Festa patronale. <span>Foto Riccardo Di Pietro</span>
Festa patronale. Foto Riccardo Di Pietro
Politica

Maggioranza di centro sinistra, "Festa patronale sì, Festa patronale no: come stanno le cose"

Il tema della prossima Festa patronale è, ormai da giorni, al centro del dibattito pubblico cittadino

Sono i partiti di centro sinistra, che sostengono l'Amministrazione comunale PD, Andria Bene in Comune, AndriaLab3 e Futura, ad intervenire sul tema della prossima Festa patronale che ormai da giorni, è al centro del dibattito pubblico cittadino. Lo fanno spiegando le ragioni che hanno portato a limitare se non ad escludere la presenza di bancarelle e giostre.

«Sia ben chiaro -sottolinea la nota dei partiti di PD, Andria Bene in Comune, AndriaLab3 e Futura-, non pretendiamo che il nostro punto di vista venga condiviso da tutta la città. Al contrario, non possiamo accettare che una decisione, presa con responsabilità e dopo aver valutato attentamente l'attuale situazione insieme alla Prefettura, venga screditata e stigmatizzata da qualche aspirante detrattore. In questo senso, ci sembra opportuno intervenire sull'argomento, rappresentando come sono andate davvero le cose e fornendo ai cittadini le spiegazioni che meritano.

In primo luogo, chiariamo un aspetto importante: la Festa patronale è una festa religiosa. La decisione di non svolgere per il secondo anno consecutivo alcune delle tipiche celebrazioni religiose della nostra Festa patronale, dunque, è legata alle indicazioni date dalla Conferenza Episcopale Pugliese (per altro rese note già molti mesi addietro). In poche parole, la tradizionale processione non ci sarà nemmeno quest'anno a prescindere da quale sia il punto di vista di questa Amministrazione.

In secondo luogo (ed è abbastanza fastidioso doverlo ribadire in continuazione), il motivo per cui la Conferenza Episcopale Pugliese ha fornito questo tipo di indicazioni è che nella nostra città è ancora in atto l'epidemia COVID. Nello specifico, ad Andria ci sono 308 nostri concittadini che in questo momento hanno contratto la malattia, dato tra l'altro in continuo aumento. Dunque, nonostante la maggioranza degli andriesi abbiano già ricevuto la prima dose di vaccino, le problematiche legate all'epidemia COVID sono tutt'altro che risolte. Una questione non secondaria nella formulazione della nostra decisione, inoltre, è che la gran parte dei ragazzi e degli adolescenti della nostra città non risulta ancora vaccinato per questioni anagrafiche.

Dati questi presupposti, arriviamo a rispondere alle domande che ci vengono rivolte: perché non ci saranno le luminarie e i fuochi? Perché non ci saranno le giostre? Perché non avete dato l'autorizzazione ai fieristi?

Affrontiamo i temi uno per volta, onde evitare la confusione in cui prosperano alcuni nostri detrattori.

Innanzitutto, l'installazione delle luminarie e l'organizzazione degli spettacoli pirotecnici non sono attività di competenza del Comune di Andria ma dal Comitato Festa Patronale. Comitato che quest'anno ha deciso, in assenza delle celebrazioni liturgiche e della processione, di non procedere come da tradizione. Decisione che comprendiamo e rispettiamo.

Per quanto riguarda le giostre, invece, la nostra riflessione è partita dalla convinzione che, durante la Festa patronale, queste vengano frequentate principalmente da giovani ed adolescenti. Ovvero da quella fascia di nostri concittadini che per la maggior parte non sono ancora vaccinati e che, tra l'altro, tra pochi giorni torneranno a scuola. Nella convinzione che non sia affatto opportuno creare occasioni di assembramento tra persone non vaccinate, pertanto, ci siamo assunti la responsabilità di non concedere alcun luogo per l'installazione delle giostre.

Discorso completamente diverso è quello che bisogna affrontare per quanto riguarda i fieristi. Questa Amministrazione non ha mai detto di non voler assegnare uno spazio ai fieristi per la Festa patronale: semplicemente non ha ritenuto opportuno confermare Corso Cavour come luogo di svolgimento della fiera. L'Assessore Cesareo Troia, al contrario, ha proposto ai fieristi di installare le loro bancarelle in Largo Ceruti, ovvero in un'area idonea al controllo degli accessi ed in cui gli stessi operatori avrebbero potuto provvedere al rispetto delle normative vigenti e, dunque, alla verifica dei Green Pass. Ancora, per fare in modo che la tradizione venisse rispettata, è stato anche proposto ai pochi fieristi del torrone di installare le loro strutture in Piazza Catuma secondo le modalità già utilizzate per altre manifestazioni.

Proposte che, pur rimanendo ancora valide, nella sede dell'incontro con i rappresentanti dei fieristi svoltosi lo scorso 7 settembre sono state rigettate dagli stessi operatori, i quali hanno confermato la loro volontà di procedere allo svolgimento della Festa patronale esclusivamente in Corso Cavour. La questione, dunque, non è tanto se svolgere o meno la fiera della festa patronale, quanto il principio per il quale "o in Corso Cavour o niente".

Al termine dello stesso incontro, inoltre, lo stesso Assessore ha chiesto ai fieristi di proporci un'area con le stesse caratteristiche di Largo Ceruti per lo svolgimento della fiera della Festa patronale, in cui possa essere garantito il rispetto delle norme previste. Proposta che non è pervenuta in quella sede. Questi sono i fatti. Tutto il resto sono tentativi di ritagliarsi un po' di popolarità, semplificando problematiche che semplici non sono affatto».
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