Attualità
Guardare all’Europa e al Mondo per comunicare Speranza e Fraternità
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - domenica 19 maggio 2019
07.00
Addolora che il mondo politico stia strumentalizzando le prossime elezioni europee col rimandare al dopo voto l'annuncio di chissà quali novità e programmi - procurando così ulteriori incertezze nella gente - anziché cogliere questa preziosa occasione per aprire i cuori alla fiducia che una politica nuova è possibile così come una Europa Unita e possibile. Addolora, altresì, che se un pò di Europa si parla, è per demolire qualcuno o qualcosa: tattica stanca e vecchia.
Provvidenzialmente, quando l'incognita sulle prossime elezioni europee, il pessimismo e la sfiducia assalgono anche me, con il cuore e la mente torno a quell'8 maggio del 2004 a Stoccarda, a quell'incontro di "Insieme per l'Europa", tra migliaia di persone di tutti i colori e di tutte le razze, appartenenti a circa 250 Movimenti, Comunità e Gruppi di varie Chiese; torno a quell'evento e ritrovo una grande slancio nel ricredere che sì, una politica nuova per un'Europa Unita, e all'orizzonte un Mondo Unito, è possibile!
Torno e riscopro il fascino e la bellezza di questo nostro continente, risento la tenerezza per quei momenti di splendore e di crescita che ha vissuto e anche tanto dolore per l'amara verità che senza riferimento a valori profondi le società vengono sradicate dalla loro umanità e si rivelano capaci di peggiori mali: "due guerre mondiali, i lager, i gulag e, in particolare, la Shoah, eventi che sono stati e sono testimoni di una tenebra che ha abitato l'Europa, e ha toccato dolorosamente il resto del mondo.
E oggi?... I nodi della emigrazione, emarginazione, ingiustizie, sfruttamenti e la piaga del terrorismo reclamano di essere sciolti.
Nonostante tutti questi mali, urge trovare e ritrovare nuovo slancio, nuove energie e immetterle –ciascuno nel proprio piccolo- in famiglia, nel lavoro, nella scuola, tra gli amici…per contribuire alla costruzione di un continente unito e molteplice, traendo ispirazione e forza trasformante dal Vangelo che troppo spesso riteniamo capace solo di risolvere problemi spirituali e non anche umani, sociali, economici e politici.
La strada per l'Unità è stretta ma va decisamente imboccata, consapevoli che, con grandi sacrifici, si sono fatti già grandi passi in avanti anche se –come dice il Professor Riccardi—«ancora qualcosa manca alla costruzione europea e che del resto una simile costruzione non si fa in un giorno».
Non guardiamoci indietro, come se avessimo lasciato un mondo migliore. Non guardiamo neanche in cielo come i discepoli dell'Ascensione, come se volessimo sfuggire alle nostre responsabilità. Ma guardiamo diritto all'Europa e al Mondo per comunicare Speranza e Fraternità: perché l'Europa e il Mondo intero abbiano un cuore.
Provvidenzialmente, quando l'incognita sulle prossime elezioni europee, il pessimismo e la sfiducia assalgono anche me, con il cuore e la mente torno a quell'8 maggio del 2004 a Stoccarda, a quell'incontro di "Insieme per l'Europa", tra migliaia di persone di tutti i colori e di tutte le razze, appartenenti a circa 250 Movimenti, Comunità e Gruppi di varie Chiese; torno a quell'evento e ritrovo una grande slancio nel ricredere che sì, una politica nuova per un'Europa Unita, e all'orizzonte un Mondo Unito, è possibile!
Torno e riscopro il fascino e la bellezza di questo nostro continente, risento la tenerezza per quei momenti di splendore e di crescita che ha vissuto e anche tanto dolore per l'amara verità che senza riferimento a valori profondi le società vengono sradicate dalla loro umanità e si rivelano capaci di peggiori mali: "due guerre mondiali, i lager, i gulag e, in particolare, la Shoah, eventi che sono stati e sono testimoni di una tenebra che ha abitato l'Europa, e ha toccato dolorosamente il resto del mondo.
E oggi?... I nodi della emigrazione, emarginazione, ingiustizie, sfruttamenti e la piaga del terrorismo reclamano di essere sciolti.
Nonostante tutti questi mali, urge trovare e ritrovare nuovo slancio, nuove energie e immetterle –ciascuno nel proprio piccolo- in famiglia, nel lavoro, nella scuola, tra gli amici…per contribuire alla costruzione di un continente unito e molteplice, traendo ispirazione e forza trasformante dal Vangelo che troppo spesso riteniamo capace solo di risolvere problemi spirituali e non anche umani, sociali, economici e politici.
La strada per l'Unità è stretta ma va decisamente imboccata, consapevoli che, con grandi sacrifici, si sono fatti già grandi passi in avanti anche se –come dice il Professor Riccardi—«ancora qualcosa manca alla costruzione europea e che del resto una simile costruzione non si fa in un giorno».
Non guardiamoci indietro, come se avessimo lasciato un mondo migliore. Non guardiamo neanche in cielo come i discepoli dell'Ascensione, come se volessimo sfuggire alle nostre responsabilità. Ma guardiamo diritto all'Europa e al Mondo per comunicare Speranza e Fraternità: perché l'Europa e il Mondo intero abbiano un cuore.