha suscitato l'attenzione de "Le Iene", il programma di approfondimento e di inchieste giornalistiche in onda su Italia Uno, la strage ferroviaria del 12 luglio 2016 in cui persero la vita 23 persone e ne rimasero ferite 51 sul tratto tra Corato e Andria. A seguito della sentenza di Corte d'Appello di Bari con cui sono stati condannati solamente l'ex capotreno, Nicola Lorizzo, e l'ex capostazione, Vito Piccarreta, la iena Daniele Bonistalli ha tentato di ottenere delle dichiarazioni dai vertici assolti di Ferrotramviaria.
Ebbene, Massimo Nitti, ex direttore generale, Michele Ronchi, ex responsabile della sicurezza, e Giuseppe Pavoncelli, presidente e amministratore delegato, hanno optato per il silenzio, preferendo non fornire risposte sull'accaduto, se non limitarsi a ribadire che il sistema «arcaico» a chiamata per il transito sul binario unico di due treni in senso contrario di marcia fosse e sia tuttora «lecito e legittimo».
Una tragedia, dovuta all'errore umano, che poteva essere evitata se si fosse investito su sistemi di controllo automatizzati. Lo afferma Renato Bucci, avvocato dei familiari delle vittime: «Ferrotramviaria ha sempre viaggiato su un notevole livello di benessere economico. I seicentomila euro che sarebbero serviti per implementare la sicurezza erano già disponibili nei fondi di Ferrotramviaria».
Una consapevolezza unisce i sopravvissuti e i loro cari. «Scaricare la colpa sul semplice capotreno e sul semplice capostazione sembra alquanto riduttivo. Non si può affidare la vita di decine di persone soltanto all'essere umano. Noi eravamo formiche e continuiamo a essere formiche. I leoni continuano a essere leoni».
Cliccando qui è possibile visionare il servizio integrale de "Le Iene" in cui si mostrano anche le immagini all'interno del treno degli istanti prima dell'impatto.
Ebbene, Massimo Nitti, ex direttore generale, Michele Ronchi, ex responsabile della sicurezza, e Giuseppe Pavoncelli, presidente e amministratore delegato, hanno optato per il silenzio, preferendo non fornire risposte sull'accaduto, se non limitarsi a ribadire che il sistema «arcaico» a chiamata per il transito sul binario unico di due treni in senso contrario di marcia fosse e sia tuttora «lecito e legittimo».
Una tragedia, dovuta all'errore umano, che poteva essere evitata se si fosse investito su sistemi di controllo automatizzati. Lo afferma Renato Bucci, avvocato dei familiari delle vittime: «Ferrotramviaria ha sempre viaggiato su un notevole livello di benessere economico. I seicentomila euro che sarebbero serviti per implementare la sicurezza erano già disponibili nei fondi di Ferrotramviaria».
Una consapevolezza unisce i sopravvissuti e i loro cari. «Scaricare la colpa sul semplice capotreno e sul semplice capostazione sembra alquanto riduttivo. Non si può affidare la vita di decine di persone soltanto all'essere umano. Noi eravamo formiche e continuiamo a essere formiche. I leoni continuano a essere leoni».
Cliccando qui è possibile visionare il servizio integrale de "Le Iene" in cui si mostrano anche le immagini all'interno del treno degli istanti prima dell'impatto.