Sbarco via mare clandestini
Sbarco via mare clandestini
Cronaca

Minori immigrati in Puglia: 526 nel 2012 giunti via mare

Gli sbarchi in regione prevalentemente nel Salento ma anche nel barese. Rosy Paparella: «Buone prassi adottate, ma calo di qualità per le difficoltà economiche»

«Un punto di partenza da cui continuare a sviluppare la conoscenza, la riflessione e l'approfondimento su temi che riguardano la tutela dei minori, in particolare di quelli extracomunitari arrivati in Italia via mare». Così Rosy Paparella, Garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Puglia, ha presentato il rapporto 2012 dell'esperienza condotta in Puglia da Save the Children nell'ambito del progetto di accoglienza «Presidium». In particolare l'idea è quella di monitorare le comunità alloggio delle regioni del mezzogiorno più esposte al fenomeno dell'immigrazione per fotografare i flussi dei minori accolti dalle nostre strutture ricettive. Il progetto è Coordinato dal Ministero dell'Interno (dipartimento libertà civili e immigrazione).

Per quanto riguarda la nostra regione, i minori senza genitori sbarcati sulle coste pugliesi sono stati 426, provenienti prevalentemente da Afghanistan, Egitto e Somalia e di età compresa tra i 16 e 17 anni, 60 in più di quelli arrivati nello stesso periodo del 2011. Diminuiti invece i minori accompagnati (100 rispetto ai 142 del 2011), per un totale di 526 minori arrivati via mare. Le zone maggiormente interessate dagli sbarchi sono il Salento con 49 sbarchi e la costa barese con 2 sbarchi.

«Vi sono senza dubbio delle criticità così come emerse dal monitoraggio delle comunità presenti sul territorio - dice la Paparella - pur potendo riconoscere le buone prassi adottate dalle strutture convenzionate con gli enti locali. In generale, mentre le condizioni abitative si mantengono adeguate, è stato rilevato un calo di qualità dovuto alle difficoltà economiche degli enti gestori, e che riguarda in particolare la fornitura di beni di prima necessità e nell'erogazione del pocket money». L'analisi ha inoltre riguardato le pratiche legate al riconoscimento dell'età dei minori, la tutela e il diritto al soggiorno, all'istruzione e alla salute, la protezione internazionale, aspetti sui quali c'è ancora molto da fare.
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