consiglio comunale 7 marzo
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Politica

I Conservatori e Riformisti di Andria dicono “basta”

Fucci: «Non vogliamo poltrone, ma rispetto e pari dignità». Lullo: «Sul Bilancio, astensione coerente e necessaria»

La replica dei Conservatori e Riformisti al Sindaco di Andria: «Non vogliamo nessuna poltrona, non difendiamo alcun interesse personale e non abbiamo mai ricattato il Sindaco – dichiara il coordinatore provinciale del partito, on. Benedetto Fucci – La segreteria cittadina e i nostri consiglieri comunali sono animati da quell'amore per la città che il Sindaco sbandiera in maniera strumentale e inopportuna».

Il deputato andriese di Co.R. è contrariato da quanto accaduto nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, quando il Primo cittadino ha minacciato pubblicamente di cacciare dalla maggioranza il gruppo consigliare fittiano se non avesse votato il provvedimento sull'urbanistica iscritto all'ordine del giorno.

«Prendo atto con amarezza – continua Fucci – di quanto sia discutibile il concetto di amicizia di cui il Sindaco si fa scudo per tirare acqua al proprio mulino. Voglio ricordare al Primo cittadino che quelli che adesso definisce pseudo amici sono gli stessi che in più circostanze gli hanno dimostrato con i fatti di conoscere e praticare il valore reale dell'amicizia e della lealtà, sia sul piano personale che sul piano politico».

Il coordinatore provinciale dei Conservatori e Riformisti sottolinea inoltre: «Amicizia non significa accettare supinamente le decisioni altrui, ma discuterle e confrontarsi prima di condividerle. I ricatti? Siamo al delirio. Fuori dalla maggioranza? Per difendere le proprie idee e la propria dignità, i Co.R. non hanno esitato a combattere contro autentici "giganti" della politica nazionale, perciò non possono temere il confronto su questi livelli».

La scomposta reazione del Sindaco in Aula è scoppiata quando il gruppo consiliare di Conservatori e Riformisti ha chiesto il rinvio «per opportuni approfondimenti» del punto relativo a provvedimenti di natura urbanistica.
«Una richiesta legittima», secondo il capogruppo Francesco Lullo, «dal momento che, anche su un tema delicato come questo, avremmo auspicato un maggior coinvolgimento preventivo dei partiti e dei gruppi di maggioranza».

D'altra parte, continua Lullo, «il nostro gruppo aveva già manifestato il proprio senso di responsabilità votando a favore, nella stessa seduta di Consiglio, di provvedimenti che pure presentano vistose lacune (puntualmente evidenziate negli interventi dei colleghi Giovanna Bruno e Davide Falcetta), come quello sulla Scuola e sulle Antenne».

Quello che lascia perplessi i Co.R. è accaduto immediatamente dopo l'abbandono dell'aula da parte dei consiglieri fittiani: «Alla nostra richiesta di rinvio – spiega il capogruppo – il Sindaco ha battuto i pugni sul tavolo, ci ha minacciato di sbatterci fuori dalla maggioranza e ha difeso il provvedimento come frutto di un lavoro collegiale e condiviso. Poi sono spuntati ben 12 emendamenti, tutti a firma di autorevoli colleghi della maggioranza: così, il Sindaco stesso ha fatto propria la nostra richiesta e ha ottenuto il rinvio della discussione. Ma allora, se c'erano emendamenti, dov'era la condivisione preliminare? E poi: se c'erano emendamenti, significa che – fatta eccezione per i componenti della competente commissione – solo alcuni avevano già letto il provvedimento prima dell'approdo in Consiglio. E' questa la condivisione di cui parliamo?»

A proposito dell'astensione sulla Variazione di Bilancio, il capogruppo di Co.R. spiega: «Dovevamo essere coerenti con la nostra posizione, già nota al Sindaco e al resto della maggioranza. Eravamo e restiamo preoccupati della situazione finanziaria dell'Ente, avevamo chiesto una riunione di maggioranza e chiarimenti: non è successo niente e in Consiglio abbiamo mantenuto la linea. Non potevamo approvare un provvedimento che aumenta il capitolo degli interessi che il Comune paga ogni anno alla Tesoreria per il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa: 550 mila euro, che con una gestione più oculata potrebbero essere destinati ad altre priorità».
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