Partito Democratico, caso Moro
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Politica

Punti oscuri nell'uccisione di Aldo Moro: il PD chiede chiarezza

Durante un convegno in Biblioteca presentato un dossier di 350 pagine

«Serve fare chiarezza sull'omicidio Moro perchè la politica deve dare un nuovo forte segnale di discontinuità con il passato». E' questo il sunto del convegno organizzato ad Andria, sabato scorso, a cura del Partito Democratico cittadino ed alla presenza di numerose autorità, dal titolo "Chi e perché ha ucciso Aldo Moro?". Nel corso del convegno, svoltosi nella Biblioteca "G. Ceci" di Andria, è stato presentato un dossier di 350 pagine, a cura dell'On. Gero Grassi (deputato pugliese e già Sindaco di Terlizzi), una specie di sunto rispetto alle 800mila che rappresentano l'intero processo sull'omicidio di Aldo Moro. Punti oscuri mai chiariti, passaggio di mano dei rapitori delle Brigate Rosse a qualche altro soggetto, citazioni, documenti e relazioni. Da pochi mesi, il nuovo Governo Renzi ha nominato una Commissione d'Inchiesta per far chiarezza sull'uccisione di Moro.

Ma moltissimi restano i nodi da sciogliere nonostante i 5 processi già effettuati, i 36 anni passati dall'omicidio e la mancata estradizione dei due latitanti sin qui accusati dell'uccisione di Moro. Tante domande e poche risposte agli interrogativi ma, durante il convegno, spazio alle testimonianze di Carlo Maria Capristo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Giuseppe Tiani, Segretario Generale del SIAP e Ruggiero Mennea, Consigliere Regionale del PD, nonchè dello stesso On. Gero Grassi. «Crediamo che sia un'esigenza della nostra Repubblica sgombrare il campo da qualsiasi dubbio sulla vicenda - ha detto proprio l'On. Gero Grassi - Tutta questa storia ha ancora dei coni d'ombra malgrado siano passati 36 anni. Siamo convinti che, con l'iniziativa di declassamento dei segreti della Presidenza del Consiglio, qualcosa in più riusciremo a scoprirla. La verità, anche a distanza di parecchi anni, dev'essere coltivata e raggiunta».
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