Riforma del governo territoriale, Ventola: «Arriviamo tardi e male»

«Siamo alle solite, la maggioranza di centrosinistra che guida la Regione da 10 anni continua ancora una volta a decidere di non decidere. E' successo anche oggi (ieri ndr) nella seduta del Consiglio Regionale chiamato ad esprimersi sul decentramento amministrativo, la riforma del sistema di governo regionale e territoriale. Anche questa volta si è consumato il solito teatrino: si adottano leggi quadro che non servono a nulla se l'obiettivo è altro, se l'obiettivo è solo lanciare la palla avanti senza giocarla. E dire che siamo la sedicesima Regione ad adottare questo adempimento. Arriviamo tra gli ultimi per varare una legge vuota che non decide. Si continua a parlare molto e ad agire poco. Emiliano come Vendola afferma di condividere il principio di sussidiarietà ma quando di tratta di applicarla, propone leggi quadro riuscendo, con la sua maggioranza, a fare peggio di Renzi». E' la sostanza del ragionamento di Francesco Ventola, consigliere regionale di Oltre con Fitto, che ha votato contro il progetto di riforma approvato poi a maggioranza dall'assise regionale.

«Perché fare una legge che secondo me non serve a niente? Solo per evitare il commissariamento della Regione sul tema, ciò che sarebbe avvenuto se la legge non fosse stata approvata entro il 31 ottobre - prosegue Ventola - Il tempo sarà come sempre galantuomo. Da ex amministratore locale ad un altro ex amministratore locale (Emiliano) mi viene proprio da chiedergli: ma cosa ha capito delle legge che lui e la sua maggioranza hanno approvato nel Consiglio appena conclusosi? Io credo che si sia persa un'opportunità. Da domani le Province farebbero bene a restituire di fatto le deleghe alla Regione. Visto che risorse finanziarie non ne hanno, oltre agli onori, si facciano carico loro dei relativi oneri».