
Cronaca
Cantiere ferroviario di Andria, in due ai domiciliari: l'accusa è di tentata estorsione
Gli indagati avrebbero tentato di ottenere la gestione della vigilanza del cantiere ferroviario
Andria - mercoledì 25 giugno 2025
11.35 Comunicato Stampa
Alle prime ore di mercoledì 25 giugno, su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, la Polizia di Stato della BAT ha eseguito 2 provvedimenti cautelari, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trani, nei confronti di altrettanti soggetti andriesi, rispettivamente di sessantasette e sessantotto anni, ritenuti responsabili di tentata estorsione aggravata nei confronti di uno dei consulenti tecnici, nominati dalla Ferrotramviaria s.p.a., per seguire i lavori di interramento e ristrutturazione effettuati ad Andria.
In particolare, gli odierni indagati, attraverso comportamenti intimidatori e violenti, hanno tentato di ottenere la gestione della vigilanza del cantiere ferroviario, minacciando la vittima di morte nel caso si fosse rifiutata di affidare loro il suddetto servizio.
Tra le condotte contestate, inoltre, vi sono comportamenti di tipo estorsivo perpetrati nei confronti di uno dei titolari delle ditte incaricate di effettuare i lavori edili in regime di sub-appalto. In tal caso, gli indagati pretendevano la somma di 64.000 euro minacciando la vittima, la quale, in caso di mancato pagamento, avrebbe subito gravi atti ritorsivi presso le sue proprietà private e sulla sua persona.
Nonostante, come evidenziato dal Tribunale, uno degli indagati sia un pregiudicato di Andria con un certo spessore criminale, le vittime in maniera risoluta, hanno respinto tutte le richieste estorsive dimostrando fermezza e coraggio nel presentare formale denuncia e consentendo, in tal modo, alla Polizia di Stato di far luce sull'accaduto.
Occorre precisare che i provvedimenti adottati nel corso delle indagini non sono definitivi e gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino a quando la responsabilità non sia stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.
In particolare, gli odierni indagati, attraverso comportamenti intimidatori e violenti, hanno tentato di ottenere la gestione della vigilanza del cantiere ferroviario, minacciando la vittima di morte nel caso si fosse rifiutata di affidare loro il suddetto servizio.
Tra le condotte contestate, inoltre, vi sono comportamenti di tipo estorsivo perpetrati nei confronti di uno dei titolari delle ditte incaricate di effettuare i lavori edili in regime di sub-appalto. In tal caso, gli indagati pretendevano la somma di 64.000 euro minacciando la vittima, la quale, in caso di mancato pagamento, avrebbe subito gravi atti ritorsivi presso le sue proprietà private e sulla sua persona.
Nonostante, come evidenziato dal Tribunale, uno degli indagati sia un pregiudicato di Andria con un certo spessore criminale, le vittime in maniera risoluta, hanno respinto tutte le richieste estorsive dimostrando fermezza e coraggio nel presentare formale denuncia e consentendo, in tal modo, alla Polizia di Stato di far luce sull'accaduto.
Occorre precisare che i provvedimenti adottati nel corso delle indagini non sono definitivi e gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino a quando la responsabilità non sia stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.