Attualità
Marcia per la legalità: “Resurrezione di Andria”
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - lunedì 1 luglio 2019
07.00
E' stato bello, fin dall'annunzio della "Marcia per la Legalità", cogliere sul volto di tanti uomini e donne, giovani e anziani, l'accendersi di una scintilla di speranza, una speranza che dice che la nostra Città sta già risorgendo. Lo si constata nella consapevolezza che ci attendono piccole e grandi sfide quotidiane, personali e collettive; che per affrontarle e superarle non esistono ricette: esistono i cittadini, dal primo, a capo delle istituzioni, fino all'ultimo, vittima del disagio sociale. Che i cittadini, tutti, vogliono impegnarsi a cambiare le cose, a trasformare cominciando dal loro condominio, il loro quartiere, la loro città in un luogo di pacifica convivenza, di aperta conoscenza, di scoperta e di valorizzazione reciproca.
Ma qual è la sfida più grande? Farci cittadini per amore!...Far scoprire o riscoprire ad ognuno la sua risposta alla Città, la sua responsabilità civica, chiedendo a ciascuno di rispondere semplicemente facendo dono di ciò che egli è. Al medico dovremmo chiedere di essere "medico per", all'imprenditore di essere "imprenditore per", nella sua Città, alla mamma, all'insegnante. Come in un gioco, colorare ciascuno del suo colore, del suo talento ed il proprio colore, il proprio lavoro, la propria passione diventa la risorsa che ognuno ha per vivere la Città. La Città allora diventa un mosaico, composto dall'armonia di tutti questi tasselli colorati, per amore: è il tuo lavoro, il tuo tassello per gli altri, la tua passione, è la tua parte di mosaico.
Dal primo cittadino, a capo delle istituzioni…fino all'ultimo! Dolore su dolore si riverserebbe sulla nostra Città se esponenti di partito - dopo aver partecipato alla marcia - tornassero ai loro impegni politici riprendendo a tessere lauri sul loro capo a scapito dei loro avversari dicendo di questi peste e corna. Bello sarebbe se nelle agende dei politici ci fossero più pagine con "all'ordine del giorno" il tendere a realizzare –anche in politica- quel sogno di Marin Luther King: "la Fraternità come parola d'ordine dell'uomo di governo"!..."la Fraternità la sola capace di farci comprendere, abbracciare e sanare le ferite più gravi e più grandi di una Città, di una Nazione, dell'Umanità"!
A ragione qualcuno parla della "Marcia per la Legalità" come momento di «Silenzio per Pensare». E sia anche questo, visto che a detta di un politico "il gran male del mostro tempo è la paura di pensare…Bisogna ardire di pensare; « pensar bene e coraggiosamente, e molto. Ma solo se si agisce di conseguenza si è uomini completi. Osiamo agire!» (Igino Giordani).
Sentire il Silenzio e nel Silenzio Pensare. Che la "Marcia per la Legalità" sia tutto questo e come centuplo ci dia cuore e occhi nuovi per contemplare la "Resurrezione di Andria".
Ma qual è la sfida più grande? Farci cittadini per amore!...Far scoprire o riscoprire ad ognuno la sua risposta alla Città, la sua responsabilità civica, chiedendo a ciascuno di rispondere semplicemente facendo dono di ciò che egli è. Al medico dovremmo chiedere di essere "medico per", all'imprenditore di essere "imprenditore per", nella sua Città, alla mamma, all'insegnante. Come in un gioco, colorare ciascuno del suo colore, del suo talento ed il proprio colore, il proprio lavoro, la propria passione diventa la risorsa che ognuno ha per vivere la Città. La Città allora diventa un mosaico, composto dall'armonia di tutti questi tasselli colorati, per amore: è il tuo lavoro, il tuo tassello per gli altri, la tua passione, è la tua parte di mosaico.
Dal primo cittadino, a capo delle istituzioni…fino all'ultimo! Dolore su dolore si riverserebbe sulla nostra Città se esponenti di partito - dopo aver partecipato alla marcia - tornassero ai loro impegni politici riprendendo a tessere lauri sul loro capo a scapito dei loro avversari dicendo di questi peste e corna. Bello sarebbe se nelle agende dei politici ci fossero più pagine con "all'ordine del giorno" il tendere a realizzare –anche in politica- quel sogno di Marin Luther King: "la Fraternità come parola d'ordine dell'uomo di governo"!..."la Fraternità la sola capace di farci comprendere, abbracciare e sanare le ferite più gravi e più grandi di una Città, di una Nazione, dell'Umanità"!
A ragione qualcuno parla della "Marcia per la Legalità" come momento di «Silenzio per Pensare». E sia anche questo, visto che a detta di un politico "il gran male del mostro tempo è la paura di pensare…Bisogna ardire di pensare; « pensar bene e coraggiosamente, e molto. Ma solo se si agisce di conseguenza si è uomini completi. Osiamo agire!» (Igino Giordani).
Sentire il Silenzio e nel Silenzio Pensare. Che la "Marcia per la Legalità" sia tutto questo e come centuplo ci dia cuore e occhi nuovi per contemplare la "Resurrezione di Andria".