
Politica
Offerta sanitaria, Di Bari (M5S): "Questa politica tratta i cittadini come bancomat"
La Consigliera regionale su scuole e strade della provincia: "Mancano risposte"
BAT - lunedì 8 maggio 2017
Grazia Di Bari, Consigliera regionale pugliese del Movimento 5 Stelle di Andria, interviene a proposito dei problemi connessi alla sanità nel territorio: «Sul tema delle scuole e delle strade della nostra provincia continuano a mancare le risposte. Quello dell'assoluto silenzio è un atteggiamento utilizzato anche sul tema della sanità territoriale, su cui ho fatto diversi rilievi negli ultimi mesi. Il problema non è solo ad Andria, ma anche a Canosa, a Minervino e a Spinazzola. Ma il bollettino di guerra che di tanto in tanto mi trovo costretta a dettare a mezzo stampa, assieme all'on. D'Ambrosio e al capogruppo consiliare andriese Michele Coratella, non è assolutamente un piacere, per noi.
Una cosa che ci dovrebbe essere nei reparti è un defibrillatore, che manca, mentre "è già venuto a mancare" il dipartimento di prevenzione della ASLBT, che prende il volo verso altri lidi. Perdiamo le direzioni del Servizio igiene degli alimenti e dei servizi veterinari (quest'ultima non certo una notizia che ci stupisce, viste le molte lacune sulla gestione dei randagi). Non si hanno più notizie di un ufficio per la sicurezza sul lavoro, lo Spesal, che teoricamente ci spettava. Rischiano di andare via anche il centro dietologico territoriale e il centro riabilitazione di viale Virgilio.
A causa del dissennato trasferimento di tante unità operative complesse della ASLBT da Andria verso altre destinazioni, un cittadino andriese dovrà prendere il proprio mezzo e spostarsi in altra città anche per accedere ad uffici ASL la cui maggioranza degli utenti è invece del nostro territorio. Sono queste le tragiche e concrete conseguenze della incapacità di chi ci sta amministrando. Sia chiaro, non vogliamo togliere nulla alle altre realtà cittadine nel nostro territorio. Ma se il bacino di utenza di alcuni servizi è per la grande maggioranza andriese, se l'ufficio preposto all'erogazione di tali servizi era previsto ad Andria, è lecito per noi lamentare l'assenza dell'ufficio e di spiegazioni sulla sua dipartita?
Mentre la politica che amministra è silente su queste cose, accelera su altre, come ad esempio il trasferimento temporaneo del poliambulatorio in un edificio privato in Via Barletta, da affittare. Tra pochi giorni, fregandosene di tutto e di tutti, la maggioranza in consiglio comunale certamente voterà compatta questo ennesimo scempio, subordinando l'interesse dei cittadini a qualche cambio di assessori in giunta a cui probabilmente tra un po' assisteremo. Poco importa se vi erano altre soluzioni definitive e pubbliche, poco importa se il cittadino avrebbe meritato un riepilogo dei costi, prima di procedere. Per questi politici comunali, provinciali e regionali, il cittadino deve solo pagare e sorridere».
Una cosa che ci dovrebbe essere nei reparti è un defibrillatore, che manca, mentre "è già venuto a mancare" il dipartimento di prevenzione della ASLBT, che prende il volo verso altri lidi. Perdiamo le direzioni del Servizio igiene degli alimenti e dei servizi veterinari (quest'ultima non certo una notizia che ci stupisce, viste le molte lacune sulla gestione dei randagi). Non si hanno più notizie di un ufficio per la sicurezza sul lavoro, lo Spesal, che teoricamente ci spettava. Rischiano di andare via anche il centro dietologico territoriale e il centro riabilitazione di viale Virgilio.
A causa del dissennato trasferimento di tante unità operative complesse della ASLBT da Andria verso altre destinazioni, un cittadino andriese dovrà prendere il proprio mezzo e spostarsi in altra città anche per accedere ad uffici ASL la cui maggioranza degli utenti è invece del nostro territorio. Sono queste le tragiche e concrete conseguenze della incapacità di chi ci sta amministrando. Sia chiaro, non vogliamo togliere nulla alle altre realtà cittadine nel nostro territorio. Ma se il bacino di utenza di alcuni servizi è per la grande maggioranza andriese, se l'ufficio preposto all'erogazione di tali servizi era previsto ad Andria, è lecito per noi lamentare l'assenza dell'ufficio e di spiegazioni sulla sua dipartita?
Mentre la politica che amministra è silente su queste cose, accelera su altre, come ad esempio il trasferimento temporaneo del poliambulatorio in un edificio privato in Via Barletta, da affittare. Tra pochi giorni, fregandosene di tutto e di tutti, la maggioranza in consiglio comunale certamente voterà compatta questo ennesimo scempio, subordinando l'interesse dei cittadini a qualche cambio di assessori in giunta a cui probabilmente tra un po' assisteremo. Poco importa se vi erano altre soluzioni definitive e pubbliche, poco importa se il cittadino avrebbe meritato un riepilogo dei costi, prima di procedere. Per questi politici comunali, provinciali e regionali, il cittadino deve solo pagare e sorridere».